Delusione, attesa e ambizione. Sono i sentimenti che Khvicha Kvaratskhelia ha messo nella valigia ieri di rientro dalla Repubblica Ceca dove la sua Georgia ha fallito la promozione in Nations League complice la sconfitta patita ad opera dei Cechi all’Andruv stadium (2-1 il finale) che ha dato il pass ai padroni di casa per la Lega A, lasciando i georgiani con un palmo di naso al terzo posto del girone. Kvara ci ha provato, ha cercato come sempre di vestire i panni del trascinatore ma è stato costretto ad incassare il ko con tanto di delusione per l’epilogo e la posizione nel raggruppamento B1.
Per il momento, dunque, la nazionale è un capitolo chiuso. Se ne riparlerà più avanti.
Adesso è il momento di concentrarsi sul presente e sul futuro per l’astro nascente del calcio europeo, al suo terzo anno con la maglia del Napoli. E quando si parla di futuro inevitabilmente il discorso cade sul contratto dell’attaccante azzurro che ha un accordo con il Napoli fino al 2027 di poco superiore al milione e mezzo a stagione e che da tempo è finito nel mirino di alcuni top club come Barcellona e Psg (tra i primi ad essersi messi in fila per tentare di strappare il numero 77 dall’ombra del Vesuvio). De Laurentiis tuttavia, pur di blindare il suo diamante più prezioso, prima ha respinto al mittente l’offerta monstre del patron del Psg, Nasser Al-Khelaifi (che aveva messo sul piatto 110 milioni per il cartellino del giocatore ed 11 di ingaggio all’attaccante per cinque anni) e poi si è detto disposto ad aprire il portafogli proponendo a Kvara un prolungamento fino al 2029 con uno stipendio da 5 milioni a scalare (più bonus). Finora, però, c’è ancora distanza tra le parti e la forbice non si è ristretta. Anzi. Il manager di Kvara, Mamuka Jugeli, chiede circa 8 milioni all’anno per il suo assistito che pure rappresentano un ostacolo, ma lo scoglio più grosso resta l’inserimento della clausola che continua ad essere il pomo della discordia della vicenda. Il suo agente spinge per una liberatoria da 80 milioni che il Napoli rifiuta, considerandola troppo bassa per il valore dell’attaccante e che, nella migliore delle ipotesi, sarebbe disposto ad inserire a cifre ben più alte (si parla di circa 120 milioni).
STAND BY
E così, dopo flirt, incontri, ammiccamenti, appuntamenti e contatti non si è arrivati a nessun (nuovo) contratto. Tutto resta in stand-by insomma e le parole del diesse azzurro Giovanni Manna dell’altro giorno sull’argomento sono state esaustive. Il Napoli ha fatto le sue mosse, vorrebbe ancora andare avanti a lungo con Khvicha, ma non intende spingersi oltre. La palla passa al management del georgiano che sa bene che in caso di rifiuto dovrà “accontentarsi” dell’ingaggio attuale (da minimo sindacale per un top player), almeno fino a giugno. Poi si vedrà. È chiaro che a fine campionato il “rischio” di perdere il numero 77 sarebbe concreto, ma evidentemente il Napoli lo ha messo in conto e sta giocando la sua partita senza farsi tirare per la giacca da nessuno. «Noi vogliamo premiare il suo percorso – ha detto il diesse – Kvara ha comunque ha altri due anni con noi: dobbiamo trovare l’intesa su ogni punto. Ne abbiamo già parlato e se non si sbloccherà ne riparleremo a fine stagione». C’è di più. C’è anche una sorta di gentlemen agreement tra le parti. Sopratutto per quanto riguarda l’impegno sul campo che Khvicha da grande professionista ha dimostrato di avere sempre messo in primo piano. «Siamo d’accordo con il calciatore di non distrarci dal campo», ha concluso Manna. Che tradotto in sul terreno di gioco significa massimo impegno per un obiettivo comune almeno fino a giugno.
IL RIENTRO
Ed ecco che Kvara è pronto oggi a disfare la valigia tirando fuori anche e sopratutto l’ambizione di calarsi nuovamente nella realtà del campionato italiano da protagonista assoluto. Magari con un sogno nel cuore… Del resto il georgiano è il capocannoniere della squadra con 5 reti all’attivo (una in più di Lukaku) ed ha una voglia matta di tornare a fare esplodere il Maradona dove non segna dalla rete del definitivo 2-0 rifilato al Monza di Nesta il 29 settembre.
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