TRENTO. “Il Centro servizi culturali Santa Chiara è stato scaricato e paga colpe non sue”. A dirlo Alan Tancredi, segretario di Uilcom-Uil. “Una scelta superficiale che rappresenta un danno, anche di immagine, per il principale ente del Trentino. E il metodo fa rabbrividire: i sindacati sono stati informati delle decisioni attraverso la stampa”.
Sono giorni difficili per l’ente di via Santa Croce. Il bilancio presenta un buco da circa 2 milioni, ma questo squilibrio economico deriva sostanzialmente dalla Music Arena. Dopo un’analisi e una valutazione la Provincia è però intervenuta in modo energico: commissariamento e via la gestione dell’area di San Vincenzo (Qui articolo).
Ma sull’area di San Vincenzo è apparsa molta, e fin da subito, la confusione. Archiviato il mega concerto di Vasco Rossi (con il Centro messo ai margini nell’organizzazione), piazza Dante si è trovata a dover trovare un gestore. I tentativi di sondare il privato non hanno portato ai risultati sperati dall’amministrazione provinciale. Qualche interlocuzione e qualche confronto ma nulla di più. A quel punto ci si è ricordati dell’ente strumentale.
Qualche difficoltà c’è stata ma la stagione estiva si è chiusa. Il Centro Santa Chiara ha difeso il proprio operato e, anzi, era pronto a sviluppare un progetto. L’ente ha sempre evidenziato l’importanza, soprattutto in questo settore, di programmare con 1 o 2 anni di anticipo (Qui articolo). Sistemato il conto economico e forti dell’ultima esperienza, si sarebbe partiti per migliorare il palinsesto e il calendario eventi. Ecco il fermi tutti. E sulla Music Arena è tutto da rifare.
“E’ una situazione paradossale“, evidenzia Tancredi. “La Music Arena è un prato e non ci sono infrastrutture: il Centro si è speso con impegno, passione e responsabilità per poi venire scaricato in questo modo. Una brutta pagina per l’ente che inevitabilmente preoccupa le lavoratrici e i lavoratori. La responsabilità è totalmente politica: non sono stati fatti i conti, non c’è stata un’idea chiara e ora si scaricano le responsabilità sul malcapitato Centro servizi culturali Santa Chiara, che è stato tirato in ballo per risolvere i problemi”.
Questo squilibrio economico nel bilancio aveva creato una certa tensione. I vertici del Santa Chiara avevano chiesto rassicurazioni sui tempi di piazza Dante ma aveva anche messo in discussione la regolare programmazione della stagione teatrale, con numeri record negli abbonamenti. Le lavoratrici e i lavoratori a poche ore dal Festival dello sport avevano proclamato uno sciopero, poi sospeso dopo un confronto tra sindacati e Provincia (Qui articolo).
Ora il commissariamento agita nuovamente le acque. “C’è un problema causato esclusivamente dalla Provincia e la politica cerca di risolvere in modo semplice con il cambio di gestione dell’area, l’esperienza viene gettata via senza tanti ringraziamenti. Inoltre i dipendenti e collaboratori, che hanno solo subito un aumento del carico di lavoro, rischiano di finire in mezzo senza alcuna responsabilità del flop della Music Arena”.
I sindacati mettono in guardia la Provincia sulle prossime mosse e decisioni. “Ci sono tante partite che non possono essere fermate“, aggiunge Tancredi. “Il commissariamento non diventi la scusa per fermare, dopo un anno di lavoro, il via libera al contratto integrativo e per bloccare le assunzioni. Non ci sono margini di manovra e non siamo intenzionati a fare sconti oppure a concedere deroghe. La richiesta è di conoscere la visione sulla produzione artistica per il prossimo triennio e l’ammontare delle risorse destinate all’ente”.
Decisiva la prossima settimana, sono attesi diversi incontri e confronti tra piazza Dante e le parti sociali. “Lo sciopero è solo sospeso e siamo pronti a incrociare le braccia“, conclude Tancredi.
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