Un botta e risposta dai toni decisamente forti quello tra il nuovo amministratore unico dell’Ente manifestazioni pescaresi Angelo Valori e la presidente dei Premi internazionali Flaiano Carla Tiboni sulla situazione debitoria dell’ente. Proprio alcune dichiarazioni della presidente rilasciate alla stampa hanno spinto Valori a replicare invitando Tiboni a leggere bene i documenti. Documenti che, replica lei, ha letto benissimo e che invita a sua volta il neo amministratore a leggere meglio.
Una situazione debitoria quella dell’Emp che ammonterebbe a circa 400mila euro con la vicenda salita nei giorni scorsi all’onore delle cronache a seguito dei pignoramenti fatti al Comune dal ministero come ha riferito il Pd e, in seguito, con la nomina di Valori ad amministratore unico e lo scioglimento del cda (consiglio d’amministrazione) fino a quel momento guidato dall’ora ex presidente Valter Meale con il quale più volte sempre Tiboni si era scontrata proprio per ragioni legate alla gestione economica e non solo dell’Ente manifestazioni.
Valori a Tiboni: “Informazioni sbagliate e tendenziose; capiremo presto chi vuole salvare l’Emp e chi no”
È in particolare sul “chi” o comunque da quel momento si sarebbe creata o meglio aggravata la situazione debitoria che prende le mossa il botta e risposta con Valori che alle dichiarazioni rilasciate dalla presidente che quel debito lo imputa agli ultimi anni della gestione dell’ente, Valori ha risposto sul suo profilo social parlando di un articolo apparso sulla stampata contenente “informazioni sbagliate e tendenziose, dovute allo scomposto furore di chi fornisce notizie non corrispondenti alla realtà”.
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“Il sacro furore che da anni l’avvocato Tiboni manifesta nei confronti dell’Ente manifestazioni la confonde e non le permette di ricordare che il nostro consiglio di amministrazione non salvà la stagione 2016, semmai le successive visto che ci siamo insediati nel gennaio 2017”. L’amministratore unico parla quindi di un debito che al 31 dicembre 2016 ammontava a 500mila euro tra fornitori e debiti bancari con l’obiettivo di rimarcare che il mancato pagamento dei fornitori non sia proprio una novità. “Immagino che andare a consultare la pagina trasparenza dell’ente sia operazione complessa, per cui manderò come reminder un prospetto dei debiti di allora all’avvocato Tiboni”, continua quindi Valori che definisce “velenoso e tendenzioso” sostenere “che se fosse stato nominato un consiglio di amministrazione si sarebbe potuta avere maggiore trasparenza sull’origine dei debiti. A parte il fatto che io penso che i debiti bisogna pagarli, al di là della loro origine. Non capisco per quale motivo un amministratore unico non debba rendere trasparente la situazione debitoria dell’ente”, aggiunge.
Un cda quello dell’ente che era già scaduto da tempo prima della nomina di Valori ad amministratore unico e il cui mancato rinnovo era stato già oggetto di critiche non solo da parte della presidente dei Premi, ma anche dell’opposizione politica.
“Non credo che sia utile seminare veleni, bisogna piuttosto fare appello alle persone di buona volontà che vogliono riportare l’ente manifestazioni ai suoi splendori”, aggiunge quindi l’amministratore unico secondo il quale “i prossimi mesi saranno utili per capire chi vuole salvare per davvero l’ente manifestazioni pescaresi e chi lo vuole affossare, sperando magari di gestire in proprio i festival e le attività dell’ente”.
“Spero – scrive ancora – che l’avvocato Tiboni recuperi quell’imparziale interesse verso l’ente manifestazioni che ha caratterizzato il suo operato come consigliere d’amministrazione dal 2017 al 2020, dismettendo un ruolo che ormai sembra più politico che di operatore culturale”. Da parte di Valori quindi il grazie ai consiglieri d’amministrazione che hanno operato nell’ente assicurando che sarà fatto un lavoro attento per recuperare una situazione “che era oggettivamente difficile, anche se oggi qualcuno tende a dimenticarlo per proteggere qualche suo amico e protetto”, afferma ancora concludendo il suo post di replica riferendo che si avvarrà di consulenti interni ed esterni per mettere in ordine i conti dell’Ente. “Quelli che ci resteranno male sono coloro che mirano ad affossarlo”.
La replica di Tiboni: “Capisco il nervosismo, ma con i debiti deve fare i conti e i dipendenti vanno pagati”
Parole che a Tiboni sono suonate decisamente come un attacco personale e per questo, nella sua risposta, invita Valori “a mantenere la calma e ad essere più concreto rispetto alla situazione disastrosa dell’Ente manifestazioni pescaresi e meno polemico nei miei confronti”.
Messa da parte la questione personale, la presidente replica quindi sui dati forniti invitando al contrario proprio Valori a leggerli bene perché la situazione debitoria dell’Ente, questa la sostanza, si sarebbe aggravata negli ultimi anni. “Mi rendo conto che parlare dei debiti dell’Ente innervosisce il professor Valori, ma è una realtà con cui deve fare i conti, in tutti i sensi”, ribatte.
“Quanto al mio ‘furore’, lo ringrazio per avermi attribuito una passione forte che metto sempre in ciò che faccio, soprattutto perché parlo basandomi sulle prove e sui documenti e la gestione dell’Emp è precipitata già da diversi anni, come dimostrano i bilanci”, ribadisce.
La presidente si chiede quindi se il nuovo amministratore unisco si sia dimesso dalla carica di vicepresidente dell’associazione Amici dell’Ente vista la nuova nomina, sottolineando che “il professor Valori avrebbe partecipato negli anni alle assemblee dei soci (se così non fosse smentisca) ed era quindi al corrente della situazione debitoria dell’Ente”. “Inoltre – incalza – come vicepresidente dell’associazione Amici dell’Ente manifestazioni pescaresi il professor Valori era ben al corrente del fatto che l’associazione era ed è morosa nei confronti dell’Ente manifestazioni Pescaresi, per non avere pagato negli anni le quote di socio”.
Un tema che sempre lei aveva sollevato più volte già sotto l’amministrazione Meale chiedendo più di una volta chiarezza sul punto e anche spiegazioni sul perché alla Fondazione dei Premi Flaiano non fossero mai state aperte le porte per entrare nell’Emp nonostante le reiterate richieste.
Di quella morosità, quella dell’associazione Amici dell’Ente, “il professor Valori sembrerebbe aver sorvolato ampiamente, forse perché ne è o era vicepreside?”, torna a chiedere. “Perché a questa morosità contestata, nessuno mai ha mostrato i documenti che la smentissero o che la morosità fosse stata sanata? Quindi la morosità esiste ed un socio moroso, l’associazione, ha continuato a partecipare da socio moroso alle assemblee dei soci (rappresentato alcune volte anche dal professor Valori come vicepresidente) ed ha approvato i bilanci sino ad oggi. Una posizione di gravità che si aggiunge a tutto il resto”, sostiene ancora Tiboni.
“Quanto al richiamo della buona volontà per cui forse è condizionato dal clima natalizio, ci sono tante persone (e associazioni) di buona volontà che avrebbero voluto aiutare l’Ente ma questi ha avuto un atteggiamento di chiusura e di autoreferenzialità che non ha consentito a nessuno di poter dare aiuto anche con l’ingresso di nuovi soci, sempre negato – rimarca tornando sul tema per il quale come detto tante volte ha chiesto risposte – e si sono visti i risultati: l’Ente sprofonda nei debiti, di cui il professor Valori ha contezza”.
“La vergogna maggiore, ed anche il professor Valori ne era a conoscenza, è il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti, mentre sembrerebbe che i compensi dei direttori artistici (compreso quello del professor Valori), siano stati regolarmente pagati”, dice ancora Tiboni nella dura replica.
“A questo punto – prosegue – va valutato l’art. 37 dello Statuto dell’Ente che è chiarissimo: l’Ente deve essere sciolto per poter salvare una situazione che non può essere certo gestita da chi non sa cosa siano i conti ed i bilanci, perché non lo fa di mestiere”.
In quanto ai consulenti interni ed esterni che secondo il nuovo amministratore aiuteranno nel rimettere in piedi l’Emp, questi per Tiboni non basteranno anche perché queste “professionalità dovranno essere pagate e quindi aggiungeranno altri debiti ai debiti”.
Ultimo tema che tocca quello del teatro d’Annunzio chiuso per inagibilità e che tanti problemi ha causato alla stagione estiva degli eventi in città con tanto di polemiche al seguito. “Persino per il teatro non ci sono i fondi per la ristrutturazione e giace in stato di completo abbandono e l’EMP non si è preoccupato di tale situazione dal 20 marzo 2024, data della chiusura”.
“Chi costituì l’Ente manifestazioni pescaresi aveva ben in mente di fare un dono alla città di Pescara. Poi chi li ha succeduti dal 2000 in poi – conclude Tiboni -, ha saputo solo accumulare debiti e tenere i conti in disordine”.
Insomma quello della gestione dell’ente e dei suoi debiti continua a essere un tema che tiene banco e che sicuramente a essere protagonista nella cronaca politica e culturale della città.
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