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DA CONFINDUSTRIA TOSCANA NORD A un anno dall’alluvione guardando al futuro fra assicurazioni e prevenzione #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


(AGENPARL) – Roma, 1 Novembre 2024

(AGENPARL) – ven 01 novembre 2024 *COMUNICATO STAMPA DEL 1° NOVEMBRE 2024*
*A un anno dall’alluvione guardando al futuro fra assicurazioni e
prevenzione*
Dopo un anno dalla rovinosa alluvione che ha colpito ampie aree del
distretto tessile pratese e del pistoiese, oltre che alcuni territori della
lucchesia, Confindustria Toscana Nord fa il punto sugli impatti che
l’evento ha avuto sulle imprese industriali e, soprattutto, quali misure
possano essere adottate per prevenire fenomeni analoghi o, nel caso si
verifichino, per arginare i danni economici.
*Le alluvioni del 2023 per le industrie*
“Le alluvioni del 2023 sono state un dramma terribile per tutta la comunità
e un danno incalcolabile per l’economia. Le aziende ancora ne risentono.
Nella generalità dei casi comunque le imprese industriali colpite
dall’alluvione del 2 novembre 2023 erano assicurate e hanno quindi potuto
avere degli indennizzi dalle compagnie – spiega *Daniele Matteini*,
presidente di Confindustria Toscana Nord -. Indennizzi, beninteso, che nel
caso dei macchinari sono basati sul valore ammortizzato, non certo su
quello del nuovo: pertanto chi è stato costretto a ricomprare e
reinstallare gli impianti ha comunque dovuto effettuare nuovi investimenti,
spesso anche molto consistenti rispetto all’ammontare delle somme ricevute.
Sinistri di questa entità hanno richiesto perizie complesse, con la
mobilitazione di periti anche da fuori regione, e tempi non sempre brevi.
Alcune delle misure previste si adattavano particolarmente ad aziende di
piccole dimensioni; le industrie hanno fatto ricorso per lo più, appunto,
alle coperture assicurative e allo strumento messo in campo da Simest per
fornire ristori alle imprese esportatrici e alle loro filiere. Ma
soprattutto le industrie hanno attinto, in particolare nell’immediatezza, a
risorse proprie, senza le quali sarebbe stata impossibile una ripresa così
celere. Voglio ricordare ad esempio che, dopo poco più di due mesi e mezzo
dall’alluvione, esponevano a Pitti Filati aziende che avevano subito danni
anche molto ingenti. Ma oltre alla moda, particolarmente colpita, hanno
saputo e voluto rimettersi in piedi in tempi rapidissimi le aziende di
tutti i settori e comparti.”
*I contatti con la Protezione civile*
Il problema della distanza temporale fra il danno e l’erogazione di
indennizzi e ristori è un nodo centrale: nei contatti avuti con la
Protezione civile, Confindustria Toscana Nord e altre associazioni toscane,
emiliane e marchigiane hanno chiesto la definizione di una procedura
standard che in caso di eventi catastrofali consenta in automatico degli
anticipi di risorse per ovviare alle emergenze più basilari – caso tipico
il ripristino dell’energia elettrica – che bloccano la ripresa del lavoro.
*Il futuro delle assicurazioni per eventi catastrofali*
Sul versante assicurazioni per gli eventi catastrofali le norme nazionali
stanno andando in direzione dell’obbligatorietà già a partire da gennaio
2025: una soluzione i cui contorni saranno definiti da un decreto non
ancora uscito, ma che suscita forti perplessità date le numerose variabili
in gioco (condizioni, franchigie, perimetro dei beni da assicurare) che
potrebbero dare adito a vincoli potenzialmente penalizzanti. Intanto
preoccupa l’entità dei premi richiesti alle imprese per le nuove polizze,
nonostante l’introduzione di una polizza pubblica Sace che ha svolto e si
auspica possa continuare a svolgere un ruolo di calmiere anche per il
futuro.
“Sebbene il ricorso alle assicurazioni sia già diffuso da tempo fra le
imprese industriali, l’obbligatorietà, con la relativa normazione, potrebbe
introdurre condizioni e vincoli non in linea con le aspettative delle
aziende. Siamo in contatto con Confindustria per contribuire alla
definizione delle proposte della confederazione per il decreto attuativo,
così da scongiurare irrigidimenti deleteri per le imprese – precisa *Matteini
*-. L’obbligo di assicurazione peraltro si profila come perentorio, anche
perché chi fosse inadempiente potrebbe subire effetti pregiudizievoli nelle
agevolazioni pubbliche. Confindustria Toscana Nord sta lavorando per
sviluppare ulteriormente a beneficio dei soci i servizi di consulenza,
comunque già attivi, in materia assicurativa.”
*Prevenzione: i problemi aperti e lo studio commissionato da Confindustria
Toscana Nord*
La parola-chiave in tema di sicurezza idrogeologica è prevenzione, in tutte
le sue accezioni: dal macrotema globale, con effetti nel medio-lungo
termine, del contenimento dei cambiamenti climatici attraverso la
promozione della sostenibilità, fino alla cura del territorio per la
mitigazione degli effetti di eventi meteorologici avversi. La manutenzione
del territorio sconta, fra gli altri fattori, anche la frammentazione delle
competenze, ripartite fra Genio civile, Consorzi di bonifica, Province,
Comuni, Regione e per alcuni aspetti anche i privati stessi.
“Alcuni interventi, anche efficaci, negli anni sono stati fatti –
conclude *Matteini
*-. Ma occorre un maggior coordinamento e un’ampia e tempestiva visione
d’insieme dei problemi. Confindustria Toscana Nord vuole dare un proprio
contributo alla pianificazione di futuri interventi dei soggetti pubblici e
dei nostri soci: come presidenza abbiamo quindi deliberato l’affidamento a
Enio Paris, professore emerito dell’Università di Firenze e membro del
Comitato tecnico-scientifico della Regione Toscana per l’alluvione 2023, e
all’ingegner David Settesoldi di uno ‘Studio per la valutazione del rischio
idraulico da collasso arginale in alcune zone delle province di Lucca,
Pistoia e Prato’. Lo studio, che è appena avviato e si concluderà fra un
anno, è finalizzato allo screening di alcuni dei tratti più critici degli
argini di tre corsi d’acqua: il Serchio nel tratto della Media Valle;
l’Agna in tutto il suo percorso; il Bisenzio fino alla confluenza del Fosso
Reale. La metodologia che sarà applicata è incentrata non tanto sulle
probabilità maggiori o minori di mancata tenuta degli argini quanto
sull’individuazione delle porzioni degli argini stessi che nel caso si
rompano possano provocare i danni maggiori. Metteremo i risultati dello
studio a disposizione, per le rispettive pertinenze, sia degli enti
pubblici sia dei nostri soci, per eventuali iniziative di mitigazione a
livello di imprese singole o in forma aggregata.”
*Allegata foto*
Per contattare l’ufficio stampa:
Le informazioni contenute nella presente comunicazione e i relativi
allegati possono essere riservate e sono, comunque, destinate
esclusivamente alle persone o alla Società sopraindicati.
La diffusione,
distribuzione e/o copiatura del documento trasmesso da
parte di qualsiasi
soggetto diverso dal destinatario è proibita, sia ai
sensi dell’art. 616
c.p., che ai sensi del Regolamento UE 679/2016.
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