Sono dodici le automobili e tre i van presenti nella città di Bergamo per il car sharing “a flusso libero” di All Ways, ovvero un servizio che consiste nella presenza per la città di mezzi che possono essere sbloccati e usati tramite un’apposita app e poi parcheggiati nuovamente così che ossano essere a disposizione di altri utenti. Il progetto è partito a inizio anno e ora assosharing ha potuto fare una prima panoramica sui dati del suo utilizzo.
Dal 16 gennaio
Il primo numero è 3.735 e indica quanti viaggi da metà gennaio sono stati fatti fino a oggi: in pratica, una media di una dozzina al giorno. Spulciando tra i dati di Assosharing riportati dal Corriere Bergamo emergono poi due punti interessanti: innanzitutto, il fatto che a usare il servizio sono soprattutto gli uomini, in secondo luogo, i bergamaschi sono particolarmente educati.
I primati di Bergamo
Luigi Licchelli, presidente di Assosharing, ha sottolineato alla testata: «Non sono stati riscontrati atti vandalici rilevanti, quasi un unicum in Italia. Non abbiamo avuto veicoli rimossi per sosta in divieto: è un dato molto positivo. E, mediamente, gli utenti di Bergamo, a differenza di quelli delle altre città, mostrano maggiore rispetto per il servizio di sharing e i veicoli, sia dal punto di vista dell’uso corretto dei mezzi che dei pagamenti, che risultano più regolari».
Il costo è di 34 centesimi al minuto per le auto, 44 per i van. E ci sono pacchetti con tariffe più vantaggiose da 2 ore a 28 giorni consecutivi.
La disponibilità dell’amministrazione
Notizie positive, che si affiancano agli elogi all’amministrazione. Licchelli: «Il Comune di Bergamo (con l’ex assessore alla Mobilità, Stefano Zenoni, ndr) ha ascoltato le istanze degli operatori e ha operato dando vantaggi a questo servizio, come l’accesso alle Ztl (ad esclusione di quella interna di Città Alta, ndr) e alle corsie preferenziali del trasporto pubblico locale (Tpl)». A questo si aggiunge anche la possibilità di parcheggiare in tutti gli stalli, sia quelli blu (senza pagare) sia quelli gialli (riservati ai residenti), fatto che aveva dato creato polemiche da parte della minoranza.
Per migliorare
Ci sono però altri accorgimenti che, secondo Assosharing, incentiverebbero questo servizio. «Innanzitutto – dice Licchelli – vorremmo l’allineamento dell’Iva dal 22 al 10 per cento, come per il Tpl e gli Ncc. Sulla città, vorremmo più parcheggi dedicati alla sharing mobility, meno semafori e più rotonde, anche per una maggiore sostenibilità ambientale». Infine, «servirebbero anche più corsie preferenziali per fluidificare meglio la circolazione».
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