Le borse asiatiche sono salite, con Tokyo in testa grazie ai dati solidi sui salari non agricoli negli Stati Uniti che hanno dissipato le preoccupazioni su un rallentamento economico ma hanno anche ridotto le aspettative su una riduzione massiccia dei tassi d’interesse, mentre le speranze di ulteriori misure di stimolo in Cina hanno sostenuto il sentiment. I titoli hanno tratto spunti positivi dal rally di venerdì 4 ottobre a Wall Street, successivo alla lettura dei salari non agricoli significativamente superiore alle attese. I futures sugli indici azionari statunitensi sono in leggero calo (-0,10% quello sul Dow Jones e -0,11% quello sull’S&P500).
Gli stimoli cinesi spingono l’Hang Seng di Hong Kong
L’indice Hang Seng di Hong Kong è cresciuto dell’1,42%, estendendo i guadagni recenti mentre l’ottimismo sugli ulteriori stimoli cinesi ha riportato gli investitori verso le azioni della Cina continentale che trattano a uno sconto rilevante. Shanghai e Shenzhen riapriranno martedì dopo la festività della Golden Week e probabilmente vedranno forti guadagni. La Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Cina terrà una conferenza martedì per illustrare ulteriori misure di stimolo per il Paese, dopo una serie di interventi decisi alla fine di settembre. Misure che hanno scatenato forti guadagni per gli indici CSI 300 di Shanghai e Shenzhen, permettendo loro di recuperare dai minimi degli ultimi otto mesi.
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Goldman Sachs promuove l’azionario cinese a overweight
Intanto Goldman Sachs ha promosso l’azionario cinese a overweight (sovrappesare), prevedendo un ulteriore rialzo degli indici di riferimento del 15%-20% anche dopo l’ultimo rally, poiché la crescita degli utili potrebbe migliorare e il posizionamento degli investitori resta modesto dopo le misure di stimolo di Pechino. La banca d’affari ha alzato l’obiettivo a 12 mesi per l’indice MSCI China e per l’indice CSI 300, rispettivamente, a 84 e a 4.600. Per quanto riguarda i singoli settori sono da preferire automotive, assicurativo, media e minerario.
Il Nikkei corre
L’ottimismo sulla Cina sostiene gli altri mercati asiatici. L’indice Nikkei ha guadagnato il 2,25% a 39.504 punti. Tra i singoli titoli, l’azione del proprietario di 7-Eleven, Seven & i Holdings Co., è salito del 2,57% dopo che Bloomberg ha riferito che l’azienda giapponese sta pianificando di vendere una quota della sua unità di supermercati che comprende la catena Ito-Yokado, uno dei più noti negozi di alimentari del Giappone. La potenziale vendita, che mira a raccogliere tra 320 e 430 miliardi di yen, coinvolge società di private equity e potrebbe includere una parte della sua quota in Seven Bank. Seven & i potrebbe mantenere una partecipazione di minoranza, secondo quanto riportato da Bloomberg.
Il fondo pensione del Quebec sosterrà Couche-Tard nell’acquisto di Seven & i
Seven & i ha rifiutato il mese scorso un’offerta di acquisto da 39 miliardi di dollari da parte della canadese Alimentation Couche-Tard, affermando che il prezzo era troppo basso. Ad aprile l’azienda giapponese ha dichiarato che sta valutando la possibilità di quotare l’attività dei supermercati già a partire dall’esercizio 2027. La vendita le consentirà di accelerare la revisione dell’attività dei supermercati e di liberare risorse per concentrarsi meglio sull’unità principale dei minimarket. Nel frattempo, però, la canadese Alimentation Couche Tard ha ricevuto il sostegno del fondo pensione pubblico del Quebec per portare avanti un’offerta di acquisizione per Seven & i, dopo che quest’ultima aveva respinto la prima. Sempre Bloomberg aveva riferito lo scorso 11 settembre che Couche-Tard sta considerando di migliorare l’offerta, ma pubblicamente non ha fatto alcun passo avanti.
Focus sui verbali della Fed e l’inflazione Usa
Bene anche il Kospi della Corea del Sud, aumentato dell’1,55%, mentre l’indice Asx 200 dell’Australia è salito dello 0,68%. Oltre alla Cina, l’attenzione questa settimana si concentrerà su una serie di discorsi di funzionari della Federal Reserve, sul dato sull’inflazione degli Stati Uniti, attesa in rallentamento nella componente generale (2,3% la stima del consenso Bloomberg) mentre quella core dovrebbe rimanere stabile al 3,2%, e sui verbali della riunione di settembre della Fed quando ha tagliato i tassi di 50 punti base e annunciato l’inizio di un ciclo di allentamento, pur precisando che i futuri tagli dipenderanno dai dati macro. I trader hanno azzerato l’attesa di un altro taglio dei tassi da 50 punti base da parte della Fed a novembre e prezzano una probabilità superiore al 90% di un taglio di 25 punti base, secondo quanto mostra il CME Fedwatch.
Yen in forte calo
La maggior parte delle valute asiatiche, con gli scambi ridotti per le festività in Cina, ha subito perdite lunedì con lo yen giapponese in forte calo (cross dollaro/yen a 148,539, +1,11%). Lo yen risente dei dubbi crescenti sulla capacità della Bank of Japan di continuare ad aumentare i tassi di interesse nei prossimi mesi, soprattutto in vista delle incertezze sulle prossime elezioni generali giapponesi. Inoltre, i dati macro recenti hanno mostrato una forza limitata dell’economia giapponese, il che potrebbe ridurre lo spazio di manovra della BoJ per ulteriori aumenti dei tassi. Il tutto mentre il biglietto verde continua a salire anche nei confronti dell’euro (cross euro/dollaro a 1,096, -0,53%) nonostante i dati sui salari non agricoli negli Stati Uniti abbiano alimentato le aspettative di un taglio meno rilevante dei tassi di interesse. (riproduzione riservata)
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