QUELLA DI GIOVANNI Folonari e di tutta la sua famiglia è una vera e propria ossessione per la qualità e per il lusso. Dopo una vendemmia buona, a dispetto del cambiamento climatico, la Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute per migliorare sempre di più annuncia un programma di investimenti ambizioso. “Cresce solo chi si rinnova”, dice il presidente della società, Giovanni Folonari (nella foto in alto). “Per questo – prosegue – abbiamo approvato un investimento complessivo di 10 milioni di euro. La nuova cantina, in corso di realizzazione nelle Tenute del Cabreo, a Greve in Chianti, è il fulcro dell’investimento e, nel contempo, l’espressione più autentica dei nostri valori e del legame indissolubile con il territorio in cui operiamo. Alla nuova cantina affianchiamo l’ampliamento della Tenuta Campo al Mare, a Bolgheri e il completo rinnovo del parco macchinari, che ci consentirà una gestione ambientalmente sostenibile del patrimonio vitivinicolo”. La nuova cantina – fra identità e innovazione – sorgerà nella storica proprietà di Greve in Chianti, le Tenute del Cabreo. Il progetto, firmato dall’architetto fiorentino Carlo Ludovico Poccianti, prevede la suddivisione dell’ambiente in tre zone: la prima, interamente dedicata al processo di vinificazione, con innovative vasche in acciaio a temperatura controllata, la cantina storica, vera e propria, con la preziosa collezione di botti, barrique e bottiglie, la sala degustazioni con annessa cucina, anche per l’organizzazione di eventi. A fare da fil rouge ai tre ambienti saranno il look contemporaneo e l’effetto scenico ottenuto con il colore scuro delle pareti e l’illuminazione a led, mentre gli esterni verranno realizzati in pietra e si integreranno nel territorio circostante.
La nuova cantina del Cabreo sarà inaugurata la prossima primavera e completerà la realizzazione del polo enogastronomico di lusso all’interno della tenuta, che comprende già i due relais di charme Borgo del Cabreo e Pietra del Cabreo, nonché il Ristorante Cabreo, affidato allo chef aretino, Giacomo Rossi. “Completeremo anche il punto vendita”, dice Giovanni Folonari. È il secondo per il gruppo, dopo quello di Nozzole. Ma la voglia di rinnovarsi del gruppo, non si ferma qui. Parte degli investimenti, infatti, andrà sui vigneti. “Per noi è molto importante mantenere e rafforzare l’identità dei nostri vini. Da tempo abbiamo puntato su vini in purezza, per esempio valorizzando al massimo il Sangiovese, come vitigno, ma riteniamo anche che nel mercato ci sia spazio per vino più moderni e che guardino al gusto del pubblico”, dice Folonari. Da qui la scelta di puntare anche su alcuni vitigni internazionali, come il merlot e il cabernet. Una scelta in parte in controtendenza per questa realtà che con un milione e cento mila bottiglie prodotte all’anno può però dire la sua, sia sullo stile dei vini, che sul mercato. “La metà delle nostre bottiglie rimane in Italia. Il 30% prende la vita degli Stati Uniti, dove siamo presenti da tempo e molto solidi. Il resto delle bottiglie va in altri mercati”.
La forza di questo gruppo sta non solo nei numeri – 60 fra dipendenti e collaboratori, che aumentano nel periodo della vendemmia – e 4 mila clienti solo in Italia, ma anche nella filosofia e naturalmente nella storia. La famiglia ha infatti deciso di mantenere il controllo totale delle proprie proprietà e di investire ogni anno in innovazione. Il fatturato della società è di 10 milioni di euro l’anno, proprio come gli investimenti previsti da qui al 2025. La storia della famiglia Folonari è quella di una delle famiglie che hanno fatto la moderna enologia italiana, attraverso quasi 3 secoli di attività. “Il nostro obiettivo è quello di diventare un polo del lusso”, per questo Giovanni Folonari, ottava generazione di produttori di vino, assieme al padre, Ambrogio, alla madre Giovanna e alle sorelle, Francesca, che si occupa del ramo ospitalità del Gruppo di famiglia, e Angelica, che fa la giornalista, ha intenzione di investire sul futuro delle sue tenute. Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute è nata nel 2000, per proseguire la tradizione vitivinicola di famiglia, che risale alla fine del Settecento, all’insegna di una rinnovata eccellenza. Oggi l’azienda è guidata da Giovanni Folonari e, con le sue cinque Tenute, esprime al meglio i vini toscani. Le tenute sono vere e proprie perle, dalla Tenuta di Nozzole, nel Chianti Classico, a quella del Cabreo, dove si producono i Supertuscan, passando per la Tenuta La Fuga a Montalcino, e Campo al Mare a Bolgheri, senza dimenticare Vigne a Porrona nella Maremma Toscana.
“Ma da tempo ci occupiamo anche di commercializzazione di alcuni prodotti di grande eccellenza sempre nel nostro settore, da una selezione di Champagne, a gin pregiati”, racconta Giovanni Folonari. Alla produzione e vendita di vino, si affianca anche l’ospitalità, in due boutique hotel, con solo 11 stanze e due resort, che vengono affittati per feste ed eventi. Le soluzioni di ospitalità proposte sono di alto profilo ed esclusività, in grado di soddisfare con i massimi standard le esigenze di un turismo sempre più “educato” ed alla ricerca di una esperienza di grande livello. Nasce così nel 2017, sulle colline di Greve in Chianti nasce il primo Relais de Charme “Borgo del Cabreo”, struttura a cinque stelle immersa nei vigneti da cui nasce il Cabreo, uno dei vini icona di casa Folonari. Dal maggio 2017, Giovanni Folonari, ha sostituito il padre (oggi presidente onorario) alla guida dell’azienda e, da allora, prosegue il processo di sostanziale innovazione iniziato da Ambrogio Folonari. Il suo obiettivo è quello di puntare su un polo del lusso, partendo proprio dalla produzione vitivinicola delle cinque tenute di famiglia, ma anche commercializzando altri prodotti di altissima gamma.
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