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donne e giovani guidano crescita investitori, 45% italiani sceglie bond Da Investing.com #finsubito prestito immediato


Investing.com – In Europa la crescita degli investitori è guidata da donne, Generazione Z e Millennials, con un incremento significativo del 13% rispetto all’anno precedente tra i giovani di 25-34 anni.

In Italia, gli investimenti tra i Millennials sono aumentati del 16% per i 25-34enni e del 25% per i 35-44enni rispetto al 2022. Il mercato del nostro Paese è trainato dalle obbligazioni, il 45% degli investitori le sceglie, mentre il 15% (2,2 milioni di persone) detiene ETF.

Sono questi gli aspetti principali della ricerca che BlackRock (NYSE:) ha commissionato a YouGov per analizzare l’approccio agli investimenti a livello europeo. Il sondaggio BlackRock People & Money 2024 esamina comportamento e approccio degli investitori attuali e potenziali in 14 Paesi europei, le difficoltà che incontrano, in quali strumenti scelgono di investire oggi e in quali intendono investire nei prossimi 12 mesi.

Timo Toenges, Head Digital Wealth EMEA di BlackRock, ha affermato: “Dal 2020 gli investimenti delle famiglie in Europa sono aumentati significativamente, grazie a una combinazione di fattori, tra cui la riduzione delle barriere di accesso agli investimenti attraverso i canali digitali, sia da parte delle nuove piattaforme che delle banche tradizionali. Gli europei continuano ad affrontare sfide finanziarie, tra cui la mancanza di sufficienti soluzioni previdenziali. Fino al 2022, i bassi tassi d’interesse e, più di recente, il contesto caratterizzato da tassi più alti e inflazione elevata hanno penalizzato i detentori di liquidità. L’insieme di queste tendenze ha indotto milioni di europei a rivolgersi ai mercati dei capitali per assicurarsi un futuro finanziario migliore a lungo termine, con un numero di investitori in costante crescita”.

In testa Gen Z, Millennials e donne – con maggiori opportunità di crescita

Negli ultimi 12 mesi la crescita degli investitori in Europa è stata trainata da donne di tutte le età, dalla Generazione Z e dai Millennials (di età compresa tra i 25 e i 34 anni). Il numero di donne che investono è aumentato dell’11% rispetto all’anno precedente (con un’incidenza nel 2024 del 29% sul numero complessivo), contro una crescita del 4% tra gli uomini nello stesso periodo (47% nel 2024). Dato che gli uomini sono tradizionalmente più affermati come investitori, si evince un chiaro segnale del fatto che gli investimenti si stanno aprendo a nuovi profili. Sebbene le donne siano il gruppo demografico in più rapida crescita, c’è comunque ancora molta strada per raggiungere la parità di genere. Lo studio mostra anche un aumento significativo rispetto all’anno precedente da parte di alcuni gruppi di età, con un incremento del 13% nell’attività di investimento tra coloro la cui età è compresa tra i 25 e i 34 anni.

Secondo l’indagine, le donne e i giovani guideranno la prossima ondata di investimenti in Italia, con quasi la metà (49%) dei nuovi investitori che, secondo le aspettative, saranno donne e il 30% che avrà un’età compresa tra i 18 e i 34 anni (rispetto al 38% e al 20% attuali).

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Si prevede inoltre che i futuri investitori italiani in ETF saranno più giovani, con il 35% rappresentato da individui di età compresa tra i 18 e i 34 anni e il 34% da donne (rispetto al 21% e al 25% attuali).

Leggi anche: Piazza Affari, come trovare titoli a sconto con potenziale rialzo di oltre +25%

Non bastano i risparmi o le conoscenze

“Il mondo degli investimenti è in continua evoluzione e il segmento del Digital Wealth continua a crescere in Italia, attirando nuovi investitori che scelgono piattaforme digitali e soluzioni trasparenti. Un trend che, come confermato dal sondaggio, appare particolarmente evidente nei giovani, il vero motore del cambiamento”, ha commentato Luca Giorgi, Head of iShares and Wealth BlackRock Southern Europe. “Le nuove generazioni di investitori prediligono l’utilizzo di strumenti come gli ETF e guardano sempre più al canale digitale per compiere i primi passi nel mondo degli investimenti. Riteniamo che questa democratizzazione degli investimenti consentirà a un numero ancora maggiore di persone di accedere a strumenti finanziari efficienti, promuovendo l’inclusione finanziaria”.

In Italia quasi un terzo degli intervistati (27%) non possiede prodotti di risparmio o di investimento. Tra le principali barriere all’ingresso nel mercato, il 71% degli intervistati, che non possiede prodotti di risparmio o di investimento, cita la mancanza di denaro sufficiente.

La Generazione Z e i Millennials (dai 18 ai 34 anni) in Italia che non possiedono prodotti di risparmio o di investimento sono più propensi a dichiarare di non capire come investire, con il 61% che indica la mancanza di conoscenze come principale barriera all’ingresso.

A livello europeo, la principale motivazione che frena i “non investitori” è la mancanza di denaro sufficiente (65%). Un terzo della categoria ha poi menzionato la scarsità di conoscenze sufficienti come fattore che desta preoccupazione (33%). L’età delle persone ha influenzato in modo significativo le ragioni addotte: la maggioranza (56%) della Generazione Z e dei Millennial ha indicato la mancanza di conoscenze come la ragione principale per non investire, mentre, per gli over 35, è la percezione di non avere abbastanza denaro (69%). Questi risultati evidenziano la necessità di una maggiore educazione finanziaria: in effetti i cittadini di molti Paesi europei possono investire con appena un euro, poiché le app di investimento digitali offrono accesso a una serie di opportunità di investimento a basso costo.

Più persone stanno investendo

Sempre più europei investe e prevede di continuare a farlo da qui ai prossimi 12 mesi. Dal 2023, la ricerca ha rilevato che sono 11 milioni i nuovi investitori che si sono registrati in tutta Europa. Nel 2024, il 34% degli europei avrà investimenti, con una crescita relativa dell’11% rispetto al 2023.

In particolare, osserviamo tre diverse fasi nel progresso degli investimenti in Europa. Nei Paesi nordici si registra un’elevata partecipazione al mondo degli investimenti, con una persona su due che investe. Il Regno Unito ha registrato l’aumento maggiore rispetto all’anno precedente, con un incremento del 21% (dal 30% nel 2022 al 36% nel 2024), pari a 3,5 milioni di nuovi investitori. La Germania e la Svizzera rimangono i principali mercati in Europa, con oltre un investitore su tre in Germania. Sempre a Berlino si è registrata una crescita significativa dal 2022, con 3,2 milioni di nuovi investitori (14%).

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In Europa meridionale (Southern Europe) c’è ancora margine di crescita, con una penetrazione degli investimenti del 28% in Spagna e in Portogallo e del 29% sia in Francia che in Italia.

Per l’Italia si prevede una crescita degli investimenti, con un 6% di “non investitori” che dovrebbero entrare nel mercato, con un potenziale di 2,1 milioni di nuovi investitori.

Leggi anche: L’IA può battere il mercato? Queste 6 strategie rendono fino al +28% all’anno

Le piattaforme favoriscono l’accesso

La stragrande maggioranza della Generazione Z e dei Millennial che detengono ETF utilizza piattaforme digitali (piattaforme di investimento online/broker, piattaforme di investimento online della banca o Robo Advisor ndr) per investire in ETF (80% per i 18-34enni). Analizzando lo spettro delle opzioni di investimento attraverso canali digitali per gli ETF, i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni mostrano una significativa preferenza per le piattaforme di investimento online e/o per i broker, rispetto alle loro controparti più grandi di età (il 56% contro il 37% tra gli over 35). Anche gli over 35 stanno dimostrando un certo interesse, ma sono più propensi a investire in ETF attraverso la piattaforma di investimento della loro banca rispetto ai detentori di ETF più giovani (il 40% contro il 32% tra i 18-34enni).

Indipendentemente dall’età, in tutta Europa dominano le piattaforme di investimento online: il 44% degli europei che detengono ETF preferisce accedervi tramite una piattaforma di investimento online o un broker, il 37% tramite la piattaforma di investimento online della propria banca e il 13% tramite un Robo Advisor. Solo il 21% ha indicato che preferirebbe rivolgersi a un consulente della propria banca e il 13% a un consulente finanziario.

Qui emergono alcune chiare tendenze geografiche. La preferenza per le piattaforme digitali è più forte in alcuni mercati del Nord Europa, con il 70% degli investitori in ETF nel Regno Unito, il 62% nei Paesi Bassi e il 69% in Danimarca. Nei mercati con una maggiore penetrazione degli ETF, come la Germania, dove il 43% degli investitori detiene ETF, e la Svizzera, dove il 45% detiene ETF, gli investitori in ETF sono più inclini a utilizzare la piattaforma di investimento online della propria banca.

