La sfida a degrado e criminalità: «Comprate casa in via Piave, rinascerà». Le associazioni: «Consiglio comunale sulla sicurezza»
«Non molliamo, non molleremo per nessun motivo», ha detto la scorsa notte davanti alla stazione. È andato a piedi in via Giustizia, è rimasto a lungo al drop-in dei servizi per i senzatetto e persone con dipendenze, poi ha proseguito lungo il sottopasso ed è arrivato alla stazione. Nonostante l’una di notte fosse già passata da un po’, giovedì il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha camminato a lungo nelle zone più «fragili» della città. Nessuno spacciatore né rapinatori a quell’ora. Una passeggiata notturna di cui aveva parlato preannunciando l’incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e che non sarà l’ultima. «Verrò a pranzo in via Piave. Dove mi consigliate di andare?», ha chiesto. Tornerà al buio negli orari in cui si concentrano crimini, aggressioni e violenze. Questi i temi esposti al ministro Piantedosi — che arriverà in città a novembre — con l’intento di far tornare i lagunari.
Sulla strada: l’aiuto e i servizi
In strada c’è una «carovana», fatta da operatori, polizia locale, servizi Veritas. Due squadre di operatori sociali dalle 8 alle 21 entrano in contatto con le persone che usano droghe e le accompagnano verso il centro o i servizi sanitari. L’attività di Stop&Go fa base al centro di accoglienza di via Giustizia, dalle 21 alle 8 tutti i giorni. Di notte l’unità di strada gira su un automezzo tra le 21 e le 3, avvicina persone con dipendenze e senza dimora e le accompagna al centro. Quest’anno sono stati 249 gli accolti di notte, su 3.257 accoglienze in generale, dai numeri dei servizi sociali. In via Giustizia una dozzina di persone trova pronta accoglienza notturna a bassa soglia e un «aggancio» alla rete dei servizi. Adesso sono in corso i lavori per un aumento ad almeno 20 posti.
Opposizioni e reti sociali
«Per quasi dieci anni Brugnaro ha irriso e denigrato i servizi a bassa soglia contrapponendoli al lavoro, indispensabile e svolto benissimo, delle forze dell’ordine e della magistratura — dice sostiene il consigliere comunale verde progressista Gianfranco Bettin — Ora che il sindaco sembra scoprirne il valore non saremo certo noi a criticarlo, auspicando che li rafforzi. Magari facesse anche un corso di incivilimento del linguaggio, smettendo nel suo ruolo istituzionale di considerare “zecche” degli esseri umani e chiamare “speculazione elettorale” una manifestazione di dolore, di protesta e di proposta». La rete «Riprendiamoci la città» dopo il corteo dei diecimila del 28 settembre, in segno di vicinanza e commozione per la morte di Giacomo Gobbato, ha pronte le prossime iniziative. «La manifestazione è stata anche una forte risposta della città all’abbandono in cui versa e alle gravi e imbarazzanti dichiarazioni rilasciate dal sindaco — scrivono dal coordinamento — Le migliaia di persone hanno espresso la volontà di un futuro diverso». L’intenzione è quella di chiedere un consiglio comunale straordinario sulla sicurezza della città.
Incontri, propositi e promesse
Ieri notte, durante l’ultima tappa notturna il sindaco, nel sottopassaggio Mestre-Marghera ha valutato di mettere in campo altre attrezzature per la pulizia e abbellire con graffiti. Tante le persone che Brugnaro ha incontrato. È stato attivato anche il Pronto intervento sociale per una mamma straniera con quattro bambini che aspettava il treno delle 5 per raggiungere i familiari in Germania. «Non ci sono i buoni e i cattivi, ci sono le leggi che vanno rispettate. Non si può pensare che ci sia l’impunità generale, che genera degrado: chi ha voglia di integrarsi, va aiutato», ha detto il sindaco che in serata al Festival delle Idee ha lanciato la sfida. «Se qualcuno ha qualche risparmio, compri casa in via Piave, la zona ricrescerà. Ce la faremo»
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