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Cosa pensano gli italiani delle auto cinesi? La risposta inaspettata – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


Negli ultimi anni si è parlato molto di auto cinesi che vengono spesso indicate come un “pericolo” per l’industria automotive europea (e non solo), ma che stanno raccogliendo risultati di vendita importanti, anche in Italia. Un nuovo instant survey di Areté, azienda leader nella consulenza strategica, punta a far luce sulla considerazione che le auto in arrivo dalla Cina hanno tra i consumatori italiani. Il titolo dell’indagine è “Cosa pensano gli italiani delle auto cinesi?” e i risultati sono, almeno in parte, sorprendenti e potrebbero preoccupare l’Europa che ha già definito dei dazi contro le auto cinesi.

Cosa pensano gli italiani

Secondo i risultati del sondaggio, il 68% degli italiani si dice pronto ad acquistare un’auto cinese, destinate a rappresentare un terzo del mercato dell’auto al mondo. A sostenere, in modo particolare, la possibilità di acquistare un’auto di questo tipo sono gli automobilisti con un’età compresa tra i 31 e i 44 anni. I motivi per cui gli italiani si dichiarano pronti ad acquistare un’auto cinese sono abbastanza evidenti. Nel 35% dei casi, infatti, è il prezzo più conveniente a spingere all’acquisto. Poter ridurre la spesa per l’auto nuova è uno dei motivi principali che potrebbe spingere i consumatori verso un modello prodotto da una Casa cinese.

Da notare, inoltre, che il 24% dei rispondenti intende acquistare un’auto cinese per via della tecnologia più avanzata mentre il 22% è convinto dall’affidabilità che questi modelli hanno dimostrato “sul campo”. La questione “prezzo” è, però, il tema principale nella scelta di un’auto cinese. Gli italiani fissano una condizione ben precisa. Secondo il sondaggio, infatti, l’89% di chi si dice pronto ad acquistare una vettura cinese lo farebbe soltanto se la spesa complessiva risulterà inferiore ai 30.000 euro.

Sopra questa soglia psicologica, il fascino dei brand in arrivo dalla Cina si riduce, anche perché le alternative si moltiplicano e l’industria dell’auto europea riesce ad essere più competitiva man mano che il prezzo sale. Tra chi valuta l’acquisto di un’auto prodotta in Cina, il 24% intende puntare su un’auto elettrica mentre il 27% punterebbe su un’auto endotermica. Il resto del campione si posiziona in mezzo, preferendo una soluzione ibrida.

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Una fetta rilevante del mercato italiano, invece, si schiera contro le auto cinesi e lo fa in modo netto. Alla base di questa scelta, nel 30% dei casi, c’è una presunta bassa qualità dei materiali. Il 25% dei rispondenti, invece, non è convinto dall’assistenza post-vendita e il 23% dall’affidabilità. Toccherà alle Case costruttrici, modello dopo modello, convincere gli scettici. Nonostante lo scetticismo, nel futuro è sempre più probabile l’avvio della produzione di auto cinesi in Italia.

Massimo Ghenzer, Presidente di Areté, commenta così i risultati: “Potendo scegliere, 6 su 10 acquisterebbero un prodotto europeo, ma, in presenza di un costante aumento dei prezzi di listino delle automobili, le ragioni economiche e la prospettiva dell’elettrico spingono verso Oriente”. È interessante anche sottolineare l’aspetto della reputazione dei brand. Fino a qualche anno fa, infatti, qualsiasi marchio cinese sarebbe stato immediatamente bollato  in modo negativo dai consumatori europei e, in particolare, italiani. Oggi, invece, le cose stanno cambiando. Ghenzer continua: “I dati dimostrano come si stia progressivamente riducendo il gap reputazionale che separa queste Case da quelle europee. Se le motivazioni economiche rappresentano ancora la principale ragione di questa crescente propensione, aumenta anche il numero di consumatori che scelgono queste auto per la tecnologia, l’affidabilità, la qualità dei materiali e l’estetica”





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