Così quella della Sud è «una risposta forte e convinta di tutti i gruppi che oggi costituiscono questa Curva. Non rinneghiamo nulla di quanto fatto in questi anni, anzi lo rivendichiamo con orgoglio»
«La risposta se oggi sia il caso o meno di continuare sotto il nome di Curva Sud Milano è più che mai un sì». Dopo l’inchiesta dell’Antimafia che ha portato a 19 arresti tra gli ultrà di Inter e Milan, e dopo la presa di posizione dei tifosi nerazzurri che hanno rinunciato allo striscione unico «Curva Nord», il tifo organizzato milanista in un comunicato ha spiegato che non ci sarà nessun passo indietro. «Non abbiamo mai gestito parcheggi, baracchini, bar e non abbiamo mai ricevuto, e soprattutto preteso, biglietti dalla società — prosegue il comunicato della Sud — . Non abbiamo mai gestito cose al di fuori del mondo ultrà o compiuto atti d’intimidazione o violenza per accaparrarci profitti da attività tangenziali all’ambiente stadio».
Secondo gli inquirenti i marchi Curva Sud e Nord identificano due associazioni per delinquere, aggravata dall’agevolazione mafiosa nel caso del tifo interista. Che a inizio mese in un altro comunicato aveva invece riconosciuto la «deriva che ci ha travolto» come «anche conseguenza della nostra leggerezza». Dopo l’inhiesta «Doppia Curva» sono così iniziate le interlocuzioni per rimuovere le due «pezze». Ma dal secondo anello blu arrivano risposte diverse, opposte. «Ci siamo semplicemente permessi in alcune circostanze — spiegano i tifosi milanisti — di differenziare i prezzi tra chi c’è sempre stato e chi ha frequentato meno assiduamente, sempre nell’interesse dei primi e mai per tornaconto personale». Così quella della Sud è «una risposta forte e convinta di tutti i gruppi che oggi costituiscono questa Curva. Non rinneghiamo nulla di quanto fatto in questi anni, anzi lo rivendichiamo con orgoglio».
Sabato a San Siro ci sarà il match del Milan contro l’Udinese, in programma alle 18. L’intenzione dei tifosi è così quella di non interrompere con il passato esponendo dagli spalti il vecchio striscione «sfidando» le richieste degli inquirenti. «Non c’è peggior infame di chi gode delle disavventure altrui, senza soprattutto conoscere la realtà dei fatti e senza aspettare che la giustizia faccia il suo corso», concludono i tifosi nel comunicato.
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