vendite case esistenti -1%, +4,1% le case nuove — idealista/news #finsubito richiedi mutuo fino 100%

La vendita di case esistenti negli Stati Uniti, in settembre, ha registrato un calo peggiore delle attese, scendendo ai minimi dal 2010. Il dato di vendita è il peggiore dal 1995. L’indicatore, stilato dall’associazione di settore National Association of Realtors (Nar), è sceso dell’1% rispetto al mese precedente a un tasso annualizzato di 3,84 milioni di unità, contro attese per un calo dello 0,5%.

Le vendite di settembre sono scese del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il prezzo mediano di una casa esistente è salito del 3% rispetto a un anno prima a 404.500 dollari. Per esaurire completamente le case disponibili per la vendita servirebbero 4,3 mesi. Secondo gli analisti, il taglio dei tassi della Fed è arrivato tardi e non ha inciso sui mutui, scoraggiando gli americani dall’acquisto di case proprie.

Le vendite di case nuove oltre le stime

Le vendite di case nuove negli Stati Uniti sono cresciute in settembre, oltre le stime degli esperti. Il dipartimento del Commercio ha registrato un rialzo del 4,1% al tasso annualizzato di 738.000 unità, contro attese per un dato a 720.000. Il dato di agosto è stato rivisto da 716.000 a 709.000. Rispetto a un anno prima, il dato è in rialzo del 6,3%. Il prezzo mediano è cresciuto a 426.300 dollari, il prezzo medio è salito a 501.000 dollari. All’attuale ritmo di vendita, servirebbero 7,6 mesi per esaurire le case a disposizione.

Usa, compromessi case +7,4% a settembre

A settembre, il numero di compromessi per la vendita di case negli Stati Uniti è notevolmente cresciuto, grazie all’allentamento dei tassi di interesse. Il dato, reso noto dall’associazione di settore National association of realtors (Nar), è salito del 7,4% a 75,8 punti, dopo il +0,7% di agosto. Gli analisti si attendevano un rialzo dello 0,7%. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il dato è aumentato del 2,6%.

Secondo Lawrence Yun, capo economista di Nar, “le vendite in aumento riflettono costi di prestito inferiori per i mutui e dovrebbero continuare se l’economia continua a dimostrarsi solida”.