Nei mercati con tassi di partecipazione agli investimenti in ETF più bassi, come Francia (8%), Italia (15%) e Spagna (13%), una percentuale significativa di investitori in ETF preferisce rivolgersi a un consulente (rispettivamente il 48%, il 36% e il 31%).

In effetti, se si considerano le modalità “fisiche” per negoziare ETF (ad esempio, un incontro con un consulente in banca o con un consulente finanziario indipendente), la Francia è al primo posto, con il 60% rispetto al 31% in tutta Europa.

Sebbene la maggior parte degli investitori in ETF in Italia scelga le piattaforme online (65%), gli investitori in ETF sono anche più propensi a ricorrere a consulenti rispetto alle loro controparti europee, con il 45% degli investitori che consulta un consulente di persona. La preferenza per le piattaforme online è significativamente più alta tra i 18-34enni, con tre quarti degli investitori in ETF tra Millennial e Generazione Z che scelgono una piattaforma digitale (75% dei 18-34enni). Analogamente, quasi la metà degli over 35 preferirebbe utilizzare servizi di consulenza di persona (49%).

Investire tramite fondi

La maggioranza degli investitori (51%) utilizza fondi d’investimento tra cui fondi comuni ed ETF, per accedere agli investimenti in Europa. I singoli titoli rimangono l’opzione di investimento più diffusa tra gli investitori europei (55%), con un aumento del 6% del numero di investitori dal 2022 al 2024. Un investitore europeo su cinque (20%) possiede ora un ETF, con una crescita pari a 3,7 milioni di nuovi investitori in ETF rispetto al 2022.

Di fatto, gli ETF sono stati gli strumenti di ‘investimento in più rapida crescita tra quelli esaminati, +19% rispetto all’indagine precedente. Le donne hanno contribuito maggiormente a questa crescita (37% contro il 13% degli uomini). Gli investitori più giovani (quelli di età compresa tra i 18 e i 34 anni) hanno una probabilità significativamente maggiore di possedere un ETF (24%) rispetto a quelli di età superiore ai 35 anni (19%).

Per l’Italia si prevede una crescita del 35% degli utilizzatori di ETF nei prossimi 12 mesi. Quasi due intervistati su cinque che non detengono attualmente alcun investimento potrebbe iniziare con gli ETF (39%).

Leggi anche un articolo della nostra Academy che spiega quali sono i migliori Fondi pensione e TFR per costruire la tua pensione integrativa

Tassi interessanti

L’obbligazionario è una delle categorie di investimento in più rapida crescita rispetto al 2022 (8%). Quasi un investitore su cinque in Europa detiene obbligazioni governative o societarie (17%). Ciò riflette il contesto di rendimenti più elevati dell’ultimo anno. Per la prima volta dal 2007, oltre l’80% dei diversi segmenti del reddito fisso ha un rendimento superiore al 4%. La domanda di obbligazioni mostra anche una crescente tendenza degli investitori individuali, con profili sempre più sofisticati, a riconoscere l’impatto dei tassi di interesse e a comprendere le diverse modalità di accesso agli investimenti obbligazionari.

Quasi la metà degli italiani ha scelto le obbligazioni (45%), rendendole anche l’opzione di investimento di preferenza. La domanda di obbligazioni è guidata in modo significativo dagli over 55 (54%). In generale, il possesso di obbligazioni ha registrato la maggiore crescita tra i diversi prodotti di investimento rispetto all’anno precedente, con un incremento di oltre un quinto (21%). Gli italiani confermano di essere più propensi a investire in obbligazioni anche nei prossimi dodici mesi (8%, la maggior propensione tra i diversi mercati).

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Le criptovalute sono mainstream

In Europa stiamo assistendo a uno spostamento verso le criptovalute, dato che poco più di un investitore su cinque ha segnalato di investire in criptovalute (22%). La crescita degli investimenti in criptovalute è stata più evidente tra le donne, con un aumento del 18% rispetto all’anno precedente (rispetto al +4% tra gli uomini). I mercati più importanti per le criptovalute sono il Portogallo, dove il 43% degli intervistati che investono detiene criptovalute (secondo investimento più popolare dopo le azioni), così come nei Paesi Bassi (40%) e in Svizzera (34%).

Leggi anche: ai titoli di coda in Italia? Tasse alle stelle in confronto ad altri Paesi

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