Ad autorizzare gli avanzamenti l’ex direttore del Personale, che si è dimesso a fine giugno, nell’ambito di un accordo con i sindacati. A sollevare dubbi una decina di casi con scatti di carriera importanti, dalla prima alla terza area
Le recenti promozioni in Atac, quasi una settantina, firmate poco prima di rassegnare le dimissioni (lo scorso 22 giugno) dall’ex direttore del Personale, Antonio Serra, e blindate da un accordo con i sindacati starebbero suscitando malumori non soltanto in via Prenestina, ma anche in Campidoglio. Il presidente della commissione Trasparenza, Federico Rocca (FdI), ha intenzione di convocare Atac per chiarire la vicenda. Nel frattempo le organizzazioni sindacali hanno chiesto spiegazioni al successore, Marco Stramaccioni.
Gli adeguamenti per evitare una raffica di ricorsi
Nel lungo periodo di stallo, oltre un decennio, dovuto al concordato preventivo e alle politiche di austerity per risanare il bilancio dell’azienda, molti dipendenti si sono trovati a svolgere mansioni superiori al proprio inquadramento e si è aperta una serie di contenziosi: da qui la decisione, appoggiata dai sindacati, di riparametrare il ruolo (e lo stipendio) in base al grado di responsabilità, ai carichi di lavoro e alle competenze necessarie per svolgere specifiche attività. Le promozioni sarebbero poco meno di 70, ma l’obiettivo è arrivare a 200 entro il 2025 per evitare una raffica di cause con oneri maggiori per la municipalizzata. A sollevare qualche dubbio sarebbe una decina di avanzamenti, la maggior parte nella Direzione amministrazione del personale, nei quali si registra un balzo significativo, dalla prima alla terza area, con aumenti in busta paga fino a 700 euro al mese: sul criterio adottato i sindacati chiedono di fare chiarezza, dal momento che un’ipotesi del genere non era stata affatto ventilata nei perimetri dell’accordo.
Il malcontento nella divisione Sicurezza
Un altro fronte caldo è all’interno della divisione Sicurezza, che è stata spacchettata (una parte è finita sotto l’ombrello dei Servizi informatici), dove gli scatti di carriera sono a saldo zero. Il malcontento è dovuto anche all’organico ridotto, che può contare soltanto su 16 unità, nonostante alla vigilia del Giubileo i controlli nelle stazioni della metro e alle fermate dei bus dovrebbero essere potenziati. E però, secondo quanto filtra, in questa struttura sarebbe confluita una miriade di competenze diverse (autisti, operari, verificatori), aspetto che renderebbe più difficile fissare criteri oggettivi per dare il via libera a eventuali promozioni.
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