Si rinnova l’appuntamento con il Festival su crisi, debiti e diritti. Dal 19 al 22 settembre, quattro giorni di
coinvolgenti think tank, affidati a esperti di diversi ambiti disciplinari per un’esplorazione a tutto campo sulla
natura multisfaccettata dell’indebitamento e delle sue conseguenze.
Promosso dall’OCI – Osservatorio sulle Crisi di Impresa, InsolvenzFest riflette quest’anno sul rapporto tra “Debiti e
Memoria”, approfondendo le sfide connesse alle diverse forme di deficit e ai modi in cui esse plasmano e
influenzano società, economia e giurisprudenza.
Il tempo scorre, trascinando con sé storie e destini, e diventa la misura dei nostri
impegni verso il futuro, quelli su cui la società e i creditori ripongono la loro fiducia. Ed è proprio il legame tra
“Debiti e Memoria” a fare da filo conduttore alla 13a edizione di InsolvenzFest.
Un evento che porta sulla scena nuovi racconti e prospettive inedite: narrazioni che raccontano di debiti di
sicurezza e morti sul lavoro, femminicidio e violenza di genere, dati personali e privacy, responsabilità del
giornalismo, disagio giovanile e fragilità. E numerose altre declinazioni di debito, rispettivi crediti, e ridiscussioni
di concetti fondamentali come l’impegno, la credibilità e la fiducia, modellate dal trascorrere del tempo e
tramandate attraverso i processi di sedimentazione della memoria. Qui, esperti e pubblico si confronteranno per
dare un senso alle promesse fatte, non mantenute, e ai percorsi di cambiamento che possono ancora essere
intrapresi.
EVENTO DIFFUSO E PLURALE
Con “Debiti e memoria”, InsolvenzFest torna dal 19 al 22 settembre a Bologna, riprendendo il format di evento
diffuso in prestigiose location del centro storico: da quelle della Cineteca – che per la prima volta metterà a
disposizione anche la suggestiva cornice del Cinema Modernissimo, fresco di riapertura – alla sala dello Stabat
Mater all’Archiginnasio, per proseguire con ritmo incalzante a Palazzo Zambeccari, sede della Fondazione dei
Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna, e concludersi alla Biblioteca SalaBorsa. Evocativi
“salotti” dove prenderanno corpo i dialoghi tra magistrati, esperti di diritto e di economia, sociologi, letterati,
giornalisti e rappresentanti della società civile per un’indagine critica e plurale sui possibili scenari dei rapporti di
debito.
Per quattro giorni, InsolvenzFest trasformerà Bologna in un vivace punto d’incontro con interviste e confronti a
due, eventi musicali e proiezioni cinematografiche che intercetteranno l’attenzione della cittadinanza più attiva,
composta da associazioni, professionisti, esperti, studenti e persone interessate all’evoluzione dei rapporti tra
giurisdizione e insolvenze, e ai cambiamenti nei modelli delle relazioni sociali e mediatiche che ne derivano. A
dare concretezza al festival voci prestigiose e autorevoli, in grado di arricchire la riflessione, alimentare il dibattito
e cercare di stimolare le leve della conoscenza. Un’opportunità unica di prendere parte a uno scambio dialogico
aperto, interessante, mai banale.
DAY BY DAY: IL CRONOPROGRAMMA
Il Cinema Modernissimo apre le sue porte e ospita la serata inaugurale di InsolvenzFest 2024: giovedì 19
settembre, alle 20.00, il prologo Stare sui social e fare memoria. La preview è affidata a tre divulgatori: il
poeta Davide Avolio, il filosofo Eugenio Radin e la filologa Beatrice Flammini. Partendo da alcune parole chiave i
tre giovani creativi si concentrano su come i social media influenzano la nostra memoria, personale e collettiva, e
analizzano l’incidenza delle piattaforme digitali sul modo in cui capiamo e ricordiamo il passato.
I
dialoghi di InsolvenzFest entrano nel vivo, venerdì 20 settembre alle 14.30, alla Biblioteca comunale
dell’Archiginnasio – Sala Stabat Mater, con i saluti istituzionali dell’assessora Roberta Li Calzi per il Comune di
Bologna. A seguire, alle 14.45, Introduzione ad InsolvenzFest 2024 di Massimo Ferro, direttore scientifico del
Festival e presidente di sezione della Corte di cassazione.
Alle 15.00 prende avvio il primo dibattito, Sapere e imparare dai femminicidi: mi devi l’anima dove Paola Di
Nicola Travaglini, giudice della Corte di cassazione, si confronta con Anna Vagli, giornalista, giurista e criminologa
forense. Focus della discussione è l’esperienza investigativa e giudiziaria relativa ai femminicidi, ponendo l’accento
sulle carenze educative e sul lungo cammino di crescita che la società deve ancora intraprendere per affrontare il
problema in modo efficace.
Dalla cronaca alla storia: il debito d’informazione e il giornalista è il titolo della sessione che si svolge alle 16.00.
Un confronto basato su diverse esperienze generazionali per aiutare a comprendere come il giornalismo possa
adempiere al suo dovere di informare e contribuire alla creazione di una memoria collettiva duratura. A guidare
il dialogo sono Sergio Rizzo, giornalista de L’Espresso e Carmine Benincasa, documentarista per BBC, Independent
e FanPage.
