Il primo bimestre 2024 si è chiuso con un aumento delle richieste di prestiti con cessione del quinto da parte dei dipendenti pubblici. È questa l’ultima fotografia scattata da PrestitiOnline.it nell’Osservatorio Finanziamenti. Nei mesi di gennaio e febbraio le richieste presentate da chi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato nel settore pubblico coprono il 32,5% del campione totale. Nel quarto trimestre 2023 la percentuale era pari al 29,6%, mentre nel trimestre precedente si attestava intorno al 21%. A guidare la classifica nel 2024 per il maggior numero di domande di cessioni del quinto sono però sempre i dipendenti privati, che si piazzano al primo posto con una quota del 45,4%, in calo rispetto all’ultima rilevazione di fine 2023 quando la percentuale era del 48,3%. Le richieste di prestiti con cessione del quinto della pensione sono stabili e pari al 22,1% del totale.
La durata media di un prestito con cessione del quinto a inizio 2024 è di 8,5 anni, mentre l’importo medio richiesto ammonta a 21.751 euro. In particolare, i dati rivelano che l’ammontare medio richiesto dai dipendenti pubblici è di 24.625 euro, mentre scende a 20.629 euro per i pensionati e a 20.078 in caso di dipendenti privati.
Anche quest’anno richiedere un prestito con cessione del quinto è più conveniente rispetto a un prestito tradizionale: a inizio 2024 il tasso medio applicato ai dipendenti pubblici è pari al 5,80%, per i pensionati è del 7,64% e per i dipendenti privati è pari al 7,56%. Restano più cari, al momento, i prestiti personali: le migliori offerte presentano infatti un Taeg pari all’8,83%.
Focus cessione del quinto
La cessione del quinto è una forma di credito non finalizzato rivolto a lavoratori dipendenti e pensionati. La normativa stabilisce che il rimborso del prestito venga effettuato dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale di appartenenza, mediante trattenuta della rata dallo stipendio o dalla pensione, nella misura massima di un quinto del totale. Chi fa richiesta di prestito con cessione del quinto non è tenuto a giustificare come verrà usato il denaro. Questo finanziamento, garantito dalla presenza della busta paga o della pensione, può essere richiesto anche se ci sono stati problemi finanziari in passato o se si hanno in corso altri finanziamenti. Questo tipo di prestito prevede l’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione che garantisca il pagamento del debito residuo in caso di perdita di lavoro o di morte del debitore.
La somma massima del prestito varia a seconda dell’importo dello stipendio o della pensione. Rispetto a un prestito tradizionale, dunque, è possibile ottenere anche importi molto alti. Quanto più elevato è il salario netto o la pensione percepita, tanto più alta sarà la rata massima concessa e l’intero importo del finanziamento. A influire sull’ammontare erogato dalla banca o dalla finanziaria sono più elementi, come ad esempio: il tipo di impiego (pubblico o privato) e la valutazione che sarà fatta dalla compagnia assicurativa in merito alla serietà dell’azienda quando sarà sottoscritta la copertura assicurativa obbligatoria.
La durata, invece, di un prestito con cessione del quinto è compresa da un minimo di 2 anni a un massimo di 10 anni. I dipendenti possono richiedere anche un ulteriore quinto dello stipendio, con due trattenute sulla busta paga. In questi casi si parla di “delegazione di pagamento” o anche di “doppio quinto”, dal momento che si arriva a impegnare fino al 40% del proprio salario. I pensionati, invece, hanno diritto a una sola trattenuta sul cedolino della pensione e non possono accedere alla delegazione di pagamento.
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