«È un provvedimento che trovo poco comprensibile e certamente dannoso per la nostra comunità. La città è simbolo di produttività ed efficienza»
La sindaca di Brescia Laura Castelletti e il presidente della Provincia Emanuele Moraschini esprimono forte preoccupazione in merito alla notizia della possibile chiusura della filiale bresciana della Banca d’Italia.
«È un provvedimento che trovo poco comprensibile e certamente dannoso per la nostra comunità», dice la sindaca. «Il distaccamento bresciano di Bankitalia, oltre a servire anche le province di Cremona e Mantova, ha una storia più che centenaria e certo non per caso: la nostra città e la nostra provincia sono da sempre simbolo di produttività ed efficienza. Nel nostro territorio trovano posto migliaia di imprese, senza dimenticare che il Bresciano conta oltre 1,2 milioni di abitanti. La chiusura della sede della Banca d’Italia in una città capoluogo di provincia con uno dei Pil più alti della nazione è una scelta illogica, che certo non accolgo con favore. I bresciani che avranno bisogno dei servizi di Bankitalia dovranno recarsi a Bergamo o a Milano? Fra le province di Brescia, Cremona e Mantova, la sede di Corso Martiri copre un bacino di oltre due milioni di persone, non sono numeri sufficienti per mantenerla attiva?».
«La provincia di Brescia, con una popolazione ampia e un’economia tra le più dinamiche d’Italia, merita di mantenere un presidio così importante per la gestione finanziaria e il controllo bancario», aggiunge il presidente. «Questa chiusura non solo segnerebbe un distacco simbolico dalla nostra comunità, ma avrebbe anche ricadute concrete sul tessuto economico e sociale locale. La filiale di Brescia ha un ruolo cruciale: garantisce la vigilanza sulle banche locali, gestisce e controlla la circolazione di moneta in Lombardia e fornisce un punto di riferimento per i territori di Cremona e Mantova. La sua presenza è un baluardo di stabilità finanziaria per il nostro sistema economico, soprattutto in un contesto in cui il numero di sportelli bancari continua a ridursi. Nel 2023, la nostra provincia ha già subito un calo significativo degli sportelli, con 19 chiusure rispetto all’anno precedente, e la perdita della sede di Bankitalia non farebbe che aggravare questa situazione, sottraendo servizi essenziali e posti di lavoro».
«Auspichiamo — concludono Moraschini e Castelletti — che la direzione di Palazzo Koch riveda questa decisione ingiustificata e non rappresentativa di un territorio così vivo e attivo dal punto di vista imprenditoriale ed economico».
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