“Le sfide senza precedenti a cui stiamo assistendo a livello ambientale, sociale ed economico ci chiamano a un senso di responsabilità condivisa. Per questo abbiamo scelto di diventare B Corp, ovvero essere riconosciuti come un’organizzazione che integra l’impatto ambientale e sociale nella propria strategia di business. Significa essere entrati in un movimento globale di leader catalizzatori di cambiamento positivo”. Così Fabio Sghedoni, vice presidente di Kerakoll Group. L’azienda specializzata nell’edilizia sostenibile, infatti, dopo essersi trasformata in Società Benefit nel 2021, nel 2023 è diventata B Corp, riconoscimento rilasciato dall’ente no profit statunitense B Lab. Un traguardo sfidante per un settore, come quello delle costruzioni, che secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è responsabile del 39 per cento dell’inquinamento globale. “Siamo parte di una filiera particolarmente energivora. Il nostro settore gioca, quindi, un ruolo fondamentale nel contrasto ai cambiamenti climatici, soprattutto per quanto riguarda le emissioni di gas a effetto serra, l’utilizzo di risorse naturali, la generazione di rifiuti – continua Sghedoni – in questo contesto, la sostenibilità non è soltanto una tendenza o un obbligo normativo, ma una necessità imprescindibile e, allo stesso tempo, un continuo stimolo all’innovazione”.
Ma come fare, quindi, per decarbonizzare un settore così energivoro? Quello compiuto dall’azienda fondata nel 1968 da Romano Sghedoni, appena trentenne, è un percorso, iniziato nei primi anni 2000, che ha puntato sulla sostenibilità delle materie prime e sull’economia circolare: “Trasportiamo le materie prime attraverso una rete intermodale e utilizziamo, nei nostri stabilimenti, il 100 per cento di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, con l’azienda MI.GRA., di cui siamo soci al 74%, recuperiamo scarti dalle cave di marmo per le nostre lavorazioni. Questo ci ha permesso, dal 2001, di sottrarre ai ravaneti oltre 200.000 tonnellate annue, riportando 60.000 mq2 di terreno allo stato naturale”.
Tra le linee di azione, anche “le formulazioni low carbon, il consumo di energia pulita e l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi, come quello ferroviario, per ridurre l’inquinamento legato alla logistica su gomma. Stiamo anche investendo in soluzioni sempre più efficienti dal punto di vista energetico e antisismico, oltre che nello Smart Building, per aumentare il valore degli edifici dal punto di vista della salubrità, della sicurezza e del comfort”.
Il traguardo B Corp vuole, però, essere un nuovo punto di partenza, più che un punto di arrivo. Sghedoni si dice pronto ad alzare ancora più l’asticella: “Vogliamo diventare un’azienda Carbon Neutral. Siamo agli inizi del percorso, ma, ad oggi, stiamo già misurando la Carbon Footprint del nostro Gruppo e nel 2025 definiremo gli obiettivi di decarbonizzazione sul breve-medio periodo”. E aggiunge: “L’obiettivo di un’economia a zero emissioni richiede un’enorme mobilitazione e importanti investimenti. Per il nostro settore, è indispensabile misurare l’impatto attraverso Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (EPD) e studi LCA, monitorando tutte le fasi della lavorazione, dall’estrazione di materie prime al loro utilizzo, fino alla dismissione del prodotto”.
Ma questo non basta, serve fare sistema: “Abbiamo aderito, assieme ad altre ottanta aziende virtuose, a CO2alizione Italia, per aumentare il livello di attenzione verso la neutralità climatica e impegnarci a evolvere il modello di governance e di business. Questo comporta un aumento della trasparenza: a tutte le aziende aderenti sono estesi gli obblighi di rendicontazione delle Società Benefit espletati attraverso la redazione della Relazione d’Impatto. È una sfida comune, che crediamo possa stimolare gli altri Paesi europei e il mondo intero ad apportare il proprio contributo, ciascuno nei propri ambiti”.
E per quanto riguarda l’ambito politico, infine, cosa dovrebbe fare la “nuova” Europa? “Servirà un cambiamento radicale dagli attuali modelli di produzione e di consumo verso un modello a zero emissioni, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica e quelli nazionali di transizione ecologica. Il coinvolgimento del settore privato, attraverso l’impegno delle imprese di qualunque dimensione e industry, è cruciale per il raggiungimento di questo obiettivo. Ma, certamente, l’auspicio è che tutto ciò si possa fare contando su un’Europa sempre più unita e solidale”, conclude.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui