Proseguono le indagini della questura di Catania per ricostruire le fasi della rissa scoppiata in curva Sud al 80° minuto dell’incontro di calcio Catania-Trapani, lo scorso 15 novembre, nello stadio Angelo Massimino di Catania. Dopo aver denunciato tre tifosi coinvolti nella rissa, ai quali è stato notificato anche il daspo emesso dal questore Giuseppe Bellassai, gli agenti della digos hanno passato al setaccio altre immagini dei momenti della rissa, riprese dagli operatori della polizia scientifica, riuscendo ad individuare due tifosi catanesi di 28 e 37 anni che hanno avuto comportamenti particolarmente violenti. Per questa ragione, nella giornata di sabato scorso erano stati arrestati per i reati di “rissa aggravata e danneggiamento in occasione o a causa di manifestazioni sportive”.
Nei momenti salienti della rissa, sorta per futili motivi, i poliziotti hanno ripreso i due tifosi che sferravano con violenza calci e pugni nella mischia. Il loro atteggiamento ha contribuito ad esasperare ulteriormente gli animi degli altri tifosi presenti e la concitazione del momento è stata tale da far cedere una balaustra all’interno del settore curva Sud, facendo cadere a terra decine di persone. In particolare, approfittando del cedimento della balaustra, i due catanesi hanno continuato a sferrare ripetuti calci e pugni anche verso alcuni tifosi caduti a terra, causando ecchimosi e tagli al volto.
Entrambi sono stati quindi identificati dagli agenti della digos che hanno proceduto all’arresto in differita, come previsto dalla normativa antiviolenza sugli stadi, entro 48h dalla commissione del reato. Il sostituto procuratore di turno, ha disposto gli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima. Il tribunale di Catania ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del 28enne e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il 37enne. Inoltre, nei confronti di entrambi gli uomini, già noti agli agenti della Digos per analoghi precedenti, verranno emessi dei daspo dal questore di Catania, che non consentiranno loro di accedere agli impianti sportivi o in prossimità degli stessi in occasione di incontri pubblici.
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