“Stiamo assistendo ad una tripla
metamorfosi per i nostri centri urbani: gli appartamenti
diventano attività ricettive, i negozi ed i servizi essenziali
spariscono mentre il commercio si dematerializza”. A dirlo è
Andrea Biondi, direttore provinciale di Confesercenti Grosseto
che parla di fenomeno che da monitorare con attenzione. “La
deregolamentazione di fatto in cui si è sviluppato il mercato
degli affitti brevi anche in Maremma ha già portato a segnali di
squilibrio territoriale, favorendo le non-imprese e rendendo
maggiormente difficile nelle località di mare accogliere nuovi
abitanti e sostituendo le residenze con appartamenti chiusi in
inverno e pronti ad accogliere turisti in estate, ma senza
l’offerta di una rete di servizi qualificanti per la
destinazione turistica. Un processo – aggiunge – che
contribuisce a rendere meno sostenibili le imprese del commercio
di vicinato, già in difficoltà per la concorrenza delle grandi
catene e delle piattaforme di e-commerce”.
Per affrontare il tema, ieri Confesercenti in occasione
dell’Ambitour Amiata ha lanciato Etai, un convegno che si
svolgerà a Santa Fiora a gennaio 2025. Principale promotore
Giancarlo Dell’Orco, presidente di Aigo Confesercenti Grosseto,
il sindacato rappresentativo del sistema ricettivo extra
alberghiero. “Guardo con favore alla diffusione degli affitti
brevi per centri storici e frazioni minori per impiegare il
patrimonio immobiliare sottoutilizzato a causa del calo
demografico che interessa molti paesi dell’entroterra maremmano,
per stimolare attraverso i flussi turistici generati l’economia
locale, in primis il commercio”. Tuttavia, precisa, “per
un’accoglienza veramente di qualità servono anche assistenza e
servizi. Il nostro territorio deve necessariamente sviluppare
una politica dell’accoglienza per tutti quei proprietari per cui
non basta creare l’annuncio sulle Ota o mettere a disposizione
camere per dormire, ma integrare la propria offerta con il
territorio in modalità collettiva come una destinazione coesa e
organizzata. Sono necessarie politiche di formazione, oltre
un’offerta omogenea con la creazione di strategie di prezzo,
revenue e attività locali con esperienze autentiche da vivere
sul territorio circostante”.
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