Dopo 11 mesi di attesa, Washington si prepara ad accogliere nuovamente degli ambasciatori molto speciali provenienti dalla Cina: due panda giganti. Bao Li e Qing Bao, entrambi di tre anni, sono partiti dalla base di ricerca sui panda di Dujiangyan e sono attualmente in volo verso lo Smithsonian’s National Zoo a bordo di un aereo cargo FedEx, soprannominato “Panda Express”. Un viaggio che segna il ritorno dei panda giganti nella capitale americana dopo 24 anni e riapre la storica esposizione dedicata a questi iconici animali.
I panda per la pace
Il loro trasferimento rappresenta anche un importante segnale diplomatico in un periodo di tensioni tra Cina e Stati Uniti. La “diplomazia del panda”, un’iniziativa cinese nata negli anni ‘70, continua a essere un ponte tra le due potenze mondiali. Nonostante le difficoltà geopolitiche, l’arrivo di Bao Li e Qing Bao apre un nuovo capitolo nella collaborazione tra lo zoo di Washington e la Cina per la conservazione di questa simpatica, quanto delicata specie animale. Un trasferimento a dir poco oneroso per lo Smithsonian, che oltre allo spostamento, ha dovuto garantire, in cambio del prestito, il pagamento di un milione di dollari l’anno per ciascuno dei 10 anni in cui la coppia di panda rimarrà negli Stati Uniti.
Soldi che verranno impiegati in Cina nel lavoro per la conservazione della specie.
Come riportato da CNN, Bao Li e Qing Bao, sono stati messi in quarantena a settembre per prepararsi al loro primo volo transoceanico. La loro cura è stata seguita da vicino sia dal personale cinese che da quello americano. «Abbiamo preparato panini di mais, germogli di bambù, carote, acqua e medicine per garantire che le esigenze dei panda siano soddisfatte durante il volo», ha affermato la China Wildlife Conservation Association in una dichiarazione che annunciava la partenza dei due animali. La coppia precedente era tornata in Cina con il loro cucciolo lo scorso novembre, scatenando un’ondata di addii commossi allo Smithsonian’s National Zoo.
Le polemiche
Tuttavia, non tutti in Cina vedono di buon occhio questo nuovo prestito. Secondo quanto riportato dalla CNN, alcuni gruppi online, sospinti da sentimenti nazionalistici, hanno protestato contro l’invio dei “tesori nazionali” della Cina negli Stati Uniti e in altri paesi. Alcuni hanno espresso preoccupazioni sul loro benessere, sostenendo senza prove che gli zoo americani avrebbero maltrattato i panda in passato. Affermazioni spesso alimentate da sentimenti antiamericani, che hanno guadagnato terreno sui social media cinesi negli ultimi anni in seguito alla controversia sulla salute di Ya Ya, un panda precedentemente dato in prestito allo zoo di Memphis.
A tal proposito il Centro cinese per la conservazione e la ricerca sui panda giganti ha rilasciato una dichiarazione in cui respingeva le voci sui maltrattamenti subiti dai panda allo zoo di Washington. «La cooperazione internazionale sui panda giganti ha un grande significato», ha affermato il centro, aggiungendo di aver chiarito tali voci più volte. «Comprendiamo pienamente la preoccupazione di tutti per i due panda giganti, ma vi preghiamo di non credere alle voci di Internet».
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