Alle 18.15 si riaccendono le luci del Modernissimo con la proiezione del film Cento domeniche, un film di e con
Antonio Albanese (Italia, 2023, 94′). Antonio, dovendo pagare il matrimonio della figlia, scoprirà, suo malgrado,
che chi custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri sogni. Un racconto di un’Italia perbene in
via di estinzione, in cui la solidarietà e l’aiuto reciproco erano moneta corrente, e la parola data era oro. Ora,
preda delle spietate logiche del mercato e della spregiudicatezza di operatori che impediscono di costruire un
rapporto di fiducia con il cliente, il singolo soccombe.
È Palazzo Zambeccari, sede dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bologna, il luogo di
confronto di sabato 21 settembre. La prima sessione inizia alle 9.45 con un’intervista condotta da Marco Patucchi,
giornalista economico di La Repubblica, a Bruno Giordano, magistrato Corte di cassazione. Il talk, dal titolo
Incidenti e morti nei lavori italiani, esplora il complesso rapporto tra impresa, lavoro, sicurezza e diritti, offrendo
una riflessione approfondita su temi cruciali per il mondo del lavoro in Italia.
Protagonista dell’incontro delle 11.00 è l’anchorwoman di LA7 Marianna Aprile in dialogo con Gherardo
Colombo, scrittore e giurista. Al centro di Vivere di regole annunciate: drammi e farse negli appunti della
memoria italiana, le sfide legate alla promozione di una cultura basata sull’adempimento dei debiti, attraverso
una disamina delle dinamiche che influenzano questo delicato tema.
In Cineteca alle 12.30, integra gli appuntamenti dedicati alle nuove tecnologie e ai linguaggi contemporanei
l’atteso Blob d’autore a cura di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna: una lezione di
cinematografia in equilibrio fra passato e presente, capace di creare un ponte tra il cinema, l’arte e la memoria.
Stefania Zolotti, giornalista e direttrice responsabile di SenzaFiltro e Dario Salvetti, operaio metalmeccanico
della ex GKN di Firenze sono i relatori che, alle 15.15, danno il via alla sessione pomeridiana a Palazzo Zambeccari
intitolata L’esperienza di autorecupero della GKN: dalla crisi alla riconversione aziendale con i lavoratori. Focus
del dibattito un piano industriale scritto da operai ed economisti, giuristi, scienziati sociali e ingegneri: un caso di
studio sul possibile ruolo pubblico che agevoli il risanamento e la riconversione ecologica di settori, come
l’automotive tradizionale, in costante decrescita.
Dalla confusione dei balzelli all’irriducibile eccesso di complessità: i numeri e le prospettive dell’infedeltà fiscale
è il titolo del talk delle 16.30 che vede Chiara Brusini, giornalista de ilfattoquotidiano.it, dialogare con Massimo
Romano, già direttore dell’Agenzia delle entrate e consigliere della Corte dei conti, esperto in materia tributaria
e in amministrazione fiscale. Nonostante i progressi tecnologici, la ricchezza sommersa e il mancato gettito fiscale
coinvolgono inadempimento diffuso e consolidate disuguaglianze di trattamento. C’è un paese reale e intoccabile
che non partecipa alla contribuzione necessaria allo Stato sociale, pur fruendo delle prestazioni pensate per tutti,
cittadini e imprese.
A conclusione, alle 17.40, la sessione Il diritto e il debito di informazione nei social: identità e verità. Un dialogo
per fare il punto su come la tecnologia – con i social media in testa – stia trasformando il modo in cui interagiamo
e viviamo gli spazi pubblici. Un’occasione per riflettere su come gli strumenti digitali influenzino le dinamiche
sociali e l’uso degli spazi condivisi nel mondo contemporaneo, creando debiti d’informazione. In quest’occasione
Virginia della Sala, giornalista professionista, intervista Guido Scorza, giurista, avvocato e professore di diritto
delle nuove tecnologie e privacy.
Domenica 22 settembre, a partire dalle 10.00, sono due gli appuntamenti previsti nella prestigiosa cornice della
SalaBorsa in Auditorium Biagi. Il primo talk, Tra colpa e negazione: le giovani e vecchie mancate promesse, vede
in dialogo Irene Ruggiero, psicologa, e Giacomo Travaglino, presidente di sezione della Corte di cassazione. Si
parla di inadempimento inteso non solo come tradimento di un impegno, ma come un percorso che si sviluppa
nel tempo, modificando le relazioni economiche e personali legate al debito originario. Un cammino complesso,
regolato dal diritto e sostenuto dalle scienze psicologiche nella ricostruzione personale.
Alle 11.30 la sessione conclusiva del Festival, Il ricordo dei debiti nel tempo: ammissioni di un giurista e musicista.
Il diritto, da sempre, gestisce l’oblio: riporta a galla il passato, ricordando torti e ragioni, ma può anche decidere
di cancellarli. E proprio in questo somiglia alla musica, perché, quando mette in scena un processo, ripropone
promesse non mantenute o indulgenze per ragioni che ormai si sono indebolite.
In scena Gianluca Sicchiero, ordinario di istituzioni di diritto privato dell’Università Cà Foscari Venezia sulla scena
accompagnato dai Peacocks, per un momento che alternerà parole e musica. Dei Peacocks fanno parte
Almachiara de Marco alla voce, Giovanni Ruggeri al pianoforte, Alessandro Casotto alla batteria e Gianluca
Sicchiero al contrabbasso. Per l’occasione l’Auditorium Biagi risuona dei classici del jazz, spaziando da Cole Porter
a George Gershwin, includendo anche il cantautorato italiano e la bossa nova di Antonio Carlos Jobim e Vinicius
de Moraes.
Fonte notizia
www.osservatorio-oci.org
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