Una nuova decisione della Corte Suprema spagnola modifica le regole per i B&B nei condomini: vediamo i dettagli.
La Corte Suprema di Spagna ha fornito nuove indicazioni riguardo le locazioni brevi: non è necessaria l’unanimità dei condomini per proibire i B&B.
Di seguito, i dettagli principali.
Una maggioranza qualificata è sufficiente per bloccare i B&B in condominio
Una recente sentenza della Corte Suprema spagnola stabilisce che è possibile impedire l’avvio di attività turistiche quali i bed and breakfast all’interno dei condomini se il 60% dei proprietari si esprime contrariamente. Questa importante precisazione emerge da due decisioni giudiziarie, citate dal giornale spagnolo El Pais, in cui si conferma la legittimità di normative che permettono ai condomini di proibire, tramite il regolamento di condominio, le locazioni brevi.
Il punto chiave stabilito è che non è richiesta l’unanimità per imporre tali restrizioni, facilitando di conseguenza le decisioni delle assemblee condominiali.
Le sentenze della sezione civile della Corte Suprema indicano che le comunità di proprietari possono proibire le attività di locazione turistica attraverso decisioni prese da una maggioranza di tre quinti. Con questa decisione, la Corte si esprime per la prima volta sulla riforma del regime di proprietà orizzontale, introdotta con il decreto-legge reale 7/2019 riguardante le misure urgenti per l’edilizia residenziale e gli affitti, che prevede la possibilità di limitare l’alloggio per uso turistico nelle comunità di proprietari, a patto che una maggioranza qualificata di tre quinti sia favorevole.
La Corte si basa sulla propria giurisprudenza, dichiarando lecito il divieto legale degli affitti per uso turistico e sottolinea che il divieto di utilizzo di elementi comuni nel regime di proprietà orizzontale è legittimo e conforme alla Costituzione. In merito all’interpretazione del termine “limite o condizione” (termini contenuti nella riforma), conclude che, secondo criteri grammaticali, semantici e di letteralità, il termine “limite” non esclude il divieto.
Un cambiamento significativo per le comunità di proprietari
La decisione della Corte Suprema rappresenta un cambiamento significativo per chi desidera limitare le attività turistiche nei propri condomini. Questo pronunciamento si inserisce in una giurisprudenza preesistente che aveva già confermato la possibilità per i condomini di proibire affitti brevi attraverso lo statuto.
Tuttavia, il nuovo criterio introdotto, ovvero il consenso di almeno tre quinti dei proprietari, rende più semplice e diretto per le comunità condominiali fermare iniziative commerciali indesiderate, senza la necessità di raggiungere l’unanimità.
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Barcellona: dal 2029, fine delle case vacanza
Il Sindaco socialista di Barcellona, Jaume Collboni, ha annunciato una politica radicale per il mercato immobiliare della città: dal 2029, non saranno rinnovate le oltre 10.000 licenze per case vacanza, in scadenza nel 2028. Questa misura è volta a combattere l’incremento esorbitante dei prezzi degli affitti, aumentati del 70% negli ultimi dieci anni, e a promuovere un accesso equo all’abitazione, attualmente considerato un elemento di disparità.
L’amministrazione comunale si avvarrà di un decreto regionale approvato l’anno scorso dal parlamento della Catalogna, che consente alle città con alta pressione immobiliare di limitare le licenze per immobili destinati all’uso turistico. La decisione ha ottenuto il pieno supporto della ministra spagnola dell’edilizia abitativa, Isabel Rodriguez, che ha evidenziato l’importanza di assicurare alloggi accessibili per tutti i cittadini.
In parallelo alle sentenze della Corte Suprema, il governo spagnolo sta elaborando una riforma legislativa che potrebbe limitare ulteriormente la diffusione degli affitti turistici. Secondo quanto riportato da vari media, tra cui Cadena Ser, il Partito Socialista ha proposto un cambiamento legislativo che richiederebbe il consenso del 60% dei proprietari per l’apertura di nuovi B&B, rafforzando così il potere decisionale delle comunità.
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