La cerimonia a Milano ha premiato Cristina Giudici per aver raccontato la storia di Samia Hamasi, ex calciatrice della nazionale di calcio femminile afghana che ha sfidato il regime dei talebani
Un premio alla cronaca e ai colleghi sul campo, che ribadisce come libertà di parola, giornalismo di qualità e indipendenza dei media siano pilastri della democrazia. Si è tenuta ieri nella sede dell’Istituto dei Ciechi di Milano la cerimonia del Premio Vergani, patrocinato da Fnsi e Ordine dei giornalisti. Un’edizione che ha segnato numeri record: 110 partecipanti, giudicati da tre giurie (generale, Esteri e critica fotografica), presiedute da Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera. Ad aggiudicarsi l’edizione 2024 per la carta stampata Cristina Giudici che su Il Foglio ha raccontato la storia di Samia Hamasi, ex calciatrice della nazionale di calcio femminile afghana che ha sfidato il regime dei talebani, è fuggita da Kabul, e dopo l’arrivo in Italia è riuscita a tornare in campo in Germania.Â
Con lei sono stati premiati per la «Televisione» Giuseppe Borello (Rai3) con un’inchiesta sul business del biogas in provincia di Cremona; per il «Web» Stefania Prandi (IrpiMedia) per un articolo sulle madri braccianti immigrate dall’Est Europa; per gli «Esteri» Giuseppe Ciulla (Rai 3) per un servizio in diretta sul salvataggio dei migranti dalla Tunisia; per la «Fotografia» Stefano Porta (LaPresse) con uno scatto su una delle inondazioni del Seveso. Tra i premiati anche Anna Maria Selini (Altraeconomia) per un podcast sulla strage di giornalisti a Gaza; Paolo Moretti e Martina Toppi (La Provincia di Como) per un’analisi sulla revisione del processo a Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba; Maria Elena Scandaliato (Rainews24) per un servizio sull’emergenza abitativa e l’aumento dei prezzi a Milano. Una menzione speciale a tre colleghi del Corriere: Elisabetta Soglio per il racconto del progetto di PizzAut, la prima pizzeria gestita da persone con autismo (premio «Coop Lombardia»); Matteo Castagnoli per un servizio sui 185 anni dell’Istituto dei Ciechi (premio «Milan col coeur in man» alla memoria di Pier Luigi Golino); Silvia Morosi per un’inchiesta sulla qualità dell’acqua a Milano e il viaggio all’interno del depuratore di Nosedo (premio «Fact-checking»).
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