Il mercato immobiliare italiano presenta un’ampia variabilità in termini di sforzo economico per l’acquisto di una casa, come rilevato dall’ultimo studio di idealista, portale immobiliare leader nello sviluppo tecnologico, che ha ampliato l’osservazione a oltre 3.800 comuni con più di 5.000 abitanti in Italia.
Lo studio si basa sull’analisi dei tassi di sforzo, ovvero la percentuale del reddito familiare medio necessaria per comprare un’abitazione con due stanze. Se da una parte le località turistiche come Anacapri e Cortina d’Ampezzo richiedono livelli di sforzo estremamente alti per le famiglie residenti, altre città presentano percentuali più sostenibili, soprattutto nei mercati fuori dai circuiti turistici.
Anacapri è la località italiana in cui è maggiore lo sforzo delle famiglie per l’acquisto di una casa, raggiungendo l’85% del reddito familiare medio del comune. Secondo gradino per Lavena Ponte Tresa, in provincia di Varese con un tasso di sforzo dell’84%; seguono Cannobio (75%), Cortina d’Ampezzo (74%) e Lampedusa e Linosa (70%). Sesta posizione per un altro borgo tra i più belli d’Italia come Castelrotto (69%), in Alto Adige. Chiudono la top ten stilata dal portale, Forte dei Marmi (68%) e il secondo comune campano del ranking, Maiori, con il 65% del reddito necessario per sostenere l’acquisto, Alassio (56%) e Levanto (54%).
L’Ufficio Studi di idealista ha redatto una classifica che confronta i 20 comuni italiani con il tasso di sforzo più elevato per l’acquisto di un’abitazione in ciascuna regione. I dati rivelano forti disparità: tra i comuni con i mercati più onerosi spiccano i già citati Anacapri, in Campania, Cannobio in Piemonte e Cortina d’Ampezzo in Veneto, dove le famiglie devono destinare una percentuale molto elevata del proprio reddito per acquistare casa. Al contrario, in regioni come l’Umbria e la Valle d’Aosta, i comuni di Orvieto e Aosta presentano tassi di sforzo nettamente inferiori, rispettivamente del 16% e del 19%, rendendo questi mercati più accessibili rispetto alle località di pregio turistico.
Vincenzo De Tommaso, Responsabile Ufficio Studi di idealista: “Il fenomeno delle abitazioni turistiche gioca un ruolo cruciale nel mercato immobiliare italiano. In comuni come Anacapri, Cortina d’Ampezzo e Forte dei Marmi, molti immobili sono acquistati come seconde case, spesso da persone con redditi generati fuori dal comune. Questo squilibrio fa sì che i prezzi delle abitazioni continuino a salire, mentre il reddito medio locale resta invariato, creando un divario significativo tra il costo degli immobili e il reddito dei residenti. Di conseguenza, per i locali diventa sempre più difficile accedere al mercato immobiliare, con uno sforzo economico nettamente superiore rispetto a chi acquista per uso turistico o come investimento.”
Tassi di sforzo più bassi e confronto regionale
Alcuni comuni italiani, soprattutto nelle aree non turistiche e nelle regioni con economie a reddito medio elevato, mostrano tassi di sforzo decisamente più contenuti. Tra questi troviamo Cotronei in Calabria, dove il tasso è appena del 4%, e Cossato nel Piemonte, al 5%. In regioni come la Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, i comuni di Aosta e Borgo Valsugana riportano tassi di sforzo molto più elevati (rispettivamente 19% e 15%), ma si tratta di eccezioni in un contesto dove il reddito medio permette una maggiore sostenibilità.
Metodologia
Tasso di sforzo è la percentuale di reddito familiare netto annuo (fonte ISTAT) destinata all’acquisto di una casa tipo di due stanze nella zona d’interesse identificata, con un mutuo a 30 anni, un tasso di interesse (fonte BCE) e un contributo iniziale del 20%.
Nota: sono stati considerati quei comuni dove lo stock minimo era di 20 abitazioni.
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