Bio-on, l’azienda di bioplastiche fallita nel dicembre 2019 a seguito delle indagini scaturite da un attacco del fondo statunitense Quintessential, è paragonabile a quei “vecchi souvenir che si vendevano in Campania, quei barattoli dell”aria di Napolì, molto belli ma vuoti”. A tracciare questo parallelo, avviando la requisitoria della procura di Bologna nel processo che vede imputate nove persone, tra cui l’ex presidente della società Marco Astorri, è il procuratore aggiunto Francesco Caleca, secondo cui Bio-On, dietro “un’etichetta che decantava un’immagine rivoluzionaria”, nascondeva sostanzialmente il nulla, visto che “non possedeva la tecnologia che diceva di avere”.
A processo, oltre ad Astorri (presente in aula), ci sono il suo vice Guido Cicognani, l’ex presidente del collegio sindacale Gianfranco Capodaglio e i revisori dei conti Gianni Bendandi, Vittorio Agostini, Pasquale Buonpensiere, Vittorio Folla, Gianni Lorenzoni e Giuseppe Magni. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta impropria e per distrazione e tentato ricorso abusivo al credito. Un altro imputato, il revisore dei conti di Ernst and Young Alberto Rosa, ha patteggiato una pena di un anno e sei mesi al termine dell’udienza preliminare.
Nel suo intervento, durato poco meno di un’ora, Caleca ha respinto l’ipotesi, ventilata “in alcuni momenti del processo”, che l’operato della procura “sia stato strumentalizzato da parte di ‘poteri forti’ o di concorrenti interessati a distruggere Bio-on”. Il procuratore aggiunto ha stigmatizzato senza mezzi termini “la bassezza dell’affermazione secondo cui la procura si sarebbe fatta ‘pilotare’ o condizionare da Quintessential”, affermando che le ipotesi alla base delle indagini sono state rafforzate dai successivi accertamenti, da cui sarebbero emerse “la sostanziale inconsistenza e la decozione dell’azienda”, e bollando come “criminale” la gestione dell’azienda prima del fallimento. Terminato l’intervento di Caleca, che ha fatto, sostanzialmente, una panoramica dei fatti oggetto del procedimento, la parola è passata al sostituto procuratore Michele Martorelli, che sta illustrando più dettagliatamente gli stessi fatti al collegio presieduto dal giudice Domenico Pasquariello. La requisitoria proseguirà nell’udienza già fissata per domani 15 ottobre, al termine della quale Martorelli depositerà le conclusioni della procura con le richieste di pena per i nove imputati.
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