Modena, 26 ottobre 2024 – C’è molta attesa per il musical ‘Mare Fuori’, trasposizione teatrale della fortunata serie Rai – Picomedia, diretto da Alessandro Siani e prodotto da Best Live, che andrà in scena, prima data del nuovo tour, stasera alle 20 e domani alle 17.30 al teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena. Dopo il grande successo e 100mila spettatori nei maggiori teatri italiani, riparte dunque la nuova stagione: sul palco si vedranno alcuni tra i volti più amati della serie tv fra cui Rosa Ricci (Maria Esposito), Dobermann (Enrico Tijani), Totò (Antonio Orefice), Micciarella (Giuseppe Pirozzi), Milos (Antonio D’Aquino).
Scritto dallo stesso Siani insieme a Cristiana Farina e Maurizio Careddu, lo spettacolo è ambientato all’interno dell’istituto di detenzione minorile Nisida, un mondo a parte dove ‘ragazzi interrotti’ riflettono sul loro passato e sul loro destino. Come spiega Antonio Orefice, ‘Totò’ sulla scena, adolescente chiacchierone e gregario, sta sempre dalla parte del più forte ed è un componente della banda di Ciro.
Dalla televisione al teatro: come è stato portare Totò sul palco?
«Ogni volta è per me una grande responsabilità, è un personaggio che va preso con ‘le pinze’ perchè dalla forte commedia che può essere un riferimento dato ai giovani, subito passa alla pura drammaturgia dove è concentrata tutta la verità e soprattutto la denuncia».
Nella serie il suo personaggio esprime i valori della amicizia, lealtà, fedeltà a tutti i costi, anche anteposti alla propria libertà personale. Come giudica il ruolo di Totò?
«Guardando il mio personaggio da fuori, io non giudico molto Totó, lui, ahimè, è giudicato a prescindere già dalla sua storia. Non avendo una famiglia solida che lo prende in considerazione per quello che è, e soprattutto avendo un fratello che lo umilia, trova rifugio negli amici, darebbe la vita per loro. È un personaggio che andrebbe seguito e responsabilizzato da una società che non lo accetta, e, vista la sua debolezza, fa cose che non dovrebbe fare, assolutamente inaccettabili. Ma, rendendosene conto, si pente ed è pronto a pagare per cambiare e ritornare sul binario giusto».
Cosa le ha lasciato il recitare in Mare Fuori?
«Sicuramente mi ha migliorato, ho scoperto cose di me, mentre giravo le scene, che prima non avevo mai immaginato».
Che messaggio vorrebbe passasse ai giovani?
«Quello di concentrarsi su se stessi e di crederci, ogni singolo secondo di questa vita, soprattutto in un periodo come questo, dove sembra di avere tutto così in fretta e semplicemente. Bisogna cadere per poi rialzarsi, bisogna sudare per poi ottenere e specie formarsi tanto. Inoltre, avere quella giusta perseveranza come scudo per andare avanti qualora si presentassero ostacoli, senza fermarsi mai».
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