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Delitto del narghilè, Mesa condannato a 6 anni e 8 mesi. La rabbia dei familiari della vittima: “Legge vergognosa” #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –


Sei anni e otto mesi di reclusione: questa la condanna per Pavel Martinez Mesa, l’uomo che all’alba del 1 ottobre 2023 uccise, dopo un movimentato episodio nel resede della discoteca di Terranuova Bracciolini El Angel, Joel Martinez Seipio. La tragedia – la cui dinamica è stata ricostruita grazie alle registrazioni delle telecamere – avvenne al culmine di una rissa, quando Mesa lanciò di un’ampolla in vetro che si frantumò e una scheggia colpì il collo di Sepio andando a tagliare la giugulare e a trafiggere la carotide.

Una sentenza, quella pronunciata questa mattina dalla giudice per l’udienza preliminare Giulia Soldini, con la quale è stata accolta la tesi della difesa, secondo la quale non ci sarebbe stata la volontà di uccidere da parte dell’imputato. La pm Francesca Eva aveva chiesto una condanna ben più pesante: 12 anni di carcere (comprensiva delle attenuanti generiche e dello sconto di pena previsto dal rito abbreviato).

A loro volta, gli avvocati Francesco Areni e Alberto Catalano, avevano chiesto di riqualificare il reato in omicidio preterintenzionale: ovvero il reato con cui viene indicato chi provoca la morte di una persona senza avere però la volontà di ucciderla. La sentenza è stata inaspettata anche per gli stessi legali: “Il giudice ha accolto le nostre richieste – spiegano i legali – perché abbiamo dimostrato che non vi era alcuna intenzione di cagionare la morte di Seipio. L’evento drammatico è stata una conseguenza non voluta di un gesto sicuramente avventato ma che non voleva portare a una tragedia”. 

Tanta amarezza invece per i familiari della vittima. Incredule le sorelle di Seipio, così come la compagna. Assistite dal legale Alessandro Massai si sono costituite parte civile e questa mattina hanno assistito alla lettura della sentenza. “Sei anni per la morte di una persona – commentano – non sono nulla. È una vergogna che la legge italiana permetta questo. Mia figlia, minorenne, ha perso il padre. Un vera tragedia”. 

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Procedura celere

Il delitto dopo una serata di divertimento

Il delitto avvenne all’alba del 1 ottobre 2023. Dopo una serata spensierata all’interno della discoteca El Angel ci furono momenti di tensione. Una rissa si scatenò all’interno del locale e si concluse, nel più tragico dei modi, all’esterno. Proprio nel resede Martinez Mesa scagliò da una distanza di circa due metri, ad altezza del volto, di Seipio l’ampolla del narghilè. Si trattava di un oggetto in vetro, a forma di teschio che raggiunse al volto la vittima. Nell’impatto due incisivi dell’uomo si spezzarono, un labbro fu tagliato, il mento ferito. Quindi una scheggia fatale si conficcò nel collo di Seipio, tagliando la giugulare e trafiggendo la carotide. Per il 38enne non ci fu nulla da fare: morì poco dopo.

L’uomo che scagliò in narghilè fu individuato grazie al video registrato dalle telecamere di sorveglianza: a tradirlo furono le scarpe rosse che indossava quel giorno. Pochi giorni dopo i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno lo arrestarono. 

Mesa Martinez durante il procedimento ha reso delle dichiarazioni spontanee di fronte alla corte,  dicendosi addolorato di quanto accaduto e chiedendo scusa. “Si è detto consapevole – hanno spiegato i legali che lo difendono – di aver rovinato due famiglie: quella della vittima e anche la propria, che conta tre figli piccoli”.



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