Accusato di aver violentato una disabile nella casa di cura, il medico rigetta le imputazioni #finsubito richiedi mutuo fino 100%

E’ durato oltre un’ora l’interrogatorio di garanzia per il medico 67enne arrestato lo scorso 12 ottobre con l’accusa di aver abusato di una paziente disabile 33enne durante la degenza in una casa di cura riminese. Il professionista, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù, ha ribattuto punto su punto gli addebiti che gli sono stati mossi e davanti al gip Vinicio Cantarini ha indicato testimoni e contraddizioni nel racconto della presunta vittima. Allo stesso tempo il dottore ha sottolineato come la 33enne abbia gravi problemi sia fisici che psicologici mettendo in dubbio la sua capacità di testimoniare negando, in maniera decisa, qualsiasi tipo di abuso. Il gip ha quindi chiesto di ascoltare la presunta vittima in sede di incidente probatorio con la difesa del professionista che, a sua volta, ha chiesto una perizia sulla 33enne.

I presunti abusi sarebbero iniziati nel 2021 e si sarebbe protratta fino all’estate del 2023 quando la paziente era stata spostata in un’altra struttura sanitaria. E’ stato una volta ricoverata nella seconda casa di cura che la ragazza ha iniziato a raccontare alla madre delle presunte visite notturne e delle attenzioni morbose di cui era stata vittima. Secondo quanto denunciato ai carabinieri, il 67enne sarebbe entrato nella camera della presunta vittima nel cuore della notte e, contro la sua volontà, le avrebbe toccato il seno e le parti intime per poi farle aprire le gambe e costringerla a un rapporto completo. L’indagine dell’Arma, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, avrebbe fatto emergere come la 33enne fosse solita dire alle persone della casa di cura in cui era ricoverata che era “la fidanzata del dottore”.

Nel corso degli accertamenti degli inquirenti, inoltre, un’operatrice della struttura sanitaria aveva prima dichiarato di aver visto la presunta vittima succhiare un dito al dottore in questione per poi ritrattare. Una versione che, successivamente, era stata nuovamente confermata adducendo il motivo di aver avuto, in un primo tempo, la paura di essere licenziata.