Quando si può vendere la casa con figli in affido congiunto? #finsubito prestito immediato

Come vendere la casa in comproprietà se ci vivono dentro i figli collocati insieme alla madre.

Una nostra lettrice, divorziata e con affido congiunto dei figli, ci ha posto un quesito in merito alla possibilità di vendere la casa familiare. Nel caso di specie, il giudice, in sede di divorzio, ha stabilito la collocazione dei figli presso la sua abitazione, che risulta essere cointestata con l’ex marito. Considerando che uno dei ragazzi ha già raggiunto la maggiore età ed è economicamente indipendente, mentre l’altro sta per concludere il percorso di studi, la lettrice desidera sapere quando si può procedere alla vendita dell’immobile. Cerchiamo di fare il punto della situazione.

Il genitore collocatario può rinunciare al diritto di abitazione sulla casa familiare in qualsiasi momento, per poter così vendere l’immobile ove vive. Tuttavia, tale decisione non deve pregiudicare l’interesse dei figli. Il giudice, nel valutare la rinuncia, deve verificare che questa non comporti un peggioramento delle condizioni di vita dei minori e che sia compatibile con il loro benessere psicofisico. Difatti, il diritto di abitazione non è una misura di sostegno economico al genitore collocatario, ma uno strumento di protezione per i figli, affinché possano continuare a vivere nello stesso habitat domestico.

Questo significa che il genitore collocatario che voglia rinunciare al diritto di abitazione dovrà offrire una valida soluzione abitativa ai figli, in modo da non pregiudicare la loro crescita, le relazioni sociali e la formazione scolastica.

In generale, il diritto di abitazione cessa solo quando vengono meno le esigenze abitative dei figli. Ciò succede quando questi ultimi vanno a vivere da soli, diventano economicamente indipendenti o comunque quando perdono il diritto al mantenimento (per inerzia nella ricerca di un’occupazione o per sopraggiunti limiti di età).

Ricordiamo che la Cassazione ha stabilito un principio importante riguardo al mantenimento dei figli maggiorenni: superata la soglia dei 30 anni, si presume che un giovane, seppur convivente con i genitori e disoccupato, sia responsabile della propria situazione di incapacità economica. Pertanto, questi non può più pretendere di essere mantenuto dai genitori in attesa del lavoro ideale, ma deve adattarsi alle opportunità offerte dal mercato del lavoro, anche se non corrispondono alle sue aspirazioni.

Nel caso di specie, i due ex coniugi potranno procedere alla vendita dell’immobile – rimasto in comunione a seguito del divorzio – solo dopo che l’ultimo dei due figli sarà diventato autonomo o comunque avrà lasciato la dimora in cui vive con la madre.

La vendita della casa dovrà avvenire di comune accordo. Il ricavato andrà diviso per quote uguali tra i due ex coniugi.