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Mutui e Prestiti alla riscossa: la Domanda c’è, le condizioni di Accesso meno – PLTV.it #finsubito prestito immediato


di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Esplodono le richieste di mutui: +50% annuo a ottobre 2024, guidate dal Centro Sud con picchi record a Napoli (+140%) e Roma (+72%); anche se il primato resta alla Lombardia – col 16% delle richieste totali – seguita da Veneto, Toscana e Lazio ciascuna attorno al 12%.

Il mese scorso è aumentata anche la domanda di buy now pay later (+34%), prestiti online (+22%) e personali (+20%) secondo gli ultimi dati Experian, che continua a recepire dalle nuove generazioni il rinnovato stimolo al mercato: a ottobre 2/3 di tutte le richieste di mutuo sarebbero arrivate da Millennial (+71%) e GenZ (+87%), consigliati forse dagli adulti sull’opportunità – sussistendone le condizioni economiche familiari – di accendere un mutuo ipotecario il prima possibile viste le lunghe durate dei piani di ammortamento. Anche perché, secondo altre ricerche, i giovani risultano i meno preparati in materia finanziaria, almeno finché alle spese pensano i genitori; tuttavia è vero che sono anche i più consapevoli delle proprie lacune e desiderosi di imparare. Naturalmente nella domanda agisce pure la maggiore familiarità del target col canale online, verso cui si sta spostando l’offerta di banche e finanziarie; la categoria avrebbe inoltre abbassato l’importo medio a 123mila euro (-28%).
Meno vivaci i prestiti finalizzati (+7,7%) diretti soprattutto all’acquisto di cellulari (30%), auto nuove e usate (25% e 17%) ed elettrodomestici (8,5%): oltre ad essere penalizzati da tassi medi sopra l’8%, sarebbero stati rimpiazzati proprio dal clamoroso boom della formula bnpl.

Dietro l’apparente ritorno di fiamma per il lending c’è sicuramente la lenta discesa dei tassi arrivati, sempre a ottobre, al 4,61% dal 4,7 del mese precedente. Rispetto all’ultimo bollettino di Bankitalia, l’aggiornamento ABI riporta che il mese scorso gli interessi sui mutui immobiliari sono scesi al 3,28% dal 3,31 dell’analogo report relativo a settembre e dal 4,42 di dicembre, mentre quelli sui finanziamenti alle imprese sono diminuiti al 4,6% rispettivamente dal 4,9 e dal 5,45. Per l’associazione, i dati sui futures lasciano presumere che a dicembre la Bce tagli di altri 25 centesimi il costo del denaro: una mossa fondamentale per dare certezza a chi vuole investire. Salgono anche raccolta diretta (+3,2%) e indiretta (+8,7%). A settembre, inoltre, i deteriorati netti si sono ulteriormente ridotti a 30,9 mld e rappresentano l’1,49% dei crediti totali. Un ennesimo buon segnale in vista delle quarte e ultime trimestrali 2024 delle banche.
Calano ancora invece – in barba alla suddetta impennata della domanda – i volumi di credito effettivamente erogati: -2% annuo a ottobre per i finanziamenti complessivi ai privati dal -1,4 di settembre, quando erano diminuiti del 2,4% per le aziende dello 0,4 per le famiglie. Di pari passo si registra, però, una lieve ricrescita dei depositi (1.787 miliardi, +2,4%). Le percentuali – unite al fatto che le compravendite immobiliari non crescano di pari passo – dimostrano che le richieste sono soprattutto potenziali: la clientela si sta ancora informando su criteri e condizioni di concessione del finanziamento, aspettando qualche altra allentata monetaria da parte di Francoforte (e magari prezzi delle case meno cari) prima di decidersi definitivamente all’acquisto.

Per quanto riguarda invece le prospettive future del business, l’Euribor a 3 mesi ha perso più di un punto in un anno collocandosi ora appena sopra il 3% mentre l’Eurirs trentennale è sul 2%: il dg di MutuiOnline, Alessio Santarelli, prevede che entro ottobre 2025 il primo indice cali al 2% “mentre per i tassi fissi siamo vicini ai minimi perché è improbabile che possano scendere ai livelli che avevano all’epoca del quantitative easing”. Il che pare non basterà a invertire il trend sul variabile: gli italiani non si fidano dell’inflazione ballerina e i tranquillizzanti contratti a tasso fisso rimarranno i più gettonati per anni. Al contrario della ricerca Experian, per il comparatore online la somma richiesta è salita dai 130mila euro di fine 2023 agli attuali 140mila. Va ricordato comunque che le piattaforme web sono da tempo una fonte di informazione preliminare per gli aspiranti mutuatari, per avere un’idea iniziale dell’offerta, prima che buona parte di essi si diriga in una filiale fisica per i dettagli, e accenda quindi un prestito più consono alle sue reali possibilità.
I prodotti più convenienti, per ambo le parti, rimarranno i “sempreverdi” mutui green, che patiscono però la carenza di condomini e appartamenti altrettanto “green”. Per MutuiOnline a fine ottobre lo sconto, considerando un mix di finanziamenti a 20 e 30 anni, è arrivato a 35 centesimi di punto. Buone notizie, infine, per under 36 e categorie svantaggiate dal rinnovo triennale del Fondo Consap che, inserendosi nella parabola discendente dei tassi, potrebbe imprimere una discreta spinta al mercato.

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