Quanti sono i mutui erogati dalle banche italiane? E a quanto ammonta il credito al consumo? Quante sono le famiglie indebitate? E come sono cambiate le rate dei vari tipi di finanziamento alla luce dell’aumento del costo del denaro dalla Banca centrale europea, con 10 rialzi in 14 mesi? Lo scorso 14 settembre è stato deliberato l’ultimo aumento del costo dl denaro, pari a un quarto di punto percentuale, portando il tasso base dal 4,25% al 4,5%. Dopo 10 rialzi consecutivi, nelle successive riunioni di fine 2023 e di inizio 2024, la Bce ha lasciato i tassi fermi, lasciando ipotizzare che nella riunione del 6 giugno possa essere avviata l’auspicata una riduzione. L’impatto sui mutui è stato comunque assai rilevante. Ecco alcuni dati e previsioni su come è mutato il credito alle famiglie del nostro Paese, come sono già cambiati e come potrebbero evolvere i tassi d’interesse. Ecco la fotografia scattata dalla Fabi, sindacato leader dei bancari.
I mutui
Le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa. Nel corso del 2022 e del 2023, i tassi di interesse sui prestiti sono assai aumentati con il costo del denaro progressivamente arrivato al 4,5 per cento. Da alcuni mesi, tuttavia, le banche, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte dell’Eurotower, stanno anticipando la prevista riduzione dei tassi. Di qui, vantaggi giù significativi per le famiglie, sia per comprare casa sia per comprare automobili o elettrodomestici. I tassi sui mutui sono scesi a una media del 3,69%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023: una riduzione che comporta, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di 54.000 euro (-14,9%).
Il consumo
I tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,93%, dopo picchi superiori al 14%: vuol dire che un’automobile da 25.000 euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costa 10.000 euro in meno (-20,7%); mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, oggi, è di 144 euro (-13,1%).
Per quanto riguarda i mutui erogati lo scorso anno, le rate di quelli a tasso fisso erano di fatto raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile il “rimborso” mensile è salito del 60-70% o anche oltre. Quanto ai vecchi mutui, invece, nessuna differenza per quelli a tasso fisso, mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subìto aumenti fino al 78%. Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile e costoso per i mutui, il peggiore dal 2009. Cosa attendersi adesso?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui