L’anziano di 101 anni si trovava con la moglie di 93 quando ha accusato il malore. Operato d’urgenza e trattato nel reparto di neuroradiologia, è guarito completamente
Colpito da un ictus a 101 anni, salvato in sessanta minuti. È accaduto a Cremona dove, alcuni giorni fa, l’ultracentenario Alberto è stato colto da un malore improvviso, un ictus ischemico, mentre stava pranzando nella sua abitazione con la moglie di 93 anni. L’anziano, residente nel Cremasco, è stato ricoverato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale di Cremona ed è stato sottoposto tempestivamente alle cure del caso.
Dopo il malore il paziente era afasico e aveva il lato destro del corpo paralizzato: il suo quadro clinico generale (prima dell’ictus era autonomo e in buona salute) ha consentito ai sanitari di intervenire in emergenza e di completare, nel giro di sessanta minuti, un percorso di cura multidisciplinare per il trattamento di questi episodi, in cui ha svolto un ruolo centrale il reparto di neurologia diretto da Stefano Gipponi, centro di riferimento del sud della Lombardia.
Il tempo e la velocità sono stati fondamentali. Alberto, preso in carico dal personale del 118, è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso di Cremona, diretto da Francesca Co’, dove erano in servizio la dottoressa di turno Patrizia Arisi, i neurologi, i neuroradiologi e i rianimatori. L’anziano, trasferito nel reparto di neuroradiologia, diretto da Claudia Ambrosi, è stato sottoposto a una valutazione diagnostica, per poi entrare nella sala di angiografia dove il neuroradiologo Emilio Giazzi ha eseguito, in collaborazione con l’anestesista Ajour Ahmed, un intervento di trombectomia meccanica. Infine Alberto è stato ricoverato nella stroke unit della neurologia, nella quale lavora la dottoressa Alessia Giossi, intervenuta insieme alla collega Alessia Putortì che ha seguito il caso e ha applicato il cosiddetto «codice ictus”».
«Il paziente – spiega la neurologa Giossi – è arrivato in ospedale con un Ictus ischemico causato dall’occlusione di un grosso vaso (l’arteria cerebrale media sinistra): non poteva muovere l’intero lato destro del corpo né parlare. Nonostante l’età avanzata, abbiamo ravvisato le condizioni cliniche per intervenire e procedere con la trombectomia meccanica, così il vaso è stato riaperto salvando il paziente da una situazione di estrema gravità».
Alberto è stato dimesso dalla neurologia e adesso sta affrontando un periodo di riabilitazione nel polo ospedaliero Robbiani di Soresina. «Grazie alla collaborazione di specialisti e infermieri – afferma Giossi – il paziente ha avuto una quasi completa “restitutio ad integrum”, ovvero è tornato quasi completamente alla condizione di salute originaria prima dell’ictus. Quando ha lasciato la neurologia, aveva ripreso a parlare e a camminare. Merito anche dei fisioterapisti che hanno iniziato subito un programma di mobilizzazione. La foto ricordo, che abbiamo scattato insieme a lui, racconta un momento emozionante: non capita tutti i giorni di dimettere un paziente ultracentenario».
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