Studio sull’agroalimentare nell’alto Lazio. Secondo un’analisi di Prometeia presentata a Viterbo durante il forum sul settore organizzato da Unicredit e Confagricoltura, l’agrifood italiano ha generato un valore di produzione di 250 miliardi di euro nel 2022, coinvolgendo 1,2 milioni di imprese e 1,5 milioni di addetti.
Nelle province di Viterbo e Rieti il settore rappresenta il 40% delle imprese totali. Un comparto fondamentale, ma ancora limitato nella capacità di espansione internazionale e di investimenti per la transizione green e digitale. Un segnale positivo arriva dai dati sull’export per le province di Viterbo e Rieti, che nei primi sei mesi del 2024 hanno registrato un aumento del +62% nel comparto agricolo e del +18% nell’industria alimentare, superando la media di crescita del Lazio e quella nazionale. Tra i mercati più promettenti figurano Polonia e Svizzera, con contributi significativi anche dalla Germania e dall’Austria, mentre i prodotti più esportati sono quelli delle colture permanenti.
Anche il settore turistico offre segnali incoraggianti. Le presenze nelle strutture agrituristiche di Viterbo hanno mostrato una crescita sostenuta rispetto ai livelli pre-Covid, con un incremento significativo dei turisti stranieri, pur ancora al di sotto della media nazionale. “Anche il turismo rurale rappresenta una leva strategica per il nostro sviluppo”, afferma Stefano Augugliaro di Agriturist Lazio aggiungendo che il turismo rurale “può contribuire non solo alla crescita economica locale ma anche a promuovere il made in Italy nel mondo”.
Durante l’evento, che è parte del progetto Italian experience, si è discusso della transizione dell’agrifood tra sostenibilità, export e diversificazione, evidenziando sfide e opportunità per le imprese locali. Ad aprire i lavori Roberto Fiorini di Unicredit, che ha sottolineato l’impegno della banca verso il settore agroalimentare: “La banca è impegnata a sostenere la crescita del territorio, quale facilitatore di sviluppo sostenibile e di innovazione. Come Unicredit vogliamo sostenere l’economia del settore dell’agrifood nella transizione verso nuovi modelli di sviluppo, fornendo supporto finanziario, prodotti e servizi e consulenza qualificata. Recentemente abbiamo lanciato una nuova edizione del piano Unicredit per l’Italia, per un valore complessivo di 10 miliardi di euro, interamente dedicato ai settori produttivi e dei servizi, tra cui l’agribusiness, a cui abbiamo destinato un plafond di un miliardo di euro per gli investimenti delle imprese agricole in linea con le direttive europee sulla transizione green”.
Antonio Parenti, presidente di Confagricoltura Lazio, ha ribadito l’importanza di preservare e innovare il settore agroalimentare del Lazio, considerato un “esempio straordinario di come tradizione e innovazione possano unirsi per offrire prodotti di alta qualità e sostenibili”. Parenti ha poi spiegato le difficoltà che le imprese della regione devono affrontare: “La ricerca di Prometeia evidenzia chiaramente alcune sfide cruciali per le nostre imprese, come la frammentazione produttiva e le limitate risorse per gli investimenti, che ostacolano la crescita e il potere di mercato delle aziende locali. In questo contesto, il ruolo delle banche diventa ancora più strategico. È essenziale che si rafforzi il supporto finanziario e che vengano promossi investimenti mirati che consentano alle imprese di superare questi vincoli e affrontare con successo il mercato globale”.
L’evento si è concluso con una tavola rotonda dove rappresentanti del settore hanno discusso delle prospettive di crescita. L’obiettivo condiviso è rafforzare il supporto per le imprese della Tuscia, puntando su innovazione, sostenibilità e promozione internazionale per consolidare il ruolo dell’alto Lazio come protagonista dell’agrifood italiano.
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