E’ scattato l’Ottobre rodigino ed anche il conto alla rovescia per la Fiera d’ottobre. Dal 19 al 22, infatti, si ripeterà lo scenario unico per il centro città: distese di luci, persone, bancarelle e prodotti culinari per una tradizione che, pur cambiando negli anni, ha cavalcato epoche, periodi e giornate storiche, sia per il capoluogo che per provincia e regione.
Davanti alla cadenza storicamente consolidata, (quest’anno Marti franco il 22 ottobre), i rodigini non hanno dubbi: bisogna mantenere questa festa perché costituisce un momento unico per Rovigo. Tra la contentezza per l’approssimarsi delle giornate di fiera, emergono anche alcuni consigli per le prossime edizioni, piccoli sogni nel cassetto per una città che attrae grazie a questo evento annuale. Fra tutti, l’aumento del numero delle bancarelle. “Vedo che la nuova giunta si sta muovendo molto bene. Per le prossime edizioni mi auguro di vedere molte più bancarelle, 250 sono già un buon numero, si potrebbe pensare di riportarle al numero di tanti anni fa”, spiega Enrico, che spera in “una fiera che va sempre più conquistando altri espositori e artigiani”.
Marino, invece, dice: “Vorrei che non fosse limitata solo a pochi giorni ma fosse più ampliata. Condensare molti eventi e manifestazioni, a cavallo di 4 giorni, diventa uno spreco di energie”. Accanto a questo, ricordando la vocazione primaria e storica delle giornate di fiera, aggiunge: “Ingrandirei e recupererei la fiera campionaria, insieme anche ad altri spazi della città, in modo da coinvolgere anche aree non solo del centro storico con iniziative dello stesso livello”.
Umberto sottolinea: “Giusto mantenere le bancarelle ma consiglierei una scelta sui prodotti esposti, magari anche innovativi. Per l’Ottobre rodigino ci sono un sacco di iniziative, speriamo vada avanti così”.
Conferma di sperare in più espositori e spazi anche Marco: “Dovrebbero riportare la fiera dove era prima, con più bancarelle”. Più scelta tra le proposte, invece, secondo Sofia: “A me la fiera piace così come è. Magari qualche novità in più non guasterebbe”, e aggiunge: “E’ comunque un momento con molte persone che rende la città vivace, bella, gioiosa, festosa, è qualcosa che ci vuole a Rovigo” e conclude: “Ho visto che da quest’estate è cambiata la routine di Rovigo grazie alle varie iniziative”.
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