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Borse oggi in diretta | Il Ftse Mib recupera sul finale ma chiude in rosso (-1,3%). Leonardo cavalca i timori di escalation #finsubito prestito immediato




Piazza Affari in calo, titoli difensivi si distinguono


Il Ftse Mib recupera in parte nell’ultima fase della seduta chiude in calo dell’1,3%, a 33.324 punti, dopo aver perso fino al 2,7% nel corso della giornata. Tra le blue chip la migliore è Leonardo (+1,4%), che cavalca i timori dei mercati di un’escalation dei conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente. Seguono Hera (+0,5%) e Inwit (+0,3%). In coda al paniere Tim (-4,1%), Banca Popolare di Sondrio (-3,9%) e Fineco (-3,6%). Lo spread Btp/Bund rientra a 122 punti. 

Anche le altre borse europee recuperano un po’di terreno nell’ultima parte della seduta: Francoforte chiude in calo dello 0,5%, Parigi dello 0,7% e Londra limita i danni a -0,1%. Wall Street vira sopra la parità, dopo un avvio in negativo, con il Nasdaq che guadagna lo 0,5% e l’S&P 500 lo 0,2%. Resta in calo il Dow Jones. 

«La reazione odierna dei mercati svela una netta avversione al rischio, una dinamica già vista in momenti di crisi geopolitica. A riaccendere i timori è la possibilità di un’escalation del conflitto in Ucraina, dopo che Kiev ha colpito per la prima volta un obiettivo militare all’interno della Russia utilizzando missili a lungo raggio di fabbricazione statunitense. Questo evento alimenta lo spettro di una risposta russa, con l’ombra del nucleare che torna a incombere sulle prospettive globali», commenta Gabriel Debach, market analyst di eToro. «I settori ciclici e legati all’andamento economico sono finiti sotto pressione, segnando il nervosismo degli investitori. In netto contrasto, il settore della difesa si consolida come rifugio sicuro: Leonardo domina i rialzi a Piazza Affari, mentre Rheinmetall guida il listino tedesco sul Dax In un contesto di crescente incertezza, i mercati si polarizzano, lasciando spazio a pochi vincitori e molti vinti».

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  • Ore 15:30 – Anche Wall Street in rosso. A Milano su solo Leonardo
  • Ore 15 – Piazza Affari in profondo rosso. Euro ai minimi 
  • Ore 14 – Piazza Affari -2%, maglia nera in Europa. Giù le banche e Stellantis (-4%)
  • Ore 12 – Borse europee sotto la parità. La dottrina nucleare di Putin spaventa i mercati
  • Ore 11 – Piazza Affari la peggiore in Europa. Inflazione confermata al 2%
  • Ore 10:30 – Il Ftse Mib perde terreno. Si rafforza il dollaro
  • Ore 9:30 – Piazza Affari vira in rosso con le banche in attesa dell’inflazione. Bene Diasorin, Recordati Hera

Ore 15:30 – Anche Wall Street in rosso. A Milano su solo Leonardo

Dopo i listini europei, anche Wall Street apre in calo, indebolita dalle tensioni geopolitiche e dai timori di escalation nel conflitto tra Ucraina e Russia. Dopo il via libera di Joe Biden all’uso di missili americani a lungo raggio da parte di Kiev in territorio russo, il presidente Vladimir Putin ha approvato un decreto che aggiorna la dottrina nucleare e annuncia una possibile risposta nucleare di Mosca agli attacchi provenienti dall’Ucraina. In questo contesto il Dow Jones cede lo 0,74%, il Nasdaq lo 0,42% e lo S&P 500 lo 0,51% all’avvio delle contrattazioni. 

A Piazza Affari il Ftse Mib cede il 2,6%. L’unica blue chip in rialzo è Leonardo: il campione della difesa, che grazie ai conflitti in corso ha raggiunto livelli che non vedeva dal 2000. In calo tutti gli altri titoli del paniere, con Fineco (-5,1%) che guida i ribassi. 

Proseguono in negativo anche gli altri indici europei: Parigi -1,4%, Francoforte -1,3%, Londra -0,5%. 

Ore 15 – Piazza Affari in profondo rosso. Euro ai minimi 

Alle ore 15 il Ftse Mib perde quota e cede il 2,7%, peggior listino europeo zavorrato (-5% in media) da FinecoBank, Banca Popolare di Sondrio, Unicredit e Tim. I futures sul Nasdaq cedono lo 0,8% con i mercati che temono un’escalation nel conflitto tra Ucraina e Russia. Il presidente Vladimir Putin ha aggiornato la dottrina nucleare russa ampliando le condizioni sull’uso di armi atomiche dopo che le forze ucraine hanno lanciato un attacco in un’area di confine con la Russia utilizzando missili forniti dall’Occidente.

