Lo scorso anno le compravendite immobiliari sono calate
del 10%; ma come mai così tanti
italiani hanno rinunciato ad acquistare
una casa? Se da un lato ci sono motivazioni oggettive – prime fra tutte
l’aumento dei tassi, l’inflazione e la riduzione delle risorse economiche -
dall’altro spesso si trovano ragioni psicologiche o, molto più semplicemente,
la paura di chiedere un mutuo.
Sovente
ad alimentare i timori è la scarsa conoscenza della materia e proprio per
aiutare gli aspiranti mutuatari ad affrontare con serenità questo passo, Facile.it ha redatto una beve guida con 5 consigli da seguire per
superare le paure più diffuse ed evitare
gli errori più comuni.
1.
Se la
banca non accetta la mia richiesta?
La prima paura è quella di non riuscire ad ottenere il mutuo. Timore che, in alcuni casi,
spinge gli aspiranti mutuatari addirittura a rinunciare a priori a presentare
domanda di finanziamento tanto è alta la convinzione che la banca rifiuti la
richiesta.
Da questo punto di vista, il
consiglio è di non autolimitarsi e,
anche in caso di un “no”, di non
fermarsi alla prima banca. Ciascun istituto di credito applica politiche
diverse in materia di concessione del finanziamento; pertanto, anche qualora la
prima banca dovesse rifiutare la nostra richiesta, non è detto che anche le
altre facciano lo stesso.
Confrontare più banche, magari
con l’aiuto di un consulente indipendente che ci indirizzi verso la banca e l’offerta
più adatte alle nostre esigenze, è un ottimo modo di cominciare il proprio
percorso verso il mutuo.
2. Tasso fisso o
variabile, che confusione!
La scelta del tasso (fisso, variabile, misto, con cap, ecc.) può
sembrare complessa e, pertanto, spaventare molti consumatori. La prima
considerazione è che, in assoluto, non esiste una soluzione giusta e una
sbagliata, la scelta va presa in funzione delle caratteristiche di ciascuno.
Sebbene al momento attuale i tassi fissi siano nettamente più vantaggiosi rispetto a quelli variabili, non
è detto che in futuro le cose non possano cambiare.
Anche
in questo caso, un consulente esperto ed indipendente può essere di grande
aiuto. E, ricordate che, anche qualora doveste cambiare idea dopo aver
sottoscritto il finanziamento, o dovessero cambiare le condizioni di mercato,
si può sempre provare a rinegoziare
il mutuo, tramite un accordo con la propria banca, o a surrogare, spostandolo presso un altro istituto di credito; queste
operazioni, se vanno a buon fine, consentono di cambiare anche le condizioni del finanziamento, inclusa la durata
del finanziamento o la tipologia di tasso, passando ad esempio dal variabile al
fisso, o viceversa.
3. Devo indebitarmi
a vita
La durata del mutuo è un aspetto a cui fare molta attenzione perché
determina sia il peso della rata mensile,
sia gli interessi complessivi che graveranno sul finanziamento. Anche in questo
caso, non esiste una scelta giusta o
sbagliata in assoluto; il consiglio, ancora una volta, è di identificare la
soluzione più adatta alle proprie esigenze, tenendo in considerazione che
all’aumentare della durata del mutuo, gli
interessi complessivi cresceranno e le
rate mensili caleranno, viceversa, più sarà corto il finanziamento, meno
interessi pagheremo, ma l’esborso mensile sarà più alto.
Come
per la scelta del tasso, rimane valida la possibilità di rinegoziare o
surrogare il finanziamento, variando così la durata. E se dovessimo ad un certo
punto trovarci con un gruzzoletto di soldi inaspettato, possiamo anche decidere
di estinguere il mutuo prima della
scadenza.
4. Se la rata sale
troppo…
La possibilità che la rata cambi
durante il piano di ammortamento riguarda solo coloro che scelgono un mutuo a
tasso variabile; se non si vuole correre questo pericolo, bisogna optare per un
mutuo a tasso fisso.
Chi invece, dopo aver scelto
il variabile, si dovesse trovare di fronte ad un aumento importante del peso
della rata, ha alcune opzioni da valutare. La prima è di allungare il piano di finanziamento; così facendo ridurrebbe
l’importo mensile delle rate, seppur a fronte di un aumento degli interessi
totali corrisposti all’istituto di credito. La seconda, ancora una volta, è di provare a cambiare banca cercando
soluzioni più convenienti attraverso la surroga.
In un caso o nell’altro, è fondamentale muoversi per tempo, prima
che la rata diventi insostenibile; le
banche non sono obbligate a concederci una rinegoziazione o la surroga,
pertanto, bisogna assolutamente evitare di arrivare a bussare alle porte
dell’istituto di credito quando si è già con l’acqua alla gola.
5. … o se perdo il
lavoro e non riesco più a pagarla.
La vita, si sa, è fatta di
imprevisti e può accadere che nel corso del piano di ammortamento di un mutuo,
che in media dura tra i 20 e i 25 anni, si presenti un evento inaspettato,
anche lavorativo. Ma niente paura e, soprattutto, non lasciamoci spaventare da
questa ipotesi, perché esistono delle
soluzioni.
Diverse banche offrono insieme
al mutuo molti servizi accessori come, ad esempio, a fronte di una difficoltà
economica del mutuatario la possibilità
di sospendere per un periodo di tempo determinato il rimborso delle rate.
Oppure, si può valutare la sottoscrizione di una polizza: sul mercato esistono diverse coperture assicurative che,
per l’appunto, tutelano il mutuatario in caso di perdita di lavoro, infortunio o decesso.
Non è obbligatorio
sottoscrivere questo genere di polizza, ma in alcune situazioni può fare
davvero la differenza, pertanto, il consiglio è di valutare con attenzione nel
momento in cui decidiamo di chiedere il finanziamento.
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Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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