Il giorno 6 settembre 2024, all’età di 83 anni, è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari, in fulgido, dignitoso silenzio, l’avvocato Giuseppe Ciociola, nella più assoluta compostezza del suo essere schivo di clamori e notorieta’, se non per il suo tanto spiccato senso di moralita’ legalitaria. Pino (così lo chiamavano tutti) era metafora di Legalità personificata, per la quale ha sempre lottato con tutto il suo essere integerrimo morale, che non faceva sconti a nessuno, combattendo ancor più alacremente contro ogni forma di protervia politica e di civico malcostume dilagante.
L’ ultima volta che l’ho visto, era nell’oltre metà del rovente luglio di quest’ anno, nel mentre, dopo avermi caramente salutato, tutto trepidante, si accingeva a scendere raggiante la scaletta dello stabilimento balneare, a Spiaggia Castello, per il suo solito, felice andirivieni nelle basse acque della marina, sciabordante, a riva, a piccole onde, in bianche risacche mormoranti, là dove Pino, con la sua inseparabile, amatissima consorte, gentilissima professoressa Lella Ciciola, a seguirlo, come ombra di inestinguibile Amore perenne, là dove Pino trovava, per poco, sollievo e senso di liberazione dai crucci e dai fremiti, risorgenti dal caos legalitario, dalle neoplasie del Diritto, nonché dallo scarsissimo senso di civica educazione dei tanti, dei molti.
Guerriero infaticabile, sempre e ovunque, al servizio della Legge e della Città. È quanto, invero, del mai troppo compianto, tenace, carissimo Pino, pensano tutti, già valoroso e severo consigliere comunale, negli anni ’70 e ’80, nonché noto e stimato professionista forense, dove, tra l’altro, ha ricoperto incarichi importanti, sempre al servizio della Legge, con l’umanità e il profondo sentimento, che lo animava, in quella sua elegante, incalzante oratoria.
Quella proba fierezza, in strenua difesa della Legge e della sua Città, che amava profondissimamente, il disgusto e la condanna, senza appello, verso chi non le rispettava affatto, fanno di lui, di Pino, impavido combattente, un patrimonio, preziosamente più unico che raro, da custodire gelosamente e tramandarlo, a esemplare memoria, al pari di luminoso Modello Etico, intitolandogli una strada, o una piazza, o un’aula di udienza dibattimentale della Città, per la quale ha profuso le sue migliori energie nella puntuale denuncia delle derive legalitarie della civica convivenza.
Ciò anche con efficaci e pregevolissime pubblicazioni, delle quali piace riproporre qui (cliccare per il link e sotto)
A CURA DEL PROF. LORENZO PRENCIPE
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