Alcuni lavoratori e pensionati potranno vedersi accreditati fino a 600€ in più nel 2025 grazie al taglio dell’aliquota.
Il Governo italiano punta dritto a uno dei temi più caldi di sempre per lavoratori e pensionati: il taglio dell’Irpef. Nella Legge di Bilancio 2025, il ridimensionamento dell’aliquota per la classe media diventa una delle misure più rilevanti, progettata per portare un beneficio concreto nelle tasche di milioni di italiani, sia dipendenti che pensionati.
L’obiettivo? Sostenere la crescita della capacità di spesa e alleggerire il peso fiscale. Riducendo per alcuni contribuenti l’aliquota dal 35% al 33%, il governo stima un vantaggio economico annuale che potrà toccare anche i 600€, cifra decisiva in tempi di pressioni economiche.
Ad oggi l’esecutivo sembra determinato a dare forma a una manovra destinata a dare ossigeno ai pensionati e lavoratori, nonché favorire un più equo sistema fiscale. Ma vediamo nel dettaglio chi ci guadgnerà maggiormente e di quali cifre si intende.
Quanto ci guadagneranno lavoratori e pensionati
Con il passaggio al cuore della proposta, emerge il cosiddetto ‘combinato disposto’ con il taglio del cuneo fiscale, che sarà destinato esclusivamente ai lavoratori dipendenti.
La riduzione della contribuzione INPS era stata introdotta lo scorso anno e ora verrà applicata in modo strutturale, anche se il vero impatto di questo cambiamento dipenderà dalle retribuzioni: chi guadagna tra i 30.000 e i 35.000 euro, per esempio, potrà ottenere un guadagno limitato di circa 100 euro, data la riduzione delle detrazioni Inps. Tuttavia, il taglio dell’aliquota al 34% o al 33% offre un aiuto significativo per coloro che si trovano nel secondo scaglione.
Lavoratori con redditi lordi annui di 40.000 euro potranno risparmiare circa 540 euro con una riduzione di un punto e 620 euro con un taglio di due punti. Chi si colloca intorno ai 60.000 euro di reddito vedrà un vantaggio che va da 220 a 440 euro a seconda della riduzione. Anche i pensionati, pur non beneficiando del taglio del cuneo fiscale, otterranno risparmi che oscillano tra i 20 e i 220 euro in questa fascia.
Le simulazioni e l’impatto del taglio sulle diverse categorie
Le simulazioni pubblicate da Il Messaggero, mostrano come l’effetto della riduzione fiscale vari a seconda delle fasce di reddito, evidenziando – ancora – qualche disparità.
In particolare, chi percepisce stipendi attorno ai 30-35.000 euro potrebbe trovarsi leggermente penalizzato rispetto alla detrazione INPS, ma i lavoratori e i pensionati con redditi intorno ai 40.000 o ai 50.000 euro trarranno il maggior vantaggio, risparmiando anche diverse centinaia di euro ogni anno. D’altro canto, i contribuenti con redditi più elevati (tra i 51.000 e i 60.000 euro) riceveranno benefici inferiori, ma comunque significativi.
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