Una rete in mischia del capitano al 73′ sblocca il match e porta gli azzurri a +5 sull’Inter in attesa della supersfida con la Juve
Gli amanti dello spettacolo portino ancora pazienza. Il Napoli non è ancora bello, ma è maledettamente granitico e cinico. Dopo l’1-0 di Empoli, ecco un altro 1-0, stavolta al Lecce. Che vale sempre tre punti, ma soprattutto pesa in classifica molto più di ciò che ha detto il campo, perché mette pressione a Inter e Juve, impegnata domani nello scontro diretto. Napoli ha ancora un sogno nel cuore, il Maradona risuona a festa e saluta con entusiasmo questo tentativo di fuga, dopo la quarta vittoria consecutiva. Ci pensa Di Lorenzo a risolvere una partita che si era fatta complicatissima anche grazie alla resistenza di un ottimo Lecce, che ha difeso e contrattaccato senza paura per tutti e 90’. Ma a Napoli il vento è cambiato: sognare non costa nulla, ma urge ritrovare in fretta il vero Lukaku.
FERMATI DAL VAR
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Il Lecce ordinato e compatto, mette da subito il muro davanti a Falcone. Vie centrali intasate, il Napoli deve andare sulle fasce per cercare pericoli ma Neres e Ngonge non riescono a sfondare nell’uno contro uno. Il Napoli l’occasionissima se la crea al 26’: Di Lorenzo va via a destra e serve Ngonge, destro potente ben respinto da Falcone. Arriva Olivera che spara male in diagonale e diventa un assist per Di Lorenzo che infila l’1-0. Il Var richiama l’arbitro per la posizione di fuorigioco del capitano azzurro e si resta sullo 0-0. Pochi minuti dopo è invece Meret a salvare il Napoli respingendo un colpo di testa di Baschirotto, poi Buongiorno allontana. Prima dell’intervallo Lukaku cicca da buona posizione, poi Ngonge esalta ancora Falcone, che vola e mette in angolo.
L’ACUTO VINCENTE
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Gara bloccata anche per merito del Lecce. Che resiste e appena può riparte con coraggio. A inizio ripresa Lukaku si divora una buona occasione sparando alto dopo una bella sponda di Buongiorno. Conte inserisce Politano e Kvara e al 28’, da un angolo di Politano, arriva il vantaggio. McTominay schiaccia di testa, Falcone dice ancora no ma sulla respinta c’è Di Lorenzo che in due tempi buca il muro giallorosso. Stavolta è tutto buono, il capitano può esultare. Si aprono gli spazi, Lukaku serve bene Raspadori che non inquadra la porta. Poi sale il Lecce: Krstovic (34’) da lontanissimo spaventa Meret, Dorgu (40’) calcia a lato da fuori e poi ancora Meret sbroglia di pugno in uscita alta una situazione pericolosa. Il Maradona comincia a cantare, Tremolada fischia la fine. Altra vittoria, la quarta consecutiva come non accadeva da gennaio-febbraio 2023, nella fuga scudetto di Spalletti. Presto, prestissimo. Ma intanto martedì al Meazza il Napoli ci andrà da capolista. Il resto, per Conte, è aria fritta.
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