Mensa al Don Uva Bisceglie: «Lavoratori internalizzati, salvaguardati i livelli occupazionali» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

BAT – Arpal Puglia convoca la Pastore srl, l’Universo salute srl ed i sindacati per un incontro in relazione al cambio di gestione per il servizio di ristorazione collettiva presso l’ospedale “Don Uva” di Bisceglie. Si tratta di un momento in cui chiarire la situazione e definire il cambio di gestione ed è solo l’ultimo passaggio in ordine di tempo di una serie di riunioni, pec, verbali e tavoli che si sono svolti sul tema.

La vicenda è quella relativa al passaggio di un gruppo di addetti che si occupano del servizio mensa nella struttura sanitaria, dalla Pastore alla Universo salute, in quanto il servizio è stato oggetto di una procedura di internalizzazione. La Pastore srl, lo ricordiamo, ha proceduto ad avviare la procedura per il licenziamento collettivo di 37 addetti per la cessazione del servizio stesso di ristorazione presso il Don Uva, se avesse licenziato avrebbe dovuto pagare i ticket Naspi per tutti. La società non era in grado, venuta meno la commessa, di garantire l’occupazione di questo personale. I sindacati Filcams e Fisascat in una trattiva con Universo salute sono riusciti, nonostante non fosse un cambio di appalto, a far assumere questi lavoratori a tempo indeterminato e con una serie di agevolazioni, ovvero senza periodi di prova e con il riconoscimento anche dell’importo maturato a titolo di scatti di anzianità presso la Pastore, come da busta paga di luglio. Gli addetti saranno assunti part time, a 18 ore settimanali, ma riconoscendo agli stessi un diritto di precedenza all’incremento di orario, anche fino ad arrivare ad un full-time.

“Alcuni lavoratori – precisano Tina Prasti, segretaria generale Filcams Cgil Bat e Luigi De Ceglie, operatore segreteria territoriale Fisascat Cisl Bari-Bat – che avevano già un full time hanno rifiutato il passaggio e restano alla Pastore srl mentre coloro che hanno accettato il tempo parziale con Universo salute possono anche continuare a fare un altro part-time con la stessa società di ristorazione per altri servizi svolti altrove. Noi abbiamo così immaginato che molti lavoratori con le due posizioni lavorative potrebbero arrivare al full time. Tra l’altro, vorremmo ricordare che la Pastore applica il contratto collettivo nazionale del turismo che prevede 40 ore settimanali, la Universo salute applica un contratto AIOP dove il parametro è di 36 ore settimanali. Questo vuol dire che accettando il part time a 18 ore con Universo Salute vanno a fare pure ore in più rispetto al part-time che avevano con la Pastore. Questa è la verità e non altre che qualcuno racconta anche a mezzo stampa forse per tentare di rigirare qualche frittata. La tutela che abbiamo fatto sino ad ora e che continueremo a garantire è messa nero su bianco in verbali ed accordi. Il nostro obiettivo sin dall’inizio della vertenza è stato quello di tutelare lavoratici e lavoratori, iscritti e non, la mission comune è quella di salvaguardare i livelli occupazionali nel rispetto del contratto collettivo di lavoro di categoria e delle normative vigenti, a maggior ragione durante la trattativa che ci ha permesso di accompagnare i lavoratori per il servizio ex novo presso Universo salute srl.

Siamo riusciti a fare ciò nonostante non fosse un cambio appalto, lo ribadiamo, e quindi il passaggio non c’è il passaggio della commessa da un gestore ad un altro. Qui siamo di fronte ad un’altra situazione ad una intenalizzazione e nonostante ciò siamo riusciti a portare a casa il migliore dei risultati possibili”, concludono Prasti e De Ceglie.