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A2A investirà 22 miliardi nei prossimi 11 anni, 3 nel territorio bresciano #finsubito prestito immediato


di
Thomas Bendinelli

Il futuro della multiutiliy nelle parole dell’amministratore delegato Renato Mazzoncini durante la presentazione dell’aggiornamento del piano strategico: «Avanti con elettrificazione e decarbonizzazione»

L’East End Studios di Milano è nato dal recupero architettonico di edifici un tempo adibiti alla costruzione di aeroplani. A pochi chilometri da Linate, gli iconici mattoncini rossi ricordano ancora le fabbriche di inizio Novecento, gli interni invece sono un misto di post industriale, acciaio, luci smaglianti. È qui che A2A ha scelto di presentare l’aggiornamento del piano strategico da qui al 2035 e di dire che, proprio come gli aeroplani che qui venivano prodotti, ha intenzione di volare molto in alto nei prossimi anni, direzione elettrificazione e decarbonizzazione.

Da qui al 2035 gli investimenti annunciati sono nell’ordine dei 22 miliardi di euro. Una cifra enorme, soprattutto se paragonata al triennio 2018-2020, quando gli investimenti cumulati erano stati di poco inferiori ai due miliardi, o anche a quelli del triennio successivo (2021-2023), quando erano comunque inferiori ai cinque miliardi. Oggi, nell’arco di poco più di un decennio, si sale a 22 miliardi, cosa che fa dire all’amministratore delegato Renato Mazzoncini che siamo di fronte a un salto di scala. 




















































Di questi investimenti, ben tre riguarderanno Brescia, di cui circa il 60% (1,8 miliardi) la città. Ottocento milioni di euro riguarderanno l’area dell’economia circolare. Un pezzo riguarderà la manutenzione del termoutilizzatore per portarlo al 100% di efficienza produttiva (dall’attuale 98%) nel recupero energetico, un secondo pezzo porterà allo sviluppo del teleriscaldamento, con annesso progetto di recupero di calore da data center. Nel mondo del digitale che cresce sempre più, i data center sono destinati a crescere di numero e dimensione. Sono infrastrutture complesse e producono molto calore, più di quanto si possa pensare. Uno di questi data center, grazie alla società francese Qarnot, sta sorgendo proprio dentro la centrale di Lamarmora, con 16 Gwh di potenza (un progetto simile si sta sviluppando anche a Milano). 

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Altro capitolo importante legato agli investimenti in economia circolare riguarda il ciclo idrico. Ben sei i depuratori in cantiere in provincia di Brescia, di cui due già completati (Vobarno e Calvisano) e i restanti in fase di realizzazione (Mazzano Ciliverghe, Pralboino, Visano e Bagolino). Ambizioso il piano di investimenti che riguarda la riduzione delle perdite dalla rete idrica: oggi siamo al 20% circa, nel 2035 l’obiettivo è arrivare al 13% di dispersione. Altri 2,1 miliardi di euro serviranno invece per il capitolo ‘transizione energetica’ che, in concreto, si traducono nell’acquisizione delle rete della Valtrompia da Enel, nel rinnovo dei contatori smart, in interventi di efficienza energetica e nella realizzazione di nuove cabine primarie per il collegamento tra l’alta e la media tensione, ognuna delle quali costa intorno ai dieci milioni di euro. 

La generazione di energia da fonti rinnovabili (Idroelettrico, eolico e fotovoltaico) rappresenta oggi il 55% della produzione ed è pari a 4,9 TWh. Stando al piano questa quota crescerà ulteriormente e, soprattutto, la diversificazione produttiva del gruppo farà sì che la quota di business non esposta alla volatilità di mercato mediante meccanismi regolati e coperture di medio o lungo termine passi dal 30% attuale al 55% del 2035. Se oggi A2A è un gruppo soprattutto lombardo, l’obiettivo è estendersi in modo capillare lungo la penisola. 

Una battuta anche sul nucleare: «Le rinnovabili possono salire dal 22 al 58% e qui bisogna investire. Poi discutiamo dell’altro 40%, che può essere tramite import, termico o anche il nucleare, che però ha un costo di produzione intorno ai 100 euro MW/h che è l’attuale costo di energia. Per cui, secondo me, il nucleare può servire più come scelta geopolitica che non per ridurre il costo dell’energia». Gli industriali che chiedono un rallentamento sulla decarbonizzazione dell’economia? «La strada mi sembra chiara — ha detto Mazzoncini —, Noi proseguiamo con l’elettrificazione e la decarbonizzazione».

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13 novembre 2024



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