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Urso su vendita ex Ilva: “Mai più errori, venderemo a chi ha voglia di rilanciare” – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


La Costituzione italiana prevede che ciascuno partecipi in proporzione alle proprie potenzialità quindi comunque ho estrema fiducia nel ministro Giorgetti” con queste parole il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha commentato il contenuto dell’intervista del ministro dell’Economia a Bloomberg, fortemente criticato perché avrebbe introdotto la possibilità di una partecipazione da parte dei “più fortunati” al finanziamento della Manovra 2025. Il ministro delle Imprese ripone fiducia nel suo collega, ritenendo che finora le sue azioni abbiano portato risultati positivi al Paese.

Nonostante ciò, comunque Urso riconosce che al momento la strada che l’Italia deve affrontare dal punto di vista economico è ancora lunga. “Il vero differenziale competitivo che dobbiamo assolutamente colmare è quello del costo dell’energia” ha dichiarato il ministro, ricordando però come il governo si stia già muovendo in questa direzione, con lo studio della tecnologia nucleare che potrebbe essere introdotta nel Paese proprio per sopperire a questa mancanza.

Urso ha poi affrontato nuovamente il tema della vendita di Acciaierie dello Stato (ex Ilva), sottolineando come la trattativa stia procedendo in tempi record, tanto da far prevedere che la questione sarà conclusa ad inizio 2025. Come riferito dal ministro, inoltre, sembrerebbe che l’obiettivo del governo sia quello di vendere ad un unico player, che acquisti per intero la struttura. “Questo governo ha ben più consapevolezza di che cosa significa politica industriale di quelli che ci hanno preceduto” ha tuonato Adolfo Urso.

Urso: “L’Italia quest’anno avrà una crescita positiva

Adolfo Urso ha sostenuto che grazie all’azione del governo, il Paese si sta dirigendo verso la direzione giusta, ovvero verso la fine del periodo di stagnazione che aveva bloccato la produttività. “Si vedono i dati soprattutto se li si confronta con quanto accade nel resto d’Europa” ha dichiarato Urso, evidenziando che quest’anno l’Italia, rispetto alla Germania ormai ferma nella recessione, “avrà una crescita positiva e il più basso tasso d’inflazione d’Europa“.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso

Il prossimo passo è permettere alla Nazione di poter produrre energia a prezzi competitivi, progetto su cui starebbe lavorando il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Quest’ultimo, come sottolineato da Urso, ha annunciato che “entro fine anno presenterà un quadro legislativo per consentire al nostro Paese di tornare a produrre energia nucleare“. Questo obiettivo permetterà alle aziende italiane di collaborare per la produzione dei nuovi impianti nucleari, prima di terza e quarta generazione, e poi quando sarà possibile anche quelli con la fusione nucleare.

Urso: “Stato in ex Ilva è stata esperienza fallimentare

Il ministro delle Imprese ha poi affrontato più specificamente la questione riguardante la vendita di ex Ilva, sostenendo che lo Stato italiano ha compreso i suoi errori ed è ora intenzionato a vendere l’industria ad un privato. “Ma l’esperienza dello Stato in Acciaierie d’Italia è stata fallimentare: chi aveva concepito questo accordo cinque anni prima, ha commesso perlomeno qualche errore” ha infatti sottolineato Urso, chiarendo che il primo errore è stato vendere a Mittal e poi fare con esso “un accordo leonino in cui lo Stato entra, paga e loro comandano“.

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Una tale decisione, quindi, non verrà presa da questo governo che invece ha intenzione di affidare l’impianto a chi ha davvero la volontà di rilanciare questo sito produttivo così fondamentale per la siderurgia italiana e per l’Europa“. L’obiettivo quindi è quello di finalizzare la vendita nella prima parte del 2025, possibilmente con un unico player. “Concordiamo che sia la soluzione migliore” ha spiegato Urso, sottolineando che per il momento sarebbero in gara 15 privati, di cui tre grandi player internazionali per l’intero asset  produttivo e dodici nazionali e internazionali per alcune parti.

Siamo determinati a raggiungere l’obiettivo finale: non è facile perché parliamo di quello che si era manifestato come il più grande disastro industriale del nostro Paese. Siamo riusciti a riprendere in mano la situazione e a costruire le premesse per la ripresa produttiva e per l’assegnazione a un player industriale in appena sei, sette mesi, credo sia una  sorpresa per tutti” ha concluso orgogliosamente il ministro delle Imprese.



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