L’euro ai minimi dell’ultimo anno

L’euro si è indebolito martedì fino a 1,0559 sul dollaro, avvicinandosi ai minimi degli ultimi 12 mesi di 1,0496 toccati la scorsa settimana per le preoccupazioni sull’impatto dei dazi statunitensi sulla crescita dell’Eurozona e per le tensioni geopolitiche.

A questo si aggiunga che i funzionari Bce, tra cui il vicepresidente Luis de Guindos e il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, hanno avvertito che i nuovi dazi statunitensi potrebbero danneggiare la crescita economica nell’Eurozona. La Bce ha tagliato i tassi tre volte da giugno dal momento che l’inflazione si avvicina all’obiettivo del 2%, mentre le previsioni di crescita sono state ridotte due volte. I mercati si aspettano ora un taglio di 25 punti il mese prossimo.

Ore 14:00 – Piazza Affari -2%, maglia nera in Europa. Giù le banche e Stellantis (-4%)

A oltre metà seduta le borse europee continuano a scambiare in netto calo. Il Ftse Mib cede il 2,1%, a 33.038 punti. Tra le blue chip nessun titolo viaggia sopra la parità. Nella lunga fila di segni meno i ribassi più marcati sono di Fineco (-4,7%), Banca Popolare di Sondrio (-4,6%) e Stellantis (-4,1%). Lo spread Btp/Bund sfiora i 123 punti. 

In Europa il Cac 40 di Parigi perde l’1,3%, il Dax di Francoforte l’1,1% e L’ebex 35 di Madrid l’1,7%. Meno netta la discesa di Londra che cede lo 0,4%. Negativi anche i futures di Wall Street a circa un’ora dall’avvio dei mercati americani. 

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Ore 12 – Borse europee sotto la parità. La dottrina nucleare di Putin spaventa i mercati

Il Ftse Mib resta il peggiore tra i listini europei: alle 12 perde il 2% a 33.088 punti, appesantito dalle performance del settore bancario e finanziario, con Banca Popolare di Sondrio che guida i ribassi con un -4,2%. Nel paniere delle blue chip i segni meno sono diffusi e solo tre titoli scambiano sopra la parità: Terna (+0,3%), Snam (+0,1%) e Campari (+0,1%). 

Viaggiano in rosso anche le altre borse del Vecchio Continente, con Francoforte e Parigi che perdono rispettivamente l’1% e l’1,2%. Londra limita i danni con un -0,4%. Sui mercati pesano, nella mattina di martedì 19, le tensioni geopolitiche, alimentate dalla decisione del presidente russo Vladimir Putin di aggiornare la dottrina nucleare della Russia. Le nuove linee guida del Cremlino ritengono «necessario» il ricorso alle armi nucleari in un numero più ampio di casi, tra cui l’aggressione di uno Stato non nucleare ma con la partecipazione di Paesi dotati dell’atomica. L’allentamento delle regole sul nucleare arriva dopo il via libera del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, all’utilizzo di missili americani a lungo raggio da parte dell’Ucraina in territorio russo. 

Ore 11 – Piazza Affari la peggiore in Europa. Inflazione confermata al 2%

Si accentuano le perdite a Piazza Affari: alle 11 il Ftse Mib cede il 2,2%, maglia nera in Europa, sul filo dei 33.000 punti. Viaggiano in rosso anche gli altri listini europei, ma con ribassi più contenuti: Francoforte perde l’1,2%, Parigi l’1,5%, Londra lo 0,5%. Lo spread Btp/Bund risale sopra 124 punti. 

Tra le blue chip deboli le banche, con Unicredit e la Popolare di Sondrio in rosso del 4,2%, Mps del 3,8%. Giù anche Stellantis (-4%). Pochi i titoli in (lieve) rialzo: Terna, Recordati e Snam guadagnano circa lo 0,2%. 

Inflazione europea in crescita a ottobre: +2%

Il tasso di inflazione annuale nell’Eurozona è salito al 2% (2,7% il dato core, depurato dalle componenti più volatili) a ottobre 2024, in aumento rispetto all’1,7% di settembre secondo le cifre definitive pubblicate da Eurostat. Su base mensile l’incremento è dello 0,3%. In Italia il dato annuale è dell’1%. Numeri che confermano la stima flash diffusa alla fine di ottobre. Nel complesso, rispetto a settembre l’inflazione annuale è diminuita in due Stati membri, è rimasta stabile in sei ed è aumentata in diciannove. Il contributo più elevato al tasso di inflazione è derivato dai servizi (+1,77 punti percentuali), seguiti da prodotti alimentari, alcolici e tabacco.

Ore 10:30 – Il Ftse Mib perde terreno. Si rafforza il dollaro

Alle ore 10:30 il Ftse Mib peggiora e perde l’1,8% a 33.155 punti con l’euro che cede lo 0,5% sul dollaro a 1,053, sotto pressione per le attese del mercato di un’economia Usa solida sotto la presidenza di Donald Trump, a partire dal 2025.

Male le banche, Fineco perde il 3,5%, Unicredit e la Popolare di Sondrio il 3,3%, Stellantis il 3,4%.

Ore 9:30 – Piazza Affari vira in rosso con le banche in attesa dell’inflazione. Bene Diasorin, Recordati Hera

Piazza Affari apre sopra la parità, martedì 19 novembre, il Ftse Mib sale dello 0,15% circa a 33.809 punti con Hera, Recordati, Diasorin in guadagno dello 0,9% e Brunello Cucinelli dello 0,7%. In calo le banche con Popolare di Sondrio e Banco Bpm (-0,9%), Bper Banca (-0,8%), FinecoBank (-0,2%).

Alle ore 9:30 circa l’indice vira in rosso con le banche che perdono in media fra l’1,5% e il 2%, a partire dalla Popolare di Sondrio, Banco Bpm e Unicredit.

Ore 8:30 – Europa attesa cauta, l’inflazione torna a dominare la scena.  Occhio a Mps, Generali e Stellantis 

I mercati in Asia sono partiti tentennanti, poi hanno recuperato in corso di sessione, martedì 19 novembre. Sullo sfondo, la riunione finanziaria del governo cinese a Hong Kong e il tema dell’inflazione, che torna forte dopo l’avvertimento della Banca centrale australiana e la corsa dello yen. Intanto i futures sullo Eurostoxx 600 viaggiano sulla parità attorno alle ore 8:30. I mercati sono in attesa del dato sull’inflazione in Eurozona per capire le prossime mosse della Bce.

David Pascucci, analista dei Mercati per Xtb, sottolinea l’inflazione europea in uscita martedì, «unico dato market mover della giornata che verrá seguito dall’inflazione in Uk domani e da quella giapponese nella giornata di venerdí. Il focus principale, quando escono i dati sul carovita, rimane sempre sul dollaro, un dollaro che potrebbe rimanere sui livelli attuali prima di cercare di invertire la rotta nei confronti delle majors». I mercati azionari attendono poi la trimestrale di Nvidia in uscita domani, «il cui esito é molto probabilmente scontato per via delle ottime aspettative sul titolo».

Il calendario macro di martedì 19 novembre

09.30 Bce: Elderson, Vujcic

11.00 Bce: salari negoziati

11.00 Ue, inflazione ottobre

14.30 Usa, Nuove costruzioni abitative 

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14.30 Usa, permessi edilizi

A Piazza Affari occhio a…

Mps, dopo la discesa del Tesoro, la Ue può eliminare i paletti sugli aiuti di Stato. Ecco cosa succederà a stipendi, offerte e dividendi.

Generali, il Tesoro blinda la legge Capitali e dice no al rinvio di un anno. Ora Consob decide sulle nuove regole.

Il processo di successione per il ruolo di ceo in Stellantis sarà avviato entro la fine dell’anno e proseguirà l’anno prossimo, ha detto l’attuale ad Carlos Tavares nel corso di una vista allo stabilimento francese di Rennes. Per Tavares, inoltre, c’è ancora del lavoro da fare per migliorare l’utilizzo della capacità produttiva in Europa, mentre il gruppo si adatterà alle
future decisioni del presidente eletto degli Usa, Donald Trump.

Terna ha perfezionato il terzo closing per la cessione della società controllata brasiliana titolare di una linea elettrica in Brasile per complessivi 150 chilometri circa, per un valore (equity value) di circa 79 milioni di euro, in linea con quanto previsto dall’accordo firmato ad aprile 2022.

Banco Desio ha perfezionato l’acquisizione da Sigla Srl di crediti derivanti da finanziamenti retail garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio e delegazione di pagamenti per circa 101 milioni di euro, per un totale di circa 7.000 contratti.

Unidata ha sottoscritto un accordo con il fondo europeo Connecting Europe Broadband Fund (Cebf) per l’acquisizione di una quota dell’11,05% in ClioFiber, operatore wholesale attivo nella realizzazione della rete Ftth nelle aree grigie della Puglia, per 625 mila euro.

Salcef Group, revocata dalle negoziazioni su Euronext Milan. (riproduzione riservata)

 



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