Dal concordato preventivo il governo dovrebbe aver recuperato circa 1,3 miliardi di euro, come anticipato dal vice ministro dell’Economia Maurizio Leo. Soldi che dovrebbero essere riutilizzati per introdurre un nuovo bonus in busta paga, ma in misura inferiore rispetto a quelli che erano i programmi dell’esecutivo.
La speranza infatti era di recuperare abbastanza soldi da poter procedere con un nuovo taglio dell’Irpef, dopo quanto già fatto con la legge di Bilancio 2024 con la quale l’aliquota del secondo scaglione, per la parte compresa tra 15.000 e 28.000 euro, è stata ridotta dal 25% al 23% per un vantaggio massimo in busta paga di 260 euro l’anno.
Questa volta si puntava a ridurre l’aliquota prevista per lo scaglione che comprende i redditi tra 28.000 e 50.000 euro, portandola dal 35% al 33%. Questa operazione era però condizionata dal risultato del concordato preventivo, che come anticipato sembra sia stato inferiore alle aspettative.
Con l’1,3 miliardi di euro recuperati, infatti, il governo potrebbe finanziare un intervento sull’Irpef che prevede un taglio di appena l’1% della suddetta aliquota, che quindi scenderebbe al 34%. Quali sarebbero gli effetti in busta paga? E chi ne guadagnerebbe di più? A rispondere a questa domanda è la Fondazione nazionale dei commercialisti che oltre a considerare quanto si risparmia con il taglio dell’Irpef aggiunge anche gli effetti del nuovo taglio al cuneo fiscale già finanziato dalla manovra.
Quanto si risparmia con il nuovo taglio dell’Irpef?
Laddove davvero il governo dovesse approvare un taglio dell’1% per l’aliquota suddetta, per i lavoratori potrebbe esserci un risparmio annuo di massimo 220 euro. La minore imposta si applicherebbe infatti sulla parte di reddito compresa tra 28.000 e 50.000 euro: nelle migliore delle ipotesi ne risulta quindi un risparmio dell’1% su 22.000 euro di reddito, 220 euro l’anno appunto. Meno di quanto già garantito dal taglio dell’Irpef del 2% effettuato lo scorso anno, con il quale nella migliore delle ipotesi ne è risultato un risparmio annuo di 260 euro.
A tal proposito, ecco una tabella che in base al reddito annuo percepito indica il risparmio annuo già previsto nel 2024 e quanto invece si aggiungerà nel caso di nuovo taglio dell’Irpef.
Stipendio annuo lordo | Risparmio 2024 | Risparmio 2025 | Risparmio annuo totale |
---|---|---|---|
16.000 euro | 20 euro | — | 20 euro |
18.000 euro | 60 euro | — | 60 euro |
20.000 euro | 100 euro | — | 100 euro |
22.000 euro | 140 euro | — | 140 euro |
24.000 euro | 180 euro | — | 180 euro |
26.000 euro | 220 euro | — | 220 euro |
28.000 euro | 260 euro | — | 260 euro |
30.000 euro | 260 euro | 20 euro | 280 euro |
32.000 euro | 260 euro | 40 euro | 300 euro |
34.000 euro | 260 euro | 60 euro | 320 euro |
36.000 euro | 260 euro | 80 euro | 340 euro |
38.000 euro | 260 euro | 100 euro | 360 euro |
40.000 euro | 260 euro | 120 euro | 380 euro |
42.000 euro | 260 euro | 140 euro | 400 euro |
44.000 euro | 260 euro | 160 euro | 420 euro |
46.000 euro | 260 euro | 180 euro | 440 euro |
48.000 euro | 260 euro | 200 euro | 460 euro |
50.000 euro | 260 euro | 220 euro | 480 euro |
Ricordiamo invece che nel 2024 il governo non ha previsto vantaggi per i redditi sopra i 50.000 euro; resta da vedere se lo stesso verrà fatto per il 2025.
I vantaggi del taglio del cuneo fiscale
Agli importi del nuovo taglio Irpef si aggiungono poi gli effetti del nuovo taglio del cuneo fiscale, di cui vi abbiamo parlato qui.
Dal nostro confronto sulla busta paga di dicembre e quella di gennaio, con la quale si passerà da uno sgravio contributivo a uno di tipo fiscale, ne è risultato che solo alcuni lavoratori trarranno vantaggio da questa operazione, mentre altri – in particolare chi guadagna 35.000 euro, verrà svantaggiato. Per loro però il taglio dell’Irpef garantirà un risparmio ulteriore di 70 euro l’anno: sarà sufficiente per compensare quanto si perde con il nuovo taglio del cuneo fiscale? Secondo la Fondazione nazionale dei commercialisti assolutamente no.
A trarre vantaggio dalle nuove regole di tassazione della busta paga sarebbero perlopiù coloro che guadagnano 40 mila euro lordi, per i quali è in arrivo un “bonus” di circa 550 euro, precisamente 543 euro l’anno. Per chi invece guadagna tra i 30 e i 35 mila euro ci sono dai 101 ai 145 euro in meno l’anno.
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