Dall’inizio dell’anno, il prezzo dell’oro è aumentato di quasi il 40%, sovraperformando tutti i principali indici azionari dei mercati sviluppati, persino l’S&P 500. Si tratta di una performance molto forte in un periodo di tempo molto breve e gli investitori sono comprensibilmente scettici riguardo a potenziali guadagni futuri. Noi di UBP manteniamo una posizione estremamente costruttiva sull’oro e riteniamo che nei prossimi anni possa salire a livelli superiori a 3.000 dollari l’oncia. Questa posizione è supportata da diversi fattori.
In primo luogo, notiamo che i governi delle economie avanzate continuano a registrare enormi deficit di bilancio, oltre a già elevati livelli di debito. Raramente in passato sono stati visti stock e flussi di debito così elevati e probabilmente porteranno a livelli più elevati di inflazione tendenziale, sostenendo così un ulteriore rialzo dell’oro.
In secondo luogo, i rischi geopolitici rimangono elevati e questo rimarrà un problema persistente nel lungo periodo. Queste preoccupazioni geopolitiche hanno già indotto le banche centrali dei mercati emergenti ad aumentare considerevolmente le proprie riserve auree e riteniamo che ciò continuerà a sostenere il prezzo dell’oro nei prossimi anni. Notiamo che, mentre gli investitori istituzionali sono già fortemente investiti, negli ultimi cinque mesi gli afflussi verso gli ETF retail sono aumentati, il che indica che gli investitori retail stanno aumentando le loro allocazioni sul metallo giallo. Infine, anche la domanda di oro fisico è aumentata notevolmente, soprattutto da parte dei consumatori cinesi e indiani. Riteniamo che queste tendenze proseguiranno anche nel 2025.
In genere gli investitori privati con cui lavoriamo detengono circa il 5% dei loro portafogli in metalli preziosi, anche se si potrebbe sostenere che l’attuale livello di tensioni geopolitiche richieda un’allocazione maggiore, verso una fascia superiore del 10%. In ultima analisi, ciò dipenderà dall’asset allocation sottostante dell’investitore.
Esistono diversi metodi per ottenere un’esposizione all’oro. Gli investitori possono semplicemente acquistare monete o lingotti fisici, tuttavia per grandi quantità potrebbe rivelarsi necessario un deposito, i cui costi possono variare in modo significativo a seconda della località. Per i lingotti fisici si devono considerare anche le spese di entrata e di uscita. Gli investitori che desiderano livelli di liquidità più elevati e spese più contenute possono considerare l’investimento in ETF sull’oro, che hanno il vantaggio di offrire liquidità immediata e spese di gestione molto basse. Gli investitori possono acquistare oro finanziario (XAU), anch’esso altamente liquido e con costi di transazione molto bassi. Lo XAU può essere acquistato a fronte di una qualsiasi delle principali valute. Gli investitori più sofisticati possono prendere in considerazione investimenti in opzioni over the counter (OTC) su XAU, che possono aggiungere una leva significativa a fronte di un limitato potenziale di ribasso. Infine, gli investitori possono prendere in considerazione anche gli investimenti in futures sull’oro, che beneficiano anch’essi di un’abbondante liquidità. Le spese di transazione sono ragionevoli, ma le spese di rollover tra i periodi contrattuali possono essere significative, riducendone così la performance.
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