Con la nuova bozza di decreto attuativo che rende effettivo l’obbligo per le imprese di stipulare una polizza di assicurazione sulle catastrofi naturali, previsto dalla scorsa legge di Bilancio (la 213/2023), si compie un ulteriore passo in avanti verso l’approvazione. Il provvedimento, ha spiegato nei giorni scorsi il capo di gabinetto del ministero dell’Economia e delle finanze, Stefano Varone, è “in fase di transito verso il Consiglio di Stato”, e “all’esito del suo parere ci saranno eventuali adeguamenti”, ma l’obiettivo per la conclusione di questo percorso è la fine dell’anno. Ci sarà un regime transitorio che “garantirà lo spazio per imprese e compagnie assicurative di potersi adeguare”, ha aggiunto Varone.
La struttura del decreto è rimasta sostanzialmente invariata, ma alcuni degli aspetti critici sono stati rivisti. In primo luogo, nella definizione di “assicurato”, è stata eliminata la precisazione riguardante l’obbligo assicurativo a carico dell’utilizzatore dei beni, nel caso in cui il proprietario e l’impresa utilizzatrice non coincidano, e i beni non siano già coperti dall’assicurazione del proprietario. Tale precisazione riguardava principalmente gli enti coinvolti in contratti di leasing o simili. La rimozione di questa indicazione potrebbe essere dovuta al fatto che l’obbligo assicurativo è generalmente stabilito dal contratto di leasing, e quindi la sua menzione era superflua. Con questa modifica, le società di leasing sono ora incluse tra quelle soggette all’obbligo assicurativo.
Esclusi dalla copertura gli abusi edilizi
Altro cambiamento rilevante riguarda la definizione di “fabbricato”, in cui è stata eliminata la parte che
escludeva i fabbricati in costruzione già assicurati contro i danni causati dagli eventi previsti dal decreto, cosa che pare sembra confermare l’adozione di polizze specifiche per questi rischi, come le polizze Car (Contractors All Risks). Nella definizione di impianti e macchinari è stata cancellata poi la specifica che includeva i veicoli registrati al Pra. Viene specificato che sono esclusi dalla copertura i beni immobili che presentano abusi edilizi o costruiti senza le necessarie autorizzazioni: una modifica che elimina la precedente formulazione riguardante gli obblighi di manutenzione, che era difficilmente interpretabile.
Gli eventi che devono essere inclusi nella copertura assicurativa sono terremoti; alluvioni, inondazioni ed esondazioni; frane. L’obbligo riguarda tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese con sede legale in Italia, così come le imprese straniere con stabile organizzazione nel territorio italiano. Le imprese agricole, così come definite dall’articolo 2135 del Codice Civile, non sono obbligate a stipulare polizze catastrofali per i loro beni.
Possibili difficoltà di tempi per le Pmi
“Riteniamo che la normativa sia cruciale per allineare l’Italia alle migliori pratiche internazionali – sostiene Carlo Impallomeni, amministratore delegato di Alpha Broker – e per migliorare la protezione delle aziende. Riteniamo tuttavia che alcuni temi non siano stati affrontati in modo adeguato. In particolare, l’argomento dell’elusione dell’obbligo da parte delle compagnie di assicurazione merita una maggiore attenzione, così come la tempistica per l’attuazione delle modifiche previste dal Decreto Ministeriale. Le imprese di dimensioni medio-piccole potrebbero incontrare difficoltà nel rispettare i 90 giorni previsti per l’adeguamento delle polizze. Questo obbligo rischia inoltre di creare problemi per gli intermediari, soprattutto se le compagnie non forniranno tempestivamente le condizioni di rinnovo aggiornate”.
Secondo Luigi Federico Signorini, presidente Ivass, presupposti per il successo della riforma sono “sostenibilità tecnica dal lato dell’offerta, piena accessibilità dal lato della domanda. Un’ampia diffusione effettiva della copertura è necessaria per il concreto esplicarsi dei meccanismi di mutualità. Saranno assolutamente essenziali rapidità ed efficienza operativa nella fase di accertamento e liquidazione del danno”. Per Signorini “si dovrà sfruttare l’esperienza pratica degli eventi degli ultimi tempi, purtroppo frequenti, e al tempo stesso prepararsi bene all’ampliamento della platea degli assicurati”.
Un emendamento della Lega alla manovra di bilancio prevede inoltre di riconoscere come deducibili le spese sostenute dai soggetti obbligati alla stipula dei contratti assicurativi. Il costo della misura proposta è stimato in 15,6 milioni dal 2025. (lt)
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