PISA – Tredici i manifestanti indagati, oltre a dieci poliziotti, più ulteriori accertamenti su studenti ancora minorenni sui quali potrebbe intervenire la procura minorile. E’ questo il bilancio delle indagini coordinate dalla procura pisana e condotte dallo Sco e dalla Digos dopo i disordini dello scorso 23 febbraio a Pisa durante un corteo studentesco a sostegno della Palestina. Ieri la procura ha reso noto di avere emesso l’avviso a rendere interrogatorio a carico di 13 manifestanti indagati a vario titolo per non avere concordato l’itinerario del corteo con le forze dell’ordine e per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Risale invece a un mese fa, al 22 novembre, la notizia dell’indagine sui 10 poliziotti indagati per le cariche al corteo.
Nel dettaglio dei 13 manifestanti, 5 sono stati indagati per non avere “dato alcuna indicazione sulle modalità di svolgimento e non avere ottemperato alle disposizioni impartite dal dirigente del servizio di ordine pubblico”. Gli stessi poi insieme ad altre 8 persone “per essersi opposti agli operatori della Polizia di Stato, spingendoli e colpendoli nel tentativo di forzare il dispositivo di sicurezza” ma anche “per aver offeso, in più momenti, l’onore ed il decoro degli operatori in servizio di ordine pubblico, pronunciando nei loro confronti frasi offensive e sputando addosso agli stessi”. I manifestanti coinvolti nell’inchiesta sono stati identificati attraverso l’analisi delle numerose immagini girate dalla polizia e attraverso i video pubblicati in rete.
L’indagine a carico dei dieci poliziotti ha ipotizzato per tutti il reato di cooperazione colposa, eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi e lesioni personali, con riferimento alle cariche nei confronti del corteo studentesco composto da poche decine di studenti che suscitarono più reazioni, fino anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che affermò: “Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.
“La ricostruzione che viene fatta è strumentale per scaricare le colpe sempre su chi manifesta – ha commentato ai nostri microfoni Giacomo degli Studenti per la Palestina di Pisa – Chi ha messo in atto la violenza in piazza fu la Polizia e la questura di Pisa, tanto che addirittura il Questore dopo quello scandalo si è dimesso. Non è però l’errore di un singolo, ma c’è un progetto più ampio per tenere a bada la opposizione rispetto alle politiche del Governo e le complicità col genocidio che Israele sta portando avanti”.
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