Sciopero dei trasporti dell’8 novembre senza fasce di garanzia: la conferma dei sindacati. A Roma a rischio bus, metro e tram #finsubito prestito immediato

Roma si prepara al suo settimo sciopero dei trasporto pubblico locale in circa 5 mesi. I sindacati di settore, Filt, Fit, Uilt, Faisa Cisal e Ugl Fna, durante una conferenza indetta per spiegare le ragioni del comparto, hanno infatti confermato lo sciopero di 24 ore del Tpl per l’8 novembre prossimo, con manifestazione nazionale a Roma e senza fasce di garanzia.

Le motivazioni

A spingere il comparto alla protesta è «il rinnovo del contratto, che è scaduto ormai dallo scorso anno. E soprattutto la motivazione a sostegno di questo sciopero è il salvataggio di un settore che rischia di scomparire da questo Paese», ha detto il leader della Filt-Cgil Stefano Malorgio a margine della conferenza stampa. 

Malorgio ha quindi puntato il dito contro la politica e gli scarsi investimenti sul trasporto pubblico locale: il finanziamento in legge di bilancio è «assolutamente insufficiente, per esempio relativamente alle spese energetiche che sono aumentate in questi 10 anni. Il fondo ha subito un taglio di un miliardo e mezzo di euro ed è chiaro che 120 milioni non servono a recuperare questo gap», ha sottolineato il leader Filt.

Il settimo sciopero

Quello dell’8 novembre sarà il sesto sciopero in 5 mesi: l’ultimo ha avuto luogo ieri, lunedì 28 ottobre, e, come sempre, ha mandato in tilt il traffico nella Capitale, congestionato dai lungotevere a Cassia e Appia.

Le precedenti mobilitazioni – indette per ragioni e da sindacati differenti – si sono tenute il 4 e 18 luglio, il 9 e 20 settembre e il 5 ottobre. Il 18 ottobre no, poiché Atac e gli altri gestori non avevano ricevuto la proclamazione, altrimenti quello del 5 novembre sarebbe stato l’ottavo stop.

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