VARESE – Nessuna sorpresa in consiglio comunale. È stata respinta, come prevedibile, la richiesta di censura presentata dalla minoranza nei confronti dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati in merito alle dichiarazioni su via Bixio. E anzi ad essere “censurato” di fatto è stato lo stesso proponente Angei, finito nel mirino della maggioranza. È stato l’ultimo punto del consiglio comunale di stasera, martedì 19 novembre, ovvero la prosecuzione della seduta che aveva visto al centro il caso di Beko. E alla fine sindaco, assessori e consiglieri del Pd si sono stretti intorno all’assessore con una foto di gruppo (qui sopra) e un applauso.
Angei chiede la censura
Il tema è stato discusso dal consiglio con l’inversione degli ultimi due punti. Alla richiesta della leghista Barbara Bison di aggiornamenti sulla situazione degli allagamenti in via Bixio il sindaco Davide Galimberti ha risposto ribadendo quanto già espresso tempo fa dallo stesso Civati: l’unica soluzione al problema consiste in una vasca di laminazione dal costo importante. «Uno degli interventi che abbiamo proposto ad Alfa per il finanziamento, che non ha ancora trovato accoglimento – ha detto il primo cittadino – la situazione che si è verificata risale anche ad aspetti di natura privatistica in ordine in particolare a delle edificazioni che sono state realizzate nel corso degli anni». Mozione respinta, prima della parola al consigliere Stefano Angei (Lega) che ha presentato la richiesta di censura nei confronti di Civati. «Se un esponente della giunta riferisce dei fatti che in seguito all’accesso agli atti non corrispondono a quanto detto questo è un problema». Il riferimento è alla risposta di Civati sulla questione di via Bixio in occasione del consiglio del 30 settembre. «Civati dice che il Comune ha avanzato richieste ad Alfa, ma non esiste nessun documento protocollato. Non c’è traccia di quanto dichiarato dall’assessore. Ma siamo pronti a ritirare eventualmente la mozione qualora Civati voglia dimettersi». Risposta di Galimberti: «L’azione amministrativa si svolge attraverso atti e provvedimenti ma anche attraverso interlocuzioni propedeutiche: cosa che è quotidiana con tutti i livelli istituzionali di questo paese. Con Alfa abbiamo stipulato una convenzione sul tema dell’invarianza idraulica e abbiamo avanzato proposte di questo tipo in un quadro di collaborazione ampio. Quello che ha detto Civati e io ripeto oggi è la normalità con cui avviene la normale azione amministrativa. Questo mi sorprende soprattutto da parte di una forza politica che ambisce a governare questa città».
Mozione respinta
Quindi Domenico Marasciulo del Pd si è rivolto ad Angei: «Questo è un accanimento personale, lei ha presentato 35 atti contro l’assessore Civati, uno al mese. Anch’io ho fatto un accesso agli atti, più ampio del suo, non mi sono limitato a cercare le prove per incastrare una persona». Ricerca da cui è emerso un documento in cui Alfa cita una proposta di una vasca volano richiesta dal Comune di Varese. «Nessuno dei componenti della minoranza che ha sottoscritto la mozione di censura lo ha verificato». Tanti gli interventi che ne sono seguiti, da Salvatore Giordano che ha definito «falso ideologico» le parole di Civati agli esponenti di maggioranza che hanno a loro volta “censurato” Angei. «Non riteniamo corretto cadere in questo tipo di argomentazioni in consiglio», ha detto Dino De Simone (Progetto Concittadino). Intervenuti quasi tutti i dem in difesa di Civati: Lozza («Abbiamo dimostrato che questo dolo non c’è, e allora cosa dovremmo fare al consigliere che ha fatto questa accusa?»), Pepe («Credo che Angei abbia un’ossessione per Civati»), Fisco («Una mozione ridicola: Angei fa strumentalizzazione. Propongo un emendamento alla mozione in cui chiedo di cambiare la frase finale in “censurare il consigliere Angei” e non l’assessore Civati»), Oprandi, Battistella e Macchi. «Prima che questa seduta diventi una pseudo seduta psicologica nei miei confronti voglio spiegare che non ho nulla contro Andrea Civati, io mi occupo delle azioni dell’assessore Civati», ha voluto rispondere lo stesso Angei. «Se questo serve per darvi una mossa e rispondere a un problema dei cittadini ben venga».
Le parole di Civati
«Io prendo molto sul serio queste cose, non lo trovo un fatto politico ma un fatto personale – ha detto l’assessore Andrea Civati al termine della discussione – è giusto che si censuri se viene fatto qualcosa di non corretto. Ho sempre partecipato a tutte le commissioni, ho risposto a oltre cento interrogazioni in questi anni. Il fatto di essere attaccato personalmente dal consigliere Angei e da chi ha sottoscritto questa mozione francamente un po’ mi colpisce. Il fatto che sia messo in discussione il rispetto che ho per i consiglieri è un fatto per me personale. Non c’è bisogno di una mozione di questo tipo per spiegare che ci stiamo occupando dei temi della città. Ci siamo occupati di questo problema di via Bixio anche in questi giorni e i problemi spesso sono difficili da risolvere: non c’è la bacchetta magica. Infine per stemperare se posso fare una battuta: “Se mio figlio dovesse chiedermi conto di questa passione del consigliere Angei dico che io non ricambio”». La mozione di Angei è stata respinta, con alcuni distinguo nell’opposizione: il gruppo di Fratelli d’Italia si è astenuto, il consigliere Puricelli era assente al momento del voto.
Uno spazio pubblico per il fiorista Brusa
Il consiglio si era aperto con la mozione presentata dalla consigliera del Pd Luisa Oprandi, che ha proposto di intitolare uno spazio pubblico in prossimità di piazzale Kennedy a Vittorio Brusa, fiorista che perse la vita 50 anni fa, nel 1974, a causa dell’esplosione di un ordigno nei pressi della stazione delle Nord. «La città non gli ha dedicato nulla in tutti questi decenni – ha detto la consigliera dem – sono del parere che si debba riconoscere a un cittadino di Varese un sacrificio che è stato enorme». La proposta è stata approvata all’unanimità. Secondo punto discusso la proposta di Luca Boldetti (Pdl) per la riduzione della Tari per le giovani coppie che risiedono nel comune di Varese e per coloro che hanno uno o più figli. Obiettivo contrastare l’emergenza dell’inverno demografico. La giunta ha espresso parere negativo e la mozione non è stata approvata. Astenuto Luca Paris (gruppo misto), che ha auspicato che nel prossimo bilancio si tenga conto di «un problema che c’è e su cui si può dare un segnale».
Permesso rosa all’unanimità
Franco Formato di Varese Ideale ha invece chiesto che la durata del “permesso rosa” per la sosta dedicato alle neo-mamme venga adeguato alla normativa nazionale. «Il regolamento attuale prevede la validità per un massimo di 6 mesi successivi alla nascita del bambino, mentre le normative nazionali garantiscono il diritto di usufruire di queste agevolazioni fino al compimento del secondo anno di età del bambino: chiedo che venga adeguato». L’assessore Civati ha spiegato che il permesso rosa del Comune di Varese è uno strumento diverso rispetto a quello previsto dal Codice della strada, esprimendo parere positivo. «Si può fare un ragionamento in commissione Polizia locale per capire la migliore attuazione di questo articolo del Codice della strada». Luca Boldetti l’ha presa sul ridere: «Le volte che ho fatto io proposte sul tema ricevevo sempre pareri negativi: evidentemente il problema sono io». La mozione è stata approvata all’unanimità.
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varese civati censura angei – MALPENSA24
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