Buone notizie per le famiglie più numerose: il bonus mamme per le lavoratrici dipendenti con tre figli è stato riconfermato nella nuova Legge di Bilancio, come previsto. La notizia positiva non scontata è la proroga dal bonus, in scadenza a fine anno, per chi di figli ne ha (solo) due. Inoltre, questa la novità assoluta, la misura sarà ampliata anche alle lavoratrici autonome.
Bonus mamme 2025
Gli interventi dedicati alla famiglia e alla natalità sono una priorità per il Governo, a maggior ragione dopo gli ultimi dati Istat che registrano nel 2023 un nuovo drammatico calo, del 3,4%, delle nascite. Così anche il cosiddetto bonus mamme, che per le lavoratrici con due figli era stato previsto solo fino alla fine del 2024, è stato prorogato per il 2025. Non solo, la decontribuzione riguarderà anche le lavoratrici con partita Iva.
Quali sono i requisiti
Il cosiddetto bonus mamme, come ormai sappiamo, prevede uno sgravio totale dei contributi a carico delle lavoratrici. Spetta, fino al 31 dicembre 2026, a tutte le mamme che hanno almeno 3 figli, o fino al compimento dei 18 anni di età del figlio più piccolo, nel caso avvenga prima della fine del 2026, indipendentemente dal reddito. Lo sgravio, spetta anche alle mamme con due figli di cui il minore non abbia compiuto i 18 anni e, ora, con la proroga, può essere richiesto anche per tutto il 2025. La novità vera è, invece, che lo sgravio riguarderà anche le lavoratrici autonome a partire dal 1° gennaio.
Il bonus mamme è uno sgravio fiscale
Questa agevolazione non è dunque un bonus in senso stretto. Ma una possibilità per cui, senza tagli sulla futura pensione, si viene totalmente esonerate dalla contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice (il 9,19% della retribuzione imponibile), fino a un limite massimo di 3.000 euro annui. Di conseguenza l’importo massimo lordo che potrebbe spettare a ogni mamma lavoratrice è di 250 euro al mese.
Per l’anno in corso, poche lavoratrici (484 mila su 800 mila possibili) ne hanno fatto domanda, come spieghiamo qui, a causa dei dubbi circa le conseguenze sull’imponibile Irpef e di una certa confusione sulle modalità.
L’Inps ha diffuso una cicolare per spiegare che la misura non è automatica ma bisogna fare richiesta al proprio datore di lavoro oppure utilizzare l‘applicazione dedicata.
Inoltre, anche i 3 mila euro, posto come tetto massimo all’esonero contributivo, erano stati immaginati da molte lavoratrici come un importo netto in busta paga, cifra che invece essendo lorda diventa 1700 euro e cioè 142 euro al mese.
L’importo cambia se si beneficia già del cuneo fiscale
Ancora, per le mamme con redditi fino a 35mila euro lo sgravio riconosciuto è inferiore, perché le stesse beneficiano già del taglio del cuneo fiscale riconosciuto al 7% per redditi fino a 28mila e al 6% per redditi fino a 35mila euro. Pertanto, finché sarà in vigore il taglio del cuneo fiscale, il beneficio reale del bonus mamme, è pari al 3,19 per le mamme che hanno un reddito fino a 28mila euro e del 2,19% per tutte le altre.
iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui