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Superbonus e rendite catastali. Vendetta o giustizia? Ormai siamo al manicomio Italia #finsubito prestito immediato


Umberto Baldo

Mercoledì sono stato attirato dal titolo di un pezzo che recitava: Vendetta contro il Superbonus.  Giorgetti alza le tasse sulla casa”.

Mi sono fiondato a leggere il testo, in cui si parlava di “batosta per chi ha usufruito del Superbonus o altre agevolazioni edilizie” (sic!).

Veniva poi spiegato che la “batosta” consisterebbe nell’obbligo di aggiornare i valori catastali degli immobili che hanno usufruito dei Bonus edilizi.

Il giornalista puntualizza poi che l’adeguamento dei valore catastali  comporterà un aggravio dell’Imu per chi ha ristrutturato la seconda casa (capirai!!!), mentre chi ha usato il Superbonus per la prima casa vedrà aumentare i valori dell’Isee, l’indicatore di ricchezza che dà accesso a bonus e servizi. 

Si arrivava poi a parlare di ultima “mazzata” in ordine di tempo per coloro che hanno sfruttato   il 110%, finendo per accennare anche agli “esodati” che stanno strenuamente  cercando di strappare alcuni correttivi alla stretta impressa ad aprile allo sconto in fattura e alla cessione del credito d’imposta generata dai bonus, i due meccanismi che hanno alimentato il ricorso all’agevolazione edilizia.

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Caspita, ragazzi, in questa Repubblica di Pulcinella stiamo superando ogni limite alla spudoratezza.

Siamo riusciti a creare la categoria degli “esodati del Superbonus 110%”, quasi assimilandoli ai lavoratori che in virtù della riforma Fornero non riuscivano più ad andare in pensione.

Esodati del Superbonus?    “Ma mi faccia il piacere” avrebbe detto il grande Totò! 

Come io la pensi sul problema dei conti dello Stato, della Legge di Bilancio, e delle entrate (tasse), vecchie e nuove,  credo di averlo spiegato chiaramente nel pezzo di martedì (https://www.tviweb.it/lo-stato-non-puo-chiedere-sacrifici-ai-cittadini-se-non-fa-i-compiti-a-casa/), per cui evito di ripetermi.

Ma su questa presunta “vendetta” di Giorgetti non posso proprio stare zitto.

Partendo dall’avvertimento che tutto quello che state leggendo  in questi giorni su giornali e media relativamente alla manovra finanziaria sono per lo più ipotesi,  “illazioni”, in certi casi  fatte “filtrare” dal Governo per vedere le reazioni, per vedere insomma “l’effetto che fa”, ed eventualmente regolarsi di conseguenza, e cambiare spartito. 

Per cui è buona regola aspettare con pazienza l’approvazione parlamentare della Legge di Bilancio, che spesso avviene durante le festività natalizie, e finanche di fine anno, giusto in tempo per evitare la figuraccia dell’esercizio provvisorio.

Io credo da sempre che dedicare buona parte dell’anno, da settembre a dicembre, alla Legge di bilancio sia uno spreco di tempo ed energie.

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Bisognerebbe snellire l’iter e accorciare i tempi; così forse si eviterebbe l’ ”assalto alla diligenza”, la tragi-commedia cui siamo costretti ad assistere ogni anno.

Ma tornando all’argomento di oggi, io credo che fra tutte le proposte di cui ho letto finora (extra-profitti di Banche e Assicurazioni, accise gasolio, tassa sul fumo ecc.) quella relativa agli estimi catastali delle case ristrutturate con i bonus sia la più “giusta” dal punto di vista etico, perché è evidente che una casa passata con la ristrutturazione ad esempio dalla classe G ad una classe B od A ha aumentato il proprio valore.

Fra l’altro, da non trascurare, è che maggiori rendite catastali non significano automaticamente più tasse: a versare più Imu rispetto a prima saranno solamente i proprietari delle seconde e terze case finanziate dal Superbonus, in quanto sulla prima casa il pagamento dell’Imu è esonerato (a meno che non si possegga un immobile di lusso).

Ho già scritto svariate volte che l’aver ammesso al Superbonus 110% le case di villeggiatura rappresenta per me il massimo delle “porcate”, perché a pagare quei lavori sono stati anche gli italiani meno abbienti.

Quindi, il fatto che una persona benestante che abbia sfruttato la cuccagna Superbonus per la casetta al mare o in montagna, si trovi dai prossimi anni a dover pagare qualcosa in più di Imu, non mi sembra proprio uno scandalo inaccettabile (vero compagni della sinistra che protestate?)

Mi sembra inoltre utile segnalare che, anche se il Ministro non lo ha  a mio avviso opportunamente sottolineato, si tratterebbe semplicemente di applicare regole già in vigore, perché le variazioni catastali vanno obbligatoriamente comunicate al termine di tutte le ristrutturazioni. 

Infatti, in base al Testo unico dell’edilizia, alla conclusione del cantiere il direttore dei lavori deve depositare in Comune, per chiudere la pratica edilizia, prova dell’avvenuta presentazione della variazione catastale (con la procedura telematica chiamata Docfa), o una sua dichiarazione che gli interventi non hanno comportato una modifica del classamento (il termine per adempiere a quest’obbligo è di 30 giorni dalla fine dei lavori)

Proprio perché questo adeguamento non viene sempre effettuato, già con la legge di Bilancio 2024 (quella dell’anno scorso) era stata introdotta una norma in base alla quale l’agenzia delle Entrate deve verificare, per gli immobili sui quali è stato ottenuto il Superbonus, se sia stata “presentata” la dichiarazione di variazione catastale, “anche ai fini degli eventuali effetti sulla rendita dell’immobile presente in atti nel catasto dei fabbricati”. 

Queste verifiche vengono fatte sulla base di liste selettive, e possono portare all’invio di lettere di compliance ai contribuenti.

Siccome ho letto di qualche Associazione di proprietari contrari all’aggiornamento delle rendite, riterrei opportuno sottolineare che quello che spesso dimenticano, o fanno finta di non ricordare, tutti gli italiani che hanno beneficiato dei bonus edilizi – e stiamo parlando di mezzo milioni di immobili, non di bazzecole – è che si sono ristrutturati casa gratis o quasi. 

O meglio, si sono rifatti l’abitazione a spese dello Stato. 

O ancora meglio: di tutti noi contribuenti. 

Quindi, tutte queste persone che hanno usufruito di un “regalo” senza precedenti fatto dalla collettività, dovrebbero come minimo restituire minima parte della cortesia, andando ad aggiornare le rendite catastali senza dire nulla. 

Chiudo segnalando che Giorgetti ha parlato anche di identificazione dei cosiddetti “immobili fantasma”, cioè quelli mai accatastati.

E’ da quando avevo i pantaloni corti che sento parlare di interventi per l’identificazione di questi immobili fantasma. 

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Ora delle due l’una, o questi immobili continuano a sorgere dal nulla, oppure la loro ricerca lascia alquanto a desiderare. 

Ma quello che mi lascia veramente basito è che possano  esistere immobili non accatastati ma con regolari utenze.

Mi chiedo come sia possibile, visto che ad ogni contratto di luce o gas il fornitore a me chiede i dati catastali.

Bah, misteri di questa Italietta di Pulcinella!

Umberto Baldo

Ps: se avete seguito le cronache politiche, avrete visto che il tema degli adeguamenti catastali immobili ristrutturati con il Superbonus sono osteggiati dalla sinistra (sic!), che accusa il Governo di imporre nuove tasse (per i progressisti il richiamo di Giorgetti alla legalità è una vendetta), per cui il Governo si trova a giocare in difesa anche perché alcuni Partiti della maggioranza non vogliono sentirne parlare (ci sono le Regionali a breve!!!).

Roba da “manicomio Italia”. 





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