Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
La sanità chiude per sciopero: «Dal governo solo promesse» #finsubito prestito immediato


Medici e infermieri protestano per gli stipendi che, secondo l’Ocse, restano i più bassi d’Europa. Pochi spiccioli dalla legge di Bilancio, mentre aumentano i neolaureati che fuggono all’estero

Per i cittadini che dovranno rivolgersi alle cure del Servizio sanitario nazionale quella di mercoledì 20 novembre sarà una giornata particolarmente delicata. I medici e infermieri di tutta Italia si asterranno dal lavoro per uno sciopero nazionale indetto dalle principali sigle sindacali del settore: i sindacati dei medici Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e quello degli infermieri Nursing Up.

Sarebbero a rischio circa 1,2 milioni di prestazioni sanitarie, tra visite di ambulatorio, servizi di assistenza, esami radiografici (erano circa 50mila), interventi chirurgici programmati (15mila) e visite specialistiche. Saranno invece garantiti i servizi essenziali e di emergenza. Resteranno attivi i pronto soccorso, le terapie intensive, il 118 e gli interventi di chirurgia d’urgenza.

Ultimi in Europa

Il principale motivo della protesta è, ovviamente, la legge di Bilancio, che – a detta dei sindacati – è «deludente» perché «conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane e cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi». Difatti, il ministro della Sanità Oreste Schillaci pochi mesi fa aveva sentenziato: «Con 3 o 4 miliardi in più – per l’anno 2025 – potremmo risolvere i problemi della sanità. Di questi, circa 1,5 miliardi servirebbero per il personale, che deve essere pagato meglio». Invece, con la manovra il governo ha stanziato solo 1,2 miliardi lordi in più, che equivalgono a solo 900 milioni di euro netti.

Questo magro incremento non modifica il nostro rapporto tra spesa sanitaria e Pil, che resta del 6,2-6,3 per cento, ed è uno dei più bassi tra tutti i paesi occidentali: nel 2023 è stato inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto alla media Ocse (6,9 per cento) e di 0,6 alla media europea (6,8 per cento). Nel 2022 per l’assistenza sanitaria di ogni italiano sono stati spesi 2.947 euro (corretti per il potere d’acquisto): 586 euro in meno della media europea e quasi la metà rispetto alla spesa della Germania (5.317 euro ogni tedesco).

«Protestiamo», affermano Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing Up, «per avere un giusto riconoscimento per le nostre professioni, anche economico». I sindacati lamentano che ai contratti di lavoro, anche nell’ospedalità privata, «vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti»: manca la detassazione di una parte della retribuzione; manca l’attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario; esiguo e intempestivo è l’incremento dell’indennità di specificità infermieristica, senza estensione alle ostetriche.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

Detto in parole povere, i medici e gli infermieri italiani hanno tra gli stipendi più bassi d’Europa, e la manovra non fa nulla per migliorare la situazione. Secondo le stime dell’Ocse, tenendo presenti le differenze di costo della vita nei diversi paesi, un medico italiano guadagna in media 105mila dollari l’anno, un suo collega tedesco 188mila, uno olandese 190mila, e uno francese 120mila. Lo stipendio medio di un infermiere italiano è di circa 39mila dollari, mentre un infermiere belga 87mila, uno tedesco 59mila.

Emergenza cronica

E il governo che ha fatto? La legge di Bilancio approvata prevede un aumento dell’indennità di specificità medica di 17 euro per i medici e 14 per i dirigenti nel 2025, di 115 per i medici e zero per i dirigenti nel 2026, mentre per gli infermieri di 7 euro per il 2025 e di 80 per il 2026. Pochi spiccioli in più, l’equivalente di una pizza al mese. Circa il 10-20 per cento dei nostri medici neolaureati ogni anno fugge all’estero, visto che dei 9.000 nuovi medici ogni anno più di 1.000 emigrano verso paesi dove guadagnano di più e vivono sereni, e le cose non cambieranno.

I soldi sono pochi e quei pochi vengono anche spesi male, come ha certificato una recente delibera della Corte dei Conti. Dal 2020 al 2024 il ministero della Salute aveva stanziato 2 miliardi per ridurre le liste d’attesa nel Ssn, ma «per quanto attiene al monitoraggio relativo all’attuazione delle misure assunte sono emerse problematiche in merito alla metodologia basata su dati autocertificati da parte delle Regioni che mostrano discrasie».

È scritto in burocratese, ma significa che le regioni hanno speso solo una minima parte della somma stanziata per ridurre le liste di attesa, e per di più hanno presentato dati parziali che non possono certificare se le liste di attesa siano davvero diminuite e dove (esami fatti da chi e dove, diminuzione dei tempi di attesa per esame, e così via): insomma, ogni regione si autocertificava i miglioramenti senza presentare dati obiettivi certi.

«Se i giovani professionisti scappano in massa all’estero, e si è costretti ad andare in capo al mondo per cercare colleghi disposti a prendere il loro posto nei nostri ospedali, è perché non sono più disposti ad accettare di lavorare in queste condizioni», spiegano i leader dei sindacati. E proseguono: «Quello che noi chiediamo è ridare dignità e valore al nostro lavoro. Nessuno vuole più lavorare sapendo di rischiare quotidianamente una denuncia, un insulto, un calcio o una manganellata. Nessuno è più disposto a rinunciare a ferie, riposi, malattie per garantire i servizi. Nessuno intende più lavorare in un’emergenza ormai cronica, la cui fine neanche si intravede».

© Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

Prestito personale

Delibera veloce